Ritorsione europea: dazi sui servizi delle Big Tech USA?
Donald Trump ha annunciato dazi del 25% sulle importazioni di automobili, a partire dal 2 aprile, che si aggiungono a quelli di acciaio e alluminio. L’Unione europea aveva già risposto con dazi sui beni importati dagli Stati Uniti per una valore di 26 miliardi di dollari, ma ora potrebbe colpire i servizi offerti dalle Big Tech statunitensi.
Possibili aumenti degli abbonamentiI dazi vengono solitamente applicati ai prodotti importati da paesi terzi. Le esportazioni dell’Unione europea superano nettamente le importazioni, quindi eventuali dazi sui beni importati dagli Stati Uniti non sarebbero sufficienti per eguagliare i dazi applicati da Trump alle importazioni dall’Europa. In ogni caso, le contromisure devono essere valutate attentamente per non danneggiare troppo l’economia del Vecchio Continente.
Ma l’Europa potrebbe sfruttare due “armi” a suo vantaggio. La prima è il regolamento UE 2021/167 che permette di sospendere i diritti di proprietà intellettuale e impedire alle aziende statunitensi di partecipare alle gare d’appalto della pubblica amministrazione (SpaceX non potrebbe offrire il servizio Starlink in Italia).
La seconda arma, nota come Anti-Coercion Instrument (ACI), rappresenta l’alternativa più potente. Si tratta di uno strumento che permette all’Europa di rispondere alle coercizioni economiche di paesi terzi. È possibile adottare una serie di contromisure, tra cui imposizione di dazi, restrizioni al commercio di servizi, restrizioni alle attività delle banche, revoca di brevetti e divieto di ottenere profitti da aggiornamenti software o streaming.
Queste misure, che dovrebbero essere approvate dagli Stati membri con maggioranza qualificata, comporteranno sicuramente svantaggi per i consumatori. Le Big Tech statunitensi potrebbero infatti aumentare i costi degli abbonamenti ai servizi. Forse è arrivato il momento di cercare alternative europee.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Microsoft velocizza Office, Word si aprirà più rapidamente
Microsoft mette il boost alle sue app Office, a cominciare da Word. I tempi di avvio delle applicazioni della suite per ufficio, miglioreranno grazie a una nuova attività pianificata che si avvierà silenziosamente all’accensione del PC, per garantire che Word e, in seguito, le altre app Office si aprano in un lampo.
“Stiamo introducendo una nuova attività Startup Boost dall’installer di Microsoft Office per ottimizzare le prestazioni e i tempi di caricamento delle esperienze all’interno delle applicazioni Office“, spiega Microsoft in un messaggio agli amministratori IT. “Dopo che il sistema esegue l’attività, l’app rimane in stato di pausa fino all’avvio dell’app e alla ripresa della sequenza, o fino a quando il sistema rimuove l’app dalla memoria per recuperare risorse“.
Office si aggiorna: tempi di avvio più rapidi per Word e altre appWord farà da apripista allo Startup Boost di Microsoft a partire da maggio, ma il supporto per le altre app arriverà presto, assicura l’azienda. Ci sono dei paletti però: serve un PC con almeno 8 GB di RAM e 5 GB liberi sul disco. E poi c’è un “però” tecnico: appena si attiva la modalità Risparmio energia, Startup Boost sarà disattivato.
Se non si vuole che le app Office si avviino silenziosamente in background all’avvio del sistema, ci sarà un’opzione all’interno di Word per disabilitare questa funzione. Si può anche eliminare l’attività pianificata, ma Microsoft fa notare che l’installer di Office ricreerà l’attività con il prossimo aggiornamento. Quindi, gli amministratori IT dovranno gestire questa impostazione attraverso l’opzione in-app.
Un approccio insolito per MicrosoftMicrosoft ha un sacco di “attività nascoste” che girano in background per ottimizzare Windows, ma la maggior parte degli sviluppatori non le usa. Google le sfrutta almeno per aggiornare Chrome, alcuni produttori di PC le usano per driver e altri componenti del sistema. La maggior parte delle altre app, come Adobe Creative Suite, non utilizza questi strumenti nascosti e si affida invece ai classici processi di avvio di Windows, che sono visibili agli utenti e possono essere facilmente disattivati.
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Nell’era in cui l’AI è ovunque, c’è chi va in netta controtendenza presentando un telefono minimalista, privo addirittura al supporto per le applicazioni di terze parti: è Light Phone III. Non si tratta certo di un dispositivo per tutti, ma che ad ogni modo non dev’essere nemmeno etichettato come un esercizio di stile fine a se stesso.
Essenziale, ma costoso: Light Phone IIILa scheda delle specifiche tecniche è ben diversa rispetto a quella di uno smartphone tradizionale. Integra un display AMOLED da 3,92 pollici in bianco e nero con risoluzione 1080×1240 pixel e vetro opaco (sulle generazioni precedenti c’erano display e-ink), il processore Qualcomm Snapdragon 4 Gen 2, 6 GB di RAM, 128 GB di memoria interna, due microfoni e altoparlanti stereo. Non mancano poi il supporto alle reti 5G e 4G/LTE, il modulo NFC per i pagamenti in mobilità, la compatibilità con la tecnologia eSIM e la scocca con certificazione IP54. Sul retro c’è una fotocamera da 12 megapixel e la batteria è da 1.800 mAh con ricarica USB-C. Le dimensioni sono pari a 106×71,5×12 millimetri, il peso si attesta a 124 grammi. Il funzionamento in Italia è garantito con gli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre, iliad e Fastweb.
A livello di funzionalità, Light Phone III può effettuare e ricevere chiamate e messaggi, gestire le sveglie e il calendario, scattare immagini, fornire indicazioni stradali, riprodurre la musica e i podcast, prendere appunti e creare un hotspot per condividere la connessione a Internet. La piattaforma software che gestisce il tutto è LightOS che, stando alle intenzioni dichiarate, più avanti introdurrà altri strumenti.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dal costo. Nonostante manchino molte delle caratteristiche a cui siamo abituati, non si tratta di un dispositivo economico: è proposto al prezzo di 799 dollari al lancio (in preordine a 599 dollari) con la consegna delle prime unità acquistate prevista per il luglio 2025.
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A quanto pare, sono giorni di particolare subbuglio per gli utilizzatori di YouTube che hanno attiva una sottoscrizione Premium. Infatti, dopo l’implementazione della funzione che consente di vedere i video consigliati in coda, arriva adesso la possibilità di condividere fino a 10 video al mese senza pubblicità con persone che non hanno un abbonamento a pagamento.
YouTube: video condivisi senza interruzioni pubblicitarie con PremiumAndando maggiormente in dettagli, gli utenti Premium possono generare un link speciale per un video (sono esclusi i contenuti musicali, YouTube Originals, Shorts, dirette, film e serie TV) e inviarlo ai propri amici, parenti o conoscenti. Chi riceve il link, se risiede in un Paese dove YouTube Premium è disponibile e ha eseguito l’accesso al proprio account, potrà guardare il video senza la comparsa di annunci pubblicitari.
Per ciascun link condiviso sono concesse al massimo 10 visualizzazioni senza spot, a prescindere dal numero di persone con cui è stato condiviso.
I link hanno una validità di 30 giorni dalla loro creazione, a meno che le 10 visualizzazioni consentite non vengano totalizzate prima. Scaduto il tempo o superate le visualizzazioni, il video potrà essere visualizzato nuovamente, ma con le normali interruzioni pubblicitarie. Se un utente non Premium prova di accedere a un link scaduto, potrebbe incorrere in un messaggio di errore.
Da tenere presente che la novità è attualmente in fase di test con un numero ristretto di utenti Premium in Argentina, Brasile, Canada, Messico, Turchia e Regno Unito. Ovviamente, non è da escludere che prossimamente il test possa essere esteso a più paesi.
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Come reagiresti all’idea che i tuoi effetti personali, le cose a cui tieni di più, vengano utilizzati da estranei per attività che tu non conosci o che potenzialmente potrebbero danneggiarti? È quello che accade quotidianamente con i nostri dati sensibili. Nomi, indirizzi, numeri di telefono sono tutti salvati negli archivi di agenzie specializzate che li rivendono per attività di telemarketing o che vengono rubati dagli hacker per le loro attività criminali. Se vuoi risolvere il problema l’unica soluzione disponibile è quella offerta da Incogni.
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Perché attivare ora IncogniOgni volta che ci registriamo a una piattaforma online, facciamo un acquisto su un e-commerce o ci iscriviamo a qualche servizio digitale, lasciamo una traccia dei nostri dati che può essere raccolta, venduta e manipolata da broker di dati senza il nostro esplicito consenso.
L’unicità di Incogni sta innanzitutto nella sua semplicità. Dopo la registrazione, il sistema avvia automaticamente il processo di rimozione dei dati personali dell’utente che ha trovato negli archivi dei data broker. Una volta avviato, Incogni svolge tutte le operazioni (scansione, individuazione, invio richiesta, monitoraggio cancellazione) in automatico senza richiedere alcun intervento dell’utente.
Incogni infatti utilizza un algoritmo avanzato che scansiona centinaia di broker di dati online e regolarmente ne aggiunge di nuovi per assicurare sempre una ricerca e una capacità d’intervento davvero efficace.
Da Incogni riceverai solamente dei report regolari nei quali il servizio ti aggiorna sullo stato delle richieste di cancellazione. Ogni mese, infatti, viene inviato un rapporto dettagliato che mostra quali informazioni sono state rimosse e da quali piattaforme. In questo modo non dovrai fare altro che sperimentare la differenza tra prima dell’attivazione di Incogni e dopo, quando riceverai sempre meno telefonate di call center ed e-mail spam e la tua sicurezza sarà davvero al sicuro.
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Goditi il meglio dell’intrattenimento direttamente dal tuo televisore, senza rinunciare a nulla, grazie al Decoder 2 in 1 TELE System che include un moderno sintonizzatore DVB-T2 e Android TV. Cosa stai aspettando? Acquistalo oggi stesso in offerta su Amazon a soli 69 euro! Si tratta di un’occasione veramente conveniente e smart, per risparmiare.
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Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore, Amazon sta testando un cambio di nome per i suoi smart speaker e display intelligenti, dallo storico Echo ad Alexa, che è anche il nome dell’assistente vocale.
Amazon testa il nome Alexa per i dispositivi EchoAlcuni utenti hanno infatti notato delle variazioni nelle pagine prodotto di Amazon, dove i nomi degli smart speaker e display intelligenti Echo appaiono ora preceduti dal nome dell’assistente vocale. In particolare, alcune pagine di Amazon.com mostrano il display intelligente Echo Show 5 rinominato in Alexa Show 5, affiancato da nuove denominazioni come Alexa Show 15, Alexa Show 10, Alexa Show 8 e Alexa Spot.
La redazione di The Verge, che per prima ha segnalato la cosa, ha interpellato Amazon per cercare di vederci più chiaro. La risposta non è tardata ad arrivare. Lauren Raemhild, portavoce del colosso del commercio elettronico, ha spiegato che Amazon sta conducendo dei test peer comprendere meglio come i clienti cercano i dispositivi Echo, ma ha sottolineato che ciò non implica necessariamente che ci sarà un cambio di nome.
Da tenere presente che gli smart speaker e i display intelligenti di Amazon si chiamano Echo fin dal lancio del primo device avvenuto nel 2014, con Alexa come nome dell’assistente vocale di bordo.
Alexa fornisce la funzione principale degli smart speaker, con il controllo vocale che è il sistema principe con cui interagirvi.
Tuttavia, la popolarità di Alexa, probabilmente dettata dal fatto che quel nome viene pronunciato più volte al giorno quando si ha uno di questi gadget, ha portato le persone a riferirsi ai device Echo come Alexa nonostante il prodotto sia effettivamente chiamato in altra maniera.
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Il mese di aprile ormai dietro l’angolo porterà con sé nuove uscite molto attese per quanto riguarda le serie TV: arriveranno sia The Last of Us 2 che Black Mirror 7. Per vederle entrambe con un unico abbonamento, sui tuoi dispositivo oppure sullo schermo più grande del televisore in salotto, puoi approfittare dell’offerta speciale di Sky che unisce tutti i contenuti di Sky TV a quelli di Netflix per soli 19,90 euro al mese (per 18 mesi).
Attiva l’offerta con Sky e Netflix
Guarda The Last of Us 2 e Black Mirror 7 con l’offerta di SkyIniziamo con la seconda stagione di The Last of Us. I primi episodi saranno disponibili a partire dal 14 aprile. Ispirata all’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation, vede il ritorno dei personaggi di Joel ed Ellie interpretati da Pedro Pascal e Bella Ramsey. Senza fare spoiler, ci limitiamo ad anticipare che i fatti raccontati si collocano cronologicamente alcuni anni dopo quelli già visti. L’ambientazione è quella post-apocalittica che conosciamo bene.
Per quanto riguarda invece la settima stagione di Black Mirror, arriverà su Netflix il 7 aprile. Sarà composta da un totale pari a sei episodi, come sempre indipendenti da loro a livello narrativo. Uno di questi rappresenta il sequel di USS Callister, tra i più riusciti del passato. Un altro sarà invece in qualche modo collegato al film interattivo Bandersnatch.
Attiva l’offerta con Sky e Netflix
L’offerta prevede un costo di attivazione per il decoder Sky Stream pari a 19,00 euro (una sola volta, invece di 99,00 euro). È il dispositivo che potrai collegare al televisore e alla rete Wi-Fi di casa tua oppure portare ovunque, anche in viaggio. Oltre ai due contenuti in uscita nelle prossime settimane appena descritti, il pacchetto include altre novità come Il Gattopardo, The Electric State, The Residence, la nuova edizione di Pechino Express, Gangs of Milano e Maria Antonietta 2.
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Cerchi una valida alternativa economica agli Apple AirTag e ai Samsung Galaxy SmartTag, altrettanto precisa e con tanta autonomia? Abbiamo trovato il prodotto giusto nell’offerta giusta. Acquista 4 Tracker Bluetooth Chipolo One a soli 57 euro, invece di 75 euro. Si tratta di una promozione che fa parte della Festa delle Offerte di Primavera di Amazon.
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Tracker Bluetooth Chipolo One: il motore di ricerca per i tuoi oggetti e deviceI Tracker Bluetooth Chipolo One sono perfetti per tenere traccia della posizione dei tutti i tuoi oggetti e device, per non perderli più. Ognuno di questi dispositivi riproduce un suono forte da 120 dB che ti permette di trovare rapidamente quello che hai perso. Impermeabili, puoi utilizzarli anche all’aperto e agganciati al collare dei tuoi animaletti. Acquista il pacco da 4 unità a soli 57 euro su Amazon.
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Gli smartphone pieghevoli hanno registrato una modesta crescita del 2,9% durante il 2024, con un importante rallentamento rispetto alle precedenti annualità. La cosa, a quanto pare, si ripercuoterà anche su questo 2025, almeno secondo quelle che sono le più recenti informazioni emersa dal report Global Foldable Smartphone Market Forecast pubblicato da Counterpoint Research.
Smartphone pieghevoli: rallentamenti nel 2025, ripresa nel 2026Sebbene molti OEM abbiano visto una crescita a due e tre cifre, la crescita complessiva del mercato è stata influenzata dal duro quarto trimestre di Samsung, a causa dell’instabilità politica, e da OPPO, che ha tagliato la produzione dei suoi pieghevoli a conchiglia più convenienti.
Quest’anno, poi, dovrebbe essere ancora più difficile, con Counterpoint che prevede una crescita negativa a una cifra per il mercato nel 2025. “Non vedo molti positivi quest’anno e in realtà ci aspettiamo una crescita negativa per il segmento, che sarà la prima”, ha osservato l’analista senior Jene Park. “Ma non è sicuramente un segno del picco del mercato; piuttosto è un segno di raggruppamento prima del 2026, che dovrebbe essere eccitante e ringiovanente per il segmento con l’ingresso di Apple e una sfilza di conchiglie”.
Sebbene la situazione per l’anno corrente non si protetti come particolarmente florida, il futuro 2026, invece, dovrebbe rappresentare l’anno della svolta, grazie ad Apple che entrerà a far parte del segmento foldable, o almeno questo è ciò che si vocifera.
“La catena di approvvigionamento ci sta dicendo che i libri degli ordini pieghevoli si stanno riempiendo ulteriormente”, ha detto il direttore della ricerca Calvin Lee. “Al momento, questo non sembra un mercato che si sta stabilizzando – sembra un mercato che sta per trasformarsi. E questo richiede molta pianificazione, da qui il leggero ritiro quest’anno”.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}DMA: sanzioni basse per Apple e Meta?
Le indagini avviate oltre un anno fa dovevano terminare entro fine marzo. Secondo le fonti del Financial Times, la Commissione europea comunicherà le decisioni finali durante la prossima settimana. Apple e Meta hanno violato il Digital Markets Act (DMA), ma non dovrebbero ricevere sanzioni molto alte, come aveva già anticipato Reuters all’inizio del mese.
Multe basse per accontentare Trump?In base ai risultati preliminari pubblicati il 24 giugno e il 1 luglio 2024, Apple e Meta hanno violato il DMA. In dettaglio, l’azienda di Cupertino non consente agli sviluppatori di aggiungere link nelle app per informare gli utenti dell’esistenza di metodi di pagamento più economici all’esterno dello store (clausola anti-steering).
Non dovrebbe invece ricevere nessuna sanzione per la scelta del browser predefinito, considerate le modifiche introdotte con iOS 17.4 e 18.2. Meta ha invece violato il DMA con il modello di business “Pay or Consent” che prevede l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento a Facebook e Instagram per evitare l’uso dei dati personali. Agli utenti non viene quindi offerta una scelta libera e gratuita.
In caso di violazione del DMA, la sanzione può arrivare al 10% delle entrate globali annuali. Nel caso di Apple e Meta si tratta di parecchi miliardi di euro. Secondo le fonti del Financial Times, la Commissione europea infliggerà multe molto al di sotto della soglia massima (secondo il New York Post, Meta potrebbe ricevere invece una sanzione fino ad un miliardo di euro). L’obiettivo principale è imporre modifiche per far rispettare la legge.
Quasi certamente ci sarà uno scontro in tribunale perché le due aziende impugneranno la decisione. Una sanzione minima potrebbe essere accettata da Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti ha minacciato l’introduzione di ulteriori dazi contro l’Europa come ritorsione.
Henna Virkkunen, commissaria per le tecnologie digitali, ha dichiarato che potrebbero essere introdotte modifiche alle leggi attuali per eliminare “sovrapposizioni”. Possibile quindi una semplificazione perché le aziende devono rispettare differenti regole. Anche questo sembra un “favore” a Trump e alle Big Tech statunitensi che hanno spesso criticato l’eccessiva regolamentazione e l’incertezza normativa in Europa.
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Instagram ha copiato (ancora) una funzionalità di TikTok. Gli utenti potranno riprodurre un Reel a velocità 2x, semplicemente tenendo premuto a lungo il lato destro o sinistro dello schermo. Meta non si fa scrupoli a saccheggiare le idee vincenti di TikTok per mantenere alta la competitività dei suoi Reel. Una strategia che, finora, sembra funzionare!
Instagram ruba un’altra idea a TikTok: arriva l’accelerazione per i ReelTikTok all’inizio permetteva di caricare solo video di di 15 secondi. Poi con il boom della piattaforma, video sono diventati più lunghi. Di conseguenza, ha anche aggiunto l’opzione per gli utenti di accelerare i video, visto che si erano abituati a consumare contenuti più rapidamente.
I Reel di Instagram hanno seguito più o meno lo stesso percorso. Inizialmente, gli utenti potevano pubblicare video della durata massima di 15 secondi. Oggi, invece, possono condividere video fino a 3 minuti. Come TikTok, Instagram vuole dare agli utenti la possibilità di guardare più contenuti in meno tempo.
La possibilità di accelerare un video aumenta le possibilità che uno spettatore arrivi effettivamente alla fine dei video più lunghi. Soprattutto considerando che l’idea alla base dei Reel è di offrire contenuti brevi e coinvolgenti per intrattenersi. Questo può essere attribuito alle preoccupazioni sul fatto che l’ascesa dei contenuti video brevi possa avere un impatto negativo sulla nostra capacità di attenzione e sulla nostra abilità di concentrarci su contenuti più lunghi.
Instagram continua a “ispirarsi” a TikTokDato che i Reel di Instagram sono un clone diretto di TikTok, non sorprende che la piattaforma stia prendendo in prestito funzionalità specifiche dalla piattaforma cinese. Non sarebbe la prima volta che lo fa… Anche la sua funzione Remix è una copia dello strumento Duet di TikTok.
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Kindle: nuova funzione per girare pagina
Amazon ha interrotto la produzione del Kindle Oasis del 2016 all’inizio del 2024 e da allora l’azienda non ha offerto un nuovo Kindle con pulsanti fisici per girare la pagina o con un’alternativa all’uso del touchscreen. Per gli acquirenti dell’ultimo Paperwhite e del Colorsoft, che sono stati annunciati lo scorso ottobre, c’è però un’interessante novità in qualche modo correlata: con il più recente aggiornamento software viene introdotta una nuova e comoda funzione per voltare pagina.
Kindle: doppio tocco per voltare paginaAndando maggiormente in dettaglio, l’update alla versione 5.18.1, rilasciato da poche ore, porta sui nuovi Kindle la funzione “doppio tocco per voltare pagina”. Il doppio tocco non è da effettuare sul display, sia chiaro, ma sulla back cover o sul lato del dispositivo, e consente non solo di voltare pagina come già detto, ma anche di scorrere verso il basso nella sezione Home e in quella Libreria.
Ovviamente chi non gradisce la funzione può scegliere di disattivarla intervenendo sulle impostazioni del dispositivo. È infatti sufficiente accedere alla sezione Impostazioni del Kindle, dunque a quella Opzioni dispositivo e intervenire da lì.
Da tenere presente che l’aggiornamento coinvolte tutti i dispositivi a partire dai modelli di 10a generazione del 2018, ma la nuova funzione è fruibile esclusivamente sui Paperwhite di 12a generazione e su Colorsoft.
Oltre a ciò, l’aggiornamento porta con sé anche nuovi riassunti di migliaia di libri bestseller in lingua inglese tra quelli facenti parte di saghe, così prima di iniziare il nuovo capitolo di una serie ci si può rinfrescare la memoria in merito alle vicende precedenti, e miglioramenti alle prestazioni, correzioni di bug e altre migliorie in generale.
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Xiaomi Smart Band 9 al prezzo finale di soli 30,99 euro è una delle migliori occasioni di oggi, tra quelle proposte da Amazon per la Festa delle Offerte di Primavera. Mettilo al polso, approfittando di un forte risparmio rispetto al listino ufficiale.
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Amazon taglia il prezzo di Xiaomi Smart Band 9Integra un display AMOLED da 1,62 pollici a colori con risoluzione 490×192 pixel, superficie touch e luminosità superiore in confronto a quella del modello precedente, sensori per il monitoraggio della salute dedicati a frequenza cardiaca, passi effettuati, livello di saturazione di ossigeno nel sangue, ciclo mestruale e qualità del sonno, quello per la luminosità ambientale. Inoltre, può tracciare con precisione oltre 150 attività sportive e la sua batteria da 233 mAh garantisce un’autonomia dichiarata fino a 21 giorni con una sola ricarica. È compatibile con gli smartphone Android e iOS, grazie alla connettività Bluetooth 5.4. Ancora, il design è waterproof così da non temere il contatto con l’acqua. Dai uno sguardo alla descrizione completa per scoprire tutte le altre caratteristiche.
L’affare di oggi ti consente di mettere al polso Xiaomi Smart Band 9 al prezzo finale di soli 30,99 euro, con un forte sconto rispetto al listino ufficiale. È venduto e spedito da Amazon con disponibilità immediata e consegna gratuita entro domani a casa tua se hai un abbonamento Prime attivo.
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Ultimi giorni per fare scorta di risparmio con la Festa delle Offerte di Primavera. L’evento organizzato dall’e-commerce, con migliaia di promozioni in ogni categoria, terminerà il 31 marzo. Non farti scappare l’occasione di acquistare dispositivi tecnologici come in questo caso, prodotti per la casa e articoli per il fai-da-te . Visita la pagina dedicata e scopri tutti di vantaggi.
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Le previsioni per il 2025 indicano un’ulteriore espansione del giro d’affari dell’e-commerce che sarà trainata da fattori come l’automazione, l’AI e l’omnicanalità. Tutto ciò accade in un contesto in cui i consumatori richiedono esperienze d’acquisto sempre più personalizzate. Con i merchant che devono integrare nei propri store online strumenti avanzati per la gestione di ordini, pagamenti e logistica.
È quanto emerge dal report “E-commerce 2025: i trend che stanno ridisegnando il futuro del commercio online” di TeamSystem. Un’analisi che restituisce una panoramica accurata di quelle che saranno le tendenze in grado di guidare abitudini di consumo e strategie di vendita nel corso dei prossimi mesi ed anni.
Lo studio sottolinea che elementi come l’omnicanalità, la personalizzazione della shopping experience, l’integrazione con i sistemi di pagamento e i moderni strumenti per l’acquisto, come i dispositivi mobile, sono oggi più che mai in grado di assicurare un vantaggio competitivo a chi vende prodotti e servizi online. Per ottenere tale obbiettivo è però necessario poter contare su un partner in grado di semplificare lo sviluppo degli store e fornire tutte le funzionalità indispensabili per massimizzare le conversioni in un settore in continuo mutamento.
Come orientare la propria scelta? Per rispondere a questa domanda è possibile fare riferimento ad una soluzione chiavi in mano come TeamSystem Commerce, Una piattaforma SaaS (Software-as-a-Service) appositamente concepita per l’avvio e la gestione di uno e-commerce in tutti i suoi aspetti. La nostra analisi, quindi, non può che iniziare dagli strumenti per la personalizzazione di uno store.
Scarica il report di TeamSystem
Personalizzazione grafica di un e-commerce con TeamSystem CommerceIl report di cui abbiamo anticipato alcune conclusioni indica nell’ottimizzazione della user experience un fattore chiave per il successo di un negozio di commercio elettronico. Per questa ragione TeamSystem Commerce offre una dashboard fortemente improntata alla personalizzazione grafica con cui favorire la riconoscibilità di un brand. Tali strumenti non si limitano alla possibilità di caricare un logo e alcuni riferimenti aziendali su un sito web. Forniscono infatti un controllo totale sul tema utilizzato.
La piattaforma presenta un tema di base, completo di shopping cart, motore di ricerca interno e pagine per gli account utente. Esso può essere facilmente personalizzato sia attraverso un’interfaccia visuale che mettendo mano direttamente al codice HTML e CSS del sito internet.
Gli strumenti per la personalizzazione visuale comprendono tutte le funzionalità necessarie per modificare header e footer. Si possono poi inserire contenuti SEO friendly, aggiungere prodotti in vetrina, inserire immagini, caricare file e includere nuove sezioni dedicate ad esempio a video, moduli di contatto, form per le newsletter, slider di immagini, mappe di Google, blog post e molto altro. Il tutto con la possibilità di visualizzare in qualsiasi momento gli effetti degli aggiornamenti effettuati tramite un’anteprima.
L’editor di codice integrato è invece uno strumento configurabile dedicato agli sviluppatori che desiderano operare direttamente sui sorgenti dei singoli file che compongono il tema. Nel caso in cui siano necessari chiarimenti sul funzionamento di questo strumento è possibile consultare l’apposita guida fornita agli utilizzatori.
Un approccio nativo al mobile commerceScorrendo la dashboard non si può non notare l’opportunità di tradurre il tema in uso. Ciò è possibile aggiungendo in qualunque momento una nuova lingua per facilitare l’espansione dello store nei mercati internazionali. Nel caso in cui si sia alla ricerca di temi alternativi, TeamSystem Commerce mette a disposizione anche un Theme Store suddiviso in categorie per semplificare la scelta ed è inoltre possibile caricare direttamente il proprio tema.
Il report di TeamSystem evidenzia come il mobile shopping, affermatosi in modo sempre più evidente nel corso degli ultimi anni, sia destinato a dominare il mercato dell’e-commerce anche nel corso del 2025. Un numero sempre più elevato di consumatori preferisce infatti effettuare i propri acquisti tramite dispositivi mobile. A conferma di ciò, basterebbe citare il dato secondo cui l’80% di coloro che posseggono uno smartphone lo ha utilizzato per acquistare almeno un prodotto o un servizio online nell’arco di sei mesi.
Entro l’anno corrente ben il 75% di tutte le vendite operate tramite store virtuali verrà eseguito attraverso il mobile commerce. Non a caso TeamSystem Commerce offre unicamente temi nativamente responsive in gradi di adattarsi a qualsiasi display. Compresi gli schermi degli smartphone.
Gli strumenti di TeamSystem Commerce per la gestione di uno store onlineCon TeamSystem Commerce il merchant (o chi per lui) ha sempre la possibilità di creare nuove pagine, gestire le voci di menu e pubblicare nuovi post nel blog dello store. Nello stesso modo si possono inserire nuove schede prodotto in catalogo, distribuirle in categorie differenti e amministrare l’anagrafica clienti (esportabile in formato CSV), anche suddividendo questi ultimi in gruppi.
Particolarmente interessante è poi l’opportunità di gestire i canali di vendita scegliendo tra Facebook, eBay e Amazon. O estendendo le alternative disponibili tramite un Apps Market con cui scegliere le migliori applicazioni da integrare nel proprio e-commerce. Come sottolineato nel report citato nel corso di questa analisi, la multicanalità e l’integrazione sono dei requisiti indispensabili per la competitività in un settore dinamico come quello del commercio elettronico.
Ordini, prodotti e vendite sono sempre tracciabili grazie ad un’apposita reportistica. Così come lo sono anche le recensioni che vengono condivise dagli utenti. Non manca poi l’integrazione con Google Analytics per visualizzare statistiche su visite e traffico. Quest’ultimo può essere poi massimizzato tramite appositi strumenti per la SEO. Con la possibilità di generare una Sitemap in base ai propri criteri, curare metatag e keyword per ogni singola pagina e definire regole di riscrittura delle URL. Si ha persino escludere alcune risorse dall’azione dei crawler dei motori di ricerca tramite file robots.txt.
Sicurezza per utenti e merchantIl report di TeamSystem sui trend che stanno ridisegnando il futuro del commercio online sottolinea più volte quanto la multicanalità sia divenuto un requisito indispensabile per il successo di un e-commerce. I consumatori premiano la possibilità di effettuare acquisti senza limiti fisici o di piattaforma. Lo fanno però solo a condizione che queste ultime garantiscano elevati livelli di sicurezza. Lo stesso discorso vale per i merchant che desiderano poter operare anche online evitando i rischi e le minacce della rete.
TeamSystem Commerce permette di gestire qualsiasi aspetto di un uno store online. Dal tema grafico alla localizzazione, dalla tassazione alla fatturazione, dalle spedizioni ai pagamenti. Ma offre anche un sistema di gestione dei permessi con cui stabilire chi può accedere ad un negozio e con quali prerogative.
La piattaforma, sempre aggiornata e sviluppata per risiedere contemporaneamente su più datacenter, integra poi uno strumento di analisi dei rischi sempre attivo che segnala gli ordini potenzialmente fraudolenti e riduce il rischio di frodi. Un team dedicato di esperti si occupa di eseguire controlli di sicurezza costanti e, aspetto non secondario, TeamSystem è una realtà italiana perfettamente allineata con le normative vigenti in tema di e-commerce e trattamento dei dati nel nostro Paese e in ambito europeo.
ConclusioniIl report “E-commerce 2025: i trend che stanno ridisegnando il futuro del commercio online” indica in AI, automazione, esperienze immersive, pagamenti digitali, mobile e social commerce, ottimizzazione della shopping experience e multicanalità alcune delle chiavi per il successo di un’attività di e-commerce. Per l’affermazione del proprio store online diventa quindi indispensabile poter far affidamento su una piattaforma ominicanale, sicura e improntata alla personalizzazione come quella offerta da TeamSystem Commerce. Una soluzione SaaS che consente di pubblicare il proprio catalogo online in pochi click e offre l’integrazione nativa con marketplace e social media.
Scarica il report di TeamSystem sui trend e-commerce
In collaborazione con TeamSystem Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}iPhone pieghevole: cerniera in vetro metallico
In base a quelle che sono le più recenti indiscrezioni provenienti dalla Cina, Apple ha scelto il vetro metallico per la realizzazione della cerniera del primo iPhone pieghevole. Si tratta di un dato di particolare rilievo, in quanto in tal modo dovrebbe essere garantita una maggiore resistenza alla deformazione e una riduzione del rischio di pieghe sullo schermo.
iPhone pieghevole: liquid metal per la cernieraLa cerniera è uno dei componenti più critici in un device pieghevole, visto e considerato che è soggetta a continui stress meccanici, pertanto la scelta del materiale in questione potrebbe costituire una vera e propria svolta.
A fornire l’informazione è stato il leaker Instant Digital su Weibo, il quale suggerisce per l’appunto che il colosso di Cupertino avrebbe deciso di adottare il vetro metallico amorfo, noto anche come liquid metal, per la cerniera dell’iPhone pieghevole.
Si tratta di un materiale innovativo con una struttura atomica disordinata, a differenza dei metalli tradizionali che hanno una disposizione regolare, che offre molteplici vantaggi. In primo luogo, il vetro metallico amorfo è fino a 2,5 volte più duro del titanio, inoltre resiste meglio alla piegatura e alla deformazione, è meno soggetto a usura e corrosione e ha una finitura liscia e lucida simile all’acciaio inossidabile.
Da tenere presente che la “mela morsicata” ha già utilizzato il vetro metallico per piccoli componenti, come lo strumento di espulsione della SIM, ma sull’iPhone pieghevole sarà la prima volta che questo materiale verrà adoperato per la messa a punto di un componente meccanico fondamentale.
Nintendo, Virtual Game Cards: mi presti un gioco?
Mi presti un gioco?, quante volte l’abbiamo chiesto (o ce lo siamo sentiti chiedere): prima con le cartucce, poi con i CD, infine nell’era dei Blu-ray. Un’abitudine che rischia inevitabilmente di scomparire, con la diffusione sempre più marcata dei titoli in versione digitale a discapito di quelli su supporto fisico. Nintendo ha la soluzione per evitare che questo accada con le sue Virtual Game Cards.
Come funzionano le Virtual Game Cards di Nintendo SwitchIn italiano si chiamano schede di gioco virtuali. L’annuncio è giunto in occasione dell’evento Direct trasmesso ieri. In breve, ciò che consentono di fare è spostare un titolo da una console all’altra, se queste sono connesse allo stesso account. C’è però di più, è permesso anche trasferirli agli altri membri del gruppo famiglia (fino a un massimo di otto), a cui possono essere invitati anche gli amici.
Il video qui sotto ne riassume il funzionamento in modo molto chiaro. La durata del prestito può arrivare fino a 14 giorni, dopodiché la copia virtuale tornerà automaticamente sulla console originale (i dati di salvataggio non saranno comunque cancellati).
Proprio mentre gli occhi di tutti sono puntati su Switch 2 (sarà protagonista del Direct in programma per il 2 aprile), Nintendo annuncia in modo inatteso una novità che, in qualche modo, va in controtendenza rispetto alla direzione imposta del mercato.
Stando a quanto rivelato ieri da Best Buy, la nuova console dovrebbe essere messa in vendita per il preordine già la prossima settimana, per poi arrivare nei negozi a giugno. La presentazione di gennaio ha fatto storcere il naso a molti, delusi dall’assenza di una vera e propria novità dirompente a livello di design. C’è chi la ritiene un upgrade della prima Switch e poco più, ma ci sarà tempo per valutarla meglio, anche alla luce dei titoli che comporranno le lineup di lancio.