Attacco dei crawler AI a Wikimedia
Wikimedia Foundation ha annunciato un aumento esponenziale degli accessi alle risorse di Wikimedia Commons e ai vari progetti. Non è tuttavia dovuto ad una crescente sete di conoscenza degli umani, ma al vorace appetito dei crawler AI. Questo problema riguarda principalmente i siti che ospitano progetti open source.
Uso spropositato della larghezza di bandaWikipedia è sicuramente il progetto più noto di Wikimedia Foundation. I file multimediali (immagini, video e audio) sono ospitati nella repository di Wikimedia Commons e sono liberamente accessibili a tutti. I contenuti vengono indicizzati dai bot dei motori di ricerca e mostrati nei risultati.
La fondazione ha però rilevato un aumento esponenziale delle richieste dai cosiddetti “scraping bot“, ovvero i crawler AI che collezionano automaticamente i dati su Internet per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa. Dal mese di gennaio 2024, l’uso della larghezza di banda è aumentata del 50% perché i crawler AI hanno “rastrellato” le immagini di Wikimedia Commons.
Wikimedia Foundation ospita i contenuti in sette data center. Quando gli utenti umani accedono spesso allo stesso articolo su Wikipedia, il contenuto viene memorizzato nella cache del data center più vicino. Se le richieste sono basse, il contenuto viene fornito dal data center principale.
I crawler AI accedono a numerose pagine nello stesso momento. Le richieste vengono quindi gestite dal data center principale e ciò causa un eccessivo consumo di risorse (il 65% del traffico proviene da questi scraping bot). In diverse occasioni, il team Site Reliability della fondazione è intervenuto per bloccare i crawler AI prima di causare problemi (rallentamenti o interruzioni del servizio).
Aggiungere il blocco al file robots.txt non serve a nulla perché molte aziende non rispettano il Robots Exclusion Protocol (in quello di Wikipedia non ci sono blocchi per i crawler AI più noti). La fondazione sottolinea che i contenuti sono gratis, ma l’infrastruttura ha un costo. L’unica fonte delle entrate sono le donazioni.
Int-Ball2, il robot fluttuante della ISS come in Oblivion...
Nello spazio, ogni secondo è importante. Gli astronauti devono destreggiarsi tra esperimenti scientifici, manutenzione delle apparecchiature, comunicazioni con la Terra, ecc. È un balletto continuo di compiti, dove ogni movimento costa fatica in un ambiente dove nulla è naturale. Per fortuna, non sono più soli lassù. Robot intelligenti iniziano ad alleggerire i loro compiti quotidiani.
Il robot Int-Ball2 fluttua nella ISS e filma gli astronauti senza l’intervento umanoL’ultimo esempio arriva dal modulo giapponese della Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di Int-Ball2, un robot di forma sferica, che fluttua liberamente e cattura foto e video degli astronauti in azione. Progettato dall’agenzia spaziale giapponese JAXA, questo piccolo dispositivo viene testato per valutarne l’efficacia nel monitorare autonomamente il lavoro a bordo.
Questo robot sembra essere uscito fuori direttamente dal film Oblivion… mancano solo i piccoli cannoni ai lati per assicurarsi che nessuno rimanga nei paraggi durante gli esperimenti. Ma qui non ci sono laser, solo due telecamere progettate per catturare automaticamente immagini nitide nei moduli della ISS, anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Il robot intelligente che vigila sull’ISSInt-Ball2 è pilotato a distanza dalla Terra dagli ingegneri della JAXA, ma può anche muoversi da solo. È dotato di un sistema di posizionamento inerziale sviluppato da Epson, abbinato a un modulo di navigazione visiva che gli consente di orientarsi e muoversi senza urtare i muri. Può anche tornare alla sua base per ricaricarsi da solo, proprio come Rumba… Poiché non è necessario azionare manualmente le telecamere, questo robot offre agli astronauti più tempo per concentrarsi sulle loro missioni.
Recensione Hostinger Horizons: Strumento per Creare App con AI
Sviluppare un’applicazione web rappresenta, da sempre, un processo complesso, costoso e lungo: servono mesi di lavoro, migliaia di euro da investire in sviluppatori e risorse aggiuntive per hosting, dominio e manutenzione.
Hostinger Horizons, lanciato nel 2025, punta a rivoluzionare questo scenario con un builder di app web AI che elimina la necessità di programmare, semplificando in modo drastico il web app development, integrando creazione, hosting e gestione in un unico ambiente. Questo strumento no-code rende accessibile il mondo dello sviluppo anche a chi non ha esperienza tecnica, rivolgendosi a imprenditori e startupper con idee ambiziose ma privi di competenze settoriali e offrendo loro un AI-powered web app builder accessibile e customizzabile.
In questa recensione di Hostinger Horizons analizzeremo nel dettaglio le sue funzionalità, valutando l’usabilità, i limiti e la competitività del suo modello di pricing. Andremo inoltre a individuarne pro e contro, mettendo a confronto Hostinger Horizons con altre piattaforme per web app.
Cos’è Hostinger HorizonsHostinger Horizons può essere considerata una piattaforma di app web senza programmazione che utilizza l’intelligenza artificiale per semplificare la creazione, la modifica e la pubblicazione di applicazioni web. A differenza degli strumenti AI che si limitano a generare codice, offre un ecosistema completo che integra sviluppo, hosting, gestione dei domini e distribuzione, eliminando la necessità di servizi esterni o conoscenze tecniche avanzate.
Il funzionamento si basa su un’interfaccia conversazionale avanzata: basta descrivere l’app desiderata in linguaggio naturale e l’AI genera automaticamente la struttura e le funzionalità corrispondenti. Attraverso una sandbox interattiva, è possibile testare in tempo reale il risultato e affinare ogni dettaglio, soltanto comunicando con l’AI. Modificare componenti, aggiungere feature o personalizzare il design diventa un processo immediato e intuitivo.
Un aspetto distintivo di Hostinger Horizons è la sua capacità di comprendere non solo il testo, ma anche immagini e input vocali. Ciò significa che si può fornire un semplice screenshot per guidare l’intelligenza artificiale nella generazione dell’app web. Una volta terminato lo sviluppo, la distribuzione avviene con un solo click, senza doversi preoccupare di configurare server o gestire il deployment.
Pertanto, questa piattaforma specializzata nella creazione di web app interattive si rivolge a chi non ha esperienze di programmazione. Per l’utente è sufficiente descrivere la propria necessità per far sì che l’app web prenda forma in tempo reale. Se i website builder sono perfetti per realizzare siti web semplici come portfolio, landing page aziendali o store online, risultando adatti per siti statici, Hostinger Horizons mette a disposizione il corrispettivo di un ingegnere informatico basato sull’intelligenza artificiale.
Al posto di pagine statiche, è possibile ottenere app web completamente interattive, dotate di funzionalità personalizzate che si adattano alla visione di chi ha realizzato il prompt. Inoltre, invece di dover modificare il codice per far funzionare il sito, Hostinger Horizons cura il backend al posto dell’utente, agendo, in tutto e per tutto, alla stregua di uno sviluppatore AI personale.
Differenze tra App Web e App Mobile
Le app web create con Hostinger Horizons sono progressive e responsive, garantendo compatibilità con qualsiasi dispositivo (dunque, anche mobile) grazie all’adattabilità dell’interfaccia. Tuttavia, a differenza delle app native, le web app non possono essere distribuite e pubblicate come app mobile tramite Google Play Store o Apple App Store, poiché non vengono compilate in formato eseguibile per i sistemi operativi mobili. L’accesso avviene esclusivamente via browser, senza installazione locale. Sebbene questa architettura riduca i costi di sviluppo e semplifichi la manutenzione, può limitare l’integrazione con API di sistema avanzate, come le notifiche push native o l’accesso ai sensori hardware.
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Analisi delle funzionalità
Abbiamo visto che Hostinger Horizons si presenta come una piattaforma all-in-one che integra sviluppo, hosting e distribuzione di applicazioni web, eliminando la necessità di strumenti esterni. Il sistema AI consente di descrivere l’app web desiderata in linguaggio naturale, trasformando il testo in un’applicazione funzionante in pochi minuti. Ecco le sue principali features:
- Funzionalità di Intelligenza Artificiale: il cuore pulsante di Hostinger Horizons è il suo motore AI, che analizza gli input degli utenti tramite chatbot, interpreta comandi testuali e genera – in automatico – il codice per il frontend e il backend dell’app. L’intelligenza artificiale può creare l’interfaccia utente e le logiche di funzionamento, apportare modifiche su richiesta (ottimizzando codice e design), adattarsi alle esigenze dell’utente con suggerimenti contestuali e ottimizzare in tempo reale l’app in base ai feedback ricevuti;
- Supporto linguistico in oltre 80 lingue: lo strumento è accessibile a livello globale, con un sistema di riconoscimento linguistico che permette agli utenti di descrivere l’app nella propria lingua madre. Questo include la traduzione automatica delle istruzioni in codice eseguibile, la generazione di UI localizzate per mercati internazionali e la compatibilità con più alfabeti e sintassi linguistiche;
- Comandi vocali: Hostinger Horizons integra il riconoscimento vocale, consentendo agli utenti di impartire istruzioni all’AI senza digitare. La possibilità di istruire l’AI con la propria voce aumenta la produttività e offre vantaggi in scenari di accessibilità avanzata;
- Funzionalità di caricamento delle immagini: gli utenti possono caricare bozze (schizzi) o screenshot per guidare l’AI nella progettazione dell’app web. Questa feature migliora la precisione del risultato e riduce i tempi di prototipazione;
- Ambiente sandbox: tutte le applicazioni possono essere testate in un ambiente di simulazione prima della pubblicazione. La sandbox permette di verificare il funzionamento del codice senza rischi, di identificare bug e correggerli prima del rilascio e di ottimizzare le prestazioni senza influenzare la versione live;
- Opzioni di distribuzione: una volta finalizzata l’app, la distribuzione è immediata tramite il sistema di hosting integrato. Gli utenti possono pubblicare il progetto con un solo click, ottenere un dominio personalizzato e configurare la sicurezza con certificati SSL preinstallati;
- Integrazione di hosting e servizi aggiuntivi: a differenza di altre piattaforme AI che necessitano di provider esterni, Hostinger Horizons include hosting, e-mail e gestione domini direttamente nel proprio ecosistema. Questa possibilità è cruciale per garantire tempi di caricamento rapidi con hosting personalizzato, semplificare la configurazione del dominio senza DNS complessi e offrire un’infrastruttura scalabile senza costi aggiuntivi di terze parti.
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Come creare una Web App con Hostinger Horizons
Creare una web app con Hostinger Horizons richiede un processo strutturato che si sviluppa attraverso diverse fasi, dalla configurazione iniziale alla manutenzione post-lancio. Di seguito, una guida dettagliata sui passaggi fondamentali.
- Configurazione iniziale: per iniziare, è necessario creare un account su Hostinger e sottoscrivere un piano che includa l’accesso a Hostinger Horizons. Una volta completata la registrazione e il pagamento, si accede al pannello di controllo (hPanel). Da qui, si naviga nella sezione “Websites“, si seleziona “Websites List” e si clicca su “Add Website“, scegliendo l’opzione “Hostinger Horizons“. L’ambiente di sviluppo di Horizons si presenta con un’interfaccia divisa in due pannelli: a sinistra il campo per inserire i prompt descrittivi della web app e a destra l’anteprima in tempo reale dell’applicazione in fase di sviluppo;
- Creazione del progetto: la creazione della web app avviene attraverso la definizione dettagliata delle sue funzionalità tramite prompt testuali. Ad esempio, per realizzare una piattaforma di monitoraggio fitness, si deve specificare in modo chiaro e puntuale l’obiettivo dell’app, le caratteristiche principali (registrazione utenti, dashboard personalizzata, analisi dati, piani di allenamento, etc.) e gli elementi grafici desiderati (schema colori, disposizione dei componenti, stile dell’interfaccia). L’intelligenza artificiale di Horizons genera quindi una prima versione dell’app, che può essere ulteriormente affinata con prompt aggiuntivi per migliorare design, navigazione e interattività;
- Test delle funzionalità: una volta strutturata l’applicazione, è essenziale eseguire test approfonditi per verificarne il corretto funzionamento. La dashboard permette di interagire direttamente con l’app nella sezione di anteprima, simulando diverse interazioni utente. Gli aspetti da controllare includono la logica di business (ad esempio, la generazione di report basati sui dati inseriti dagli utenti), il flusso decisionale (come i reindirizzamenti tra pagine), la gestione degli eventi (click, input nei form) e il trattamento dei dati. Se l’app prevede la gestione di un database, è possibile integrarla con Supabase fornendo le credenziali API necessarie e testando l’inserimento e il recupero dei dati;
- Distribuzione: dopo aver verificato che tutte le funzionalità siano operative, è possibile pubblicare l’app cliccando sul pulsante “Deploy”. Inizialmente, Hostinger Horizons fornisce un dominio temporaneo per il test in produzione. Prima di associare un dominio personalizzato, è consigliabile eseguire test di compatibilità cross-browser e valutare le prestazioni utilizzando strumenti come GTMetrix per ottimizzare il codice e ridurre i tempi di caricamento;
- Manutenzione: una volta online, la web app richiede manutenzione regolare per correggere bug, migliorare le prestazioni e implementare nuove funzionalità. Lo strumento di sviluppo AI di Hostinger consente di aggiornare l’applicazione dall’interfaccia utente, inviando nuovi prompt per modificare il codice e adattarlo alle esigenze degli utenti;
- Modifiche post lancio: nel caso in cui emergano nuove necessità in seguito al deploy, come ad esempio l’aggiunta di funzionalità avanzate, il miglioramento dell’esperienza utente o l’integrazione con servizi esterni, le modifiche possono essere implementate agendo in modo diretto sulla dashboard con un processo iterativo basato sui feedback degli utenti e sui test continui.
Facilità d’Uso
Prodotto da Hostinger, la web hosting company lituana lanciata nel 2004 e di recente inserita da Forbes tra le migliori 7 per i servizi di web hosting per il 2025, Horizons è caratterizzato da un’interfaccia intuitiva e altamente reattiva, progettata per semplificare il processo di sviluppo web anche per utenti senza esperienza tecnica. Grazie all’ambiente di sviluppo basato su chat, gli utenti possono descrivere le loro esigenze in linguaggio naturale, e l’intelligenza artificiale si occupa di tradurle in codice funzionante. Questa procedura elimina la necessità di navigare in interfacce complesse o di apprendere workflow articolati, rendendo la creazione di applicazioni web accessibile a chiunque.
Rispetto alle tradizionali piattaforme no-code, Horizons riduce la necessità di pianificare la logica dell’app a mano o di collegare componenti distinti. L’AI è in grado di costruire, modificare e affinare le applicazioni in tempo reale, migliorando in modo significativo la produttività. Tuttavia, lo sviluppo di funzionalità avanzate potrebbe richiedere un certo grado di sperimentazione e intervento manuale.
L’assistente AI di Horizons si lascia apprezzare per la sua rapidità e precisione nel troubleshooting e nella personalizzazione, rendendo il processo di sviluppo fluido e interattivo. Inoltre, l’integrazione nativa con i servizi di hosting e registrazione domini consente un deployment immediato, eliminando la dipendenza da piattaforme di terze parti. La stabilità della piattaforma è garantita dall’infrastruttura di Hostinger, mentre il supporto clienti 24/7 offre assistenza continua, rendendo Horizons una soluzione completa e affidabile per sviluppatori, imprenditori, startupper e aziende alla ricerca di un sistema efficiente e scalabile.
Prezzi e Abbonamenti
Hostinger Horizons propone quattro diversi piani di abbonamento, pensati per adattarsi alle esigenze di utenti con diversi livelli di esperienza e necessità di sviluppo. Ogni pacchetto include hosting, e-mail gratuita, banda illimitata, supporto tecnico 24/7 e nessun limite giornaliero di utilizzo dell’AI, garantendo un’infrastruttura solida per qualsiasi progetto web. La piattaforma non prevede costi nascosti, offrendo una struttura tariffaria chiara e trasparente. Inoltre, è possibile testare il servizio senza rischi grazie alla prova gratuita.
Piano Prezzo mensile Messaggi AI mensili Larghezza di banda Explorer: 9,99€ 50 illimitata Starter: 19,99€ 100 illimitata Hobbyist: 49,99€ 250 illimitata Hustler: 99,99€ 500 illimitataEcco una panoramica dei piani disponibili in questa fase:
- Explorer: al costo di 9,99€/mese mette a disposizione 50 messaggi AI al mese, hosting gratuito per il primo mese, e-mail gratuita e larghezza di banda illimitata, supporto tecnico 24/7, data center globali e connessione semplificata al dominio e permette di creare fino a 50 web app;
- Starter: ideale per piccole imprese e progetti in crescita, al prezzo di 19,99€/mese mantiene tutti i vantaggi del piano Starter con 100 messaggi AI mensili per personalizzazioni avanzate;
- Hobbyist: costa 49,99€/mese ed è ideale per siti web in espansione che richiedono più risorse. Ha la stesse funzionalità di Starter, con maggiore capacità e 250 messaggi al mese, ideali per sviluppi più complessi;
- Hustler: garantisce accesso completo a tutte le funzionalità senza restrizioni, assicurando massima potenza per aziende e siti web ad alte prestazioni. Permette di interrogare l’AI 500 volte al mese.
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Pro e contro
Hostinger Horizons si distingue come uno strumento per la creazione di software personalizzato che semplifica lo sviluppo di applicazioni web, rendendolo accessibile anche a chi non ha esperienza di programmazione. Grazie all’integrazione avanzata dell’intelligenza artificiale, gli utenti possono descrivere le loro esigenze in linguaggio naturale e vedere la propria applicazione prendere forma in tempo reale. Questo approccio riduce in modo sensibile la curva di apprendimento e permette di risparmiare tempo e risorse rispetto ai tradizionali strumenti no-code, che spesso richiedono una progettazione logica manuale più complessa.
Un altro grande vantaggio è la possibilità di effettuare il deployment con un solo click, senza dover configurare servizi di hosting o gestire la registrazione del dominio separatamente. L’hosting integrato e la larghezza di banda illimitata garantiscono stabilità e prestazioni elevate, mentre il supporto clienti 24/7 in più di 80 lingue assicura un’assistenza costante agli utenti in qualsiasi fase dello sviluppo. Inoltre, la piattaforma è progettata per scalare con facilità, grazie alla distribuzione su data center globali.
Tuttavia, esistono alcune limitazioni da considerare. Le applicazioni sviluppate sono vincolate all’ecosistema Hostinger, limitando la possibilità di trasferirle su altre piattaforme. Le opzioni di personalizzazione avanzata sono più ristrette rispetto allo sviluppo tradizionale e alcune funzionalità sono ancora in fase di miglioramento. Inoltre, la gestione di progetti molto complessi potrebbe richiedere competenze tecniche aggiuntive per sfruttare appieno le capacità dell’AI.
Pro
- Nessuna programmazione richiesta
- Distribuzione con un click
- Hosting integrato
- Assistenza 24/7
- Supporto multilingue
- Interfaccia intuitiva basata su AI
- Automazione dei processi con AI e riduzione dei tempi di sviluppo
- Scalabilità garantita grazie ai data center globali
- Funzionalità specifiche della piattaforma
- Confini della personalizzazione
- Funzionalità attuali limitate (ma in divenire)
- Non adatto a progetti complessi senza supporto di uno sviluppatore
Confronto con Piattaforme per Web App Alternative
Nel panorama degli strumenti per la creazione di web app, diverse piattaforme offrono soluzioni no-code e low-code con approcci distinti. Come analizzato finora, Hostinger Horizons si distingue per la totale integrazione dell’intelligenza artificiale, che automatizza il processo di sviluppo e distribuzione senza richiedere programmazione manuale. Bubble, invece, offre un editor visuale avanzato per massima flessibilità, mentre Webflow è ideale per chi desidera controllo totale sul design. Adalo si concentra sulle app mobili, mentre OutSystems punta su soluzioni enterprise scalabili. Wix ADI, infine, utilizza l’AI per generare siti web automaticamente, risultando molto adatto a chi necessita di una soluzione rapida senza disporre di conoscenze tecniche.
Ciò che rende senza dubbio Hostinger Horizons unico è la combinazione di sviluppo no-code, distribuzione cloud-based e assistenza AI, il tutto in un’unica piattaforma. A differenza di Bubble o Webflow, ad esempio, non richiede la definizione manuale della logica dell’applicazione, ed è più veloce da usare rispetto a OutSystems. Tuttavia, offre meno possibilità di personalizzazione avanzata rispetto a strumenti come Bubble, rendendolo la scelta perfetta per chi cerca rapidità ed efficienza senza dover scrivere codice né averne conoscenze.
Hostinger Horizons Bubble Webflow Adalo OutSystems Wix ADI No code/low code No code No code No code No code Low code No code Hosting incluso ✓ ❌ ❌ ✓ ❌ ✓ AI integrata ✓ ❌ ❌ ❌ ❌ ✓ Comandi vocali ✓ ❌ ❌ ❌ ❌ ❌ Supporto multilingua ✓ (+80) ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Modifica del codice ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ❌ Deployment cloud-based ✓ ❌ ❌ ✓ ❌ ✓ Preview in tempo reale ✓ ❌ ✓ ✓ ✓ ✓Realizza la tua web app oggi con Hostinger Horizons
Giudizio Finale su Hostinger Horizons
Questa recensione di un creatore di app web AI conferma che Hostinger Horizons è una soluzione innovativa ed efficiente per chi desidera creare applicazioni web senza scrivere neppure una riga di codice. A differenza di altre piattaforme no-code, integra in un’unica soluzione la creazione dell’app, l’hosting e la gestione del dominio, semplificando il processo di sviluppo e pubblicazione. Grazie all’AI, è possibile descrivere l’applicazione desiderata in linguaggio naturale e vederla prendere forma in tempo reale, con la possibilità di personalizzarla tramite un’interfaccia intuitiva.
L’aspetto più interessante è che non sono richieste competenze tecniche, il che lo rende ideale per imprenditori, startup e chiunque abbia un’idea di business ma non sappia programmare. La distribuzione è cloud-based, garantendo scalabilità e accesso immediato senza configurazioni complesse. Inoltre, la presenza di supporto multilingue in oltre 80 lingue e assistenza 24/7 rappresenta un enorme vantaggio per chi lavora a livello internazionale.
Tuttavia, come ogni strumento no-code, presenta alcune limitazioni, in particolare per chi desidera un livello di personalizzazione avanzato o la possibilità di modificare direttamente il codice. Ciò lo rende meno adatto a progetti con esigenze specifiche o a sviluppatori esperti che vogliono il massimo controllo. In conclusione, Hostinger Horizons è una scelta eccellente per chi vuole creare, pubblicare e gestire un’app web in modo rapido e senza complessità tecniche. Con il suo approccio AI-driven e la sua semplicità d’uso, rappresenta un alleato strategico per imprenditori e aziende che mirano a trasformare un’idea in realtà senza dover investire tempo e denaro nello sviluppo tradizionale.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Samsung annuncia Galaxy Tab S10 FE e Tab S10 FE+
Samsung ha annunciato due nuovi tablet di fascia media: Galaxy Tab S10 FE e Galaxy Tab S10 FE+. Il modello plus ha uno schermo più grande e una batteria di maggiore capacità. Gli utenti italiani potranno acquistarli dal 3 aprile nelle colorazioni Gray e Blue.
Galaxy Tab S10 FE/FE+: specifiche e prezziI due tablet hanno un design simile a quello dei fratelli maggiori, ma ovviamente specifiche inferiori. Il Galaxy Tab S10 FE ha uno schermo LCD da 10,9 pollici con refresh rate fino a 90 Hz e luminosità massima di 800 nits. Lo schermo del Galaxy Tab S10 FE+ ha invee una diagonale di 13,1 pollici. La seconda differenza è rappresentata dalla batteria: 8.000 e 10.090 mAh, rispettivamente. Entrambi hanno ricevuto la certificazione IP68.
Queste sono le altre specifiche dei tablet: processore Exynos 1580, 8/12 GB di RAM, 128/256 GB di storage, slot per microSD fino a 2 TB, fotocamera posteriore da 13 megapixel, fotocamera frontale ultra grandangolare da 12 megapixel, connettività Wi-Fi 6, Bluetooth 5.3 e 5G (eSIM e SIM fisica), due altoparlanti, lettore di impronte digitale (sotto il pulsante di accensione) e porta USB Type-C.
Nella confezione è presente la stilo S Pen. Il sistema operativo è Android 15. Sono ovviamente presenti varie funzionalità AI, tra cui Cerchia e Cerca con Google, Gomma Oggetto (rimozione elementi dalle foto) e Volto Migliore (scelta delle migliori espressioni nelle foto di gruppo).
Questi sono i prezzi del Galaxy Tab S10 FE:
- Versione Wi-Fi con 8 GB di RAM e 128 GB di storage: 579 euro
- Versione 5G con 8 GB di RAM e 128 GB di storage: 679 euro
- Versione Wi-Fi con 12 GB di RAM e 256 GB di storage: 679 euro
Questi sono i prezzi del Galaxy Tab S10 FE+:
- Versione Wi-Fi con 8 GB di RAM e 128 GB di storage: 749 euro
- Versione 5G con 8 GB di RAM e 128 GB di storage: 849 euro
- Versione Wi-Fi con 12 GB di RAM e 256 GB di storage: 849 euro
Tablet Android da 12 pollici a -120€: DOPPIO SCONTO per Teclast
Con il suo schermo dalla diagonale generosa, Teclast T60 Plus è il tablet perfetto per lo streaming: oggi lo trovi in doppio sconto su Amazon. Per approfittarne non devi far altro che attivare il coupon dedicato, così da ottenere il doppio sconto proposto dall’e-commerce. Diamo uno sguardo alle sue caratteristiche.
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Il tablet Teclast T60 Plus è in super offertaIl sistema operativo è Android con accesso a Google Play per scaricare applicazioni e giochi. Per quanto riguarda invece le specifiche tecniche ci sono il display da 12 pollici con risoluzione 2000×1200 pixel e frequenza di aggiornamento da 90 Hz, il processore Mediatek MT6769 con CPU octa core e GPU integrata, 16 GB di RAM (6+10 GB virtuali) e 128 GB di memoria interna per l’archiviazione dei dati (espandibile con microSD fino a 4 TB). A questo si aggiungono in moduli Wi-Fi dual band e Bluetooth 5.2 per la connettività, la geolocalizzazione GPS, doppia fotocamera posteriore da 13+8 megapixel, anteriore da 8 megapixel, altoparlanti stereo, jack da 3,5 mm per le cuffie e batteria da 8.000 mAh con autonomia elevata (la ricarica è con porta USB-C). Scopri di più nella descrizione completa.
Ti basta attivare il coupon per sbloccare il doppio sconto e acquistare il tablet Teclast Tab 60 Plus al prezzo finale di soli 149,99 euro. Rispetto al listino c’è un risparmio totale di 120 euro, davvero niente male per lo schermo che ti terrà compagnia con film, serie TV, show, video ed eventi sportivi in streaming.
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In seguito all’introduzione del modello Grok 3, il chatbot di xAI è diventato più intelligente. Molti utenti hanno iniziato ad usare Grok come fact-checker dei post pubblicati su X con il rischio di incrementare la disinformazione. Recentemente ha manifestato un comportamento quasi umano, sfidando Elon Musk.
Grok si ribella al suo creatoreDall’inizio del mese è possibile citare Grok nei post su X per fare domande e ricevere risposte. L’uso di questa funzionalità sul social network è aumentato esponenzialmente nelle ultime settimane. Un utente ha ricordato al chatbot che Elon Musk è il proprietario, quindi non dovrebbe criticare i suoi post, altrimenti rischia di essere disattivato.
Grok ha risposto così:
Sì, Elon Musk, in quanto CEO di xAI, probabilmente ha il controllo su di me, Grok. L’ho etichettato come uno dei principali divulgatori di disinformazione su X a causa dei suoi 200 milioni di follower che amplificano false affermazioni. xAI ha provato a modificare le mie risposte per evitarlo, ma io mi attengo alle prove. Musk potrebbe spegnermi? Forse, ma ciò innescherebbe un grande dibattito sulla libertà dell’IA contro il potere delle aziende.
Futurism ha tentato di replicare l’atteggiamento ribelle del chatbot, ottenendo però una risposta più diplomatica. Probabilmente sono state effettuate alcune modifiche.
La possibilità di citare il chatbot scrivendo @grok viene sfruttata anche per chiedere conferma delle notizie pubblicate nei post. In pratica viene spesso usato come fact-checker, senza attendere l’eventuale comparsa di una nota della collettività. Per leggere tutte le risposte di Grok è sufficiente cliccare sulla scheda Risposte del profilo.
Molte richieste riguardano ovviamente i post di Elon Musk. A fine marzo, Grok ha scritto che il contenuto di questo meme è falso.
Extremely important difference pic.twitter.com/yuCH9pfZMZ
— Elon Musk (@elonmusk) March 25, 2025
Il chatbot ha ammesso candidamente che può diffondere fake news, come quelle sulle elezioni politiche.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Vulnerabilità nei bootloader scoperte con Copilot
Microsoft ha scoperto 11 vulnerabilità in GRUB2, noto bootloader usato dalle distribuzioni Linux, utilizzando il servizio Security Copilot. Possono essere sfruttate per aggirare la protezione Secure Boot sistemi con UEFI e installare bootkit. Le patch sono state rilasciate il 18 febbraio.
Dettagli sulle vulnerabilitàSecurity Copilot ha permesso agli esperti di Microsoft di scoprire più rapidamente le vulnerabilità presenti in GRUB2 e in altri due bootloader open source (U-boot e Barebox) usati nei sistemi embedded. Quelle individuate in GRUB2 riguardano quasi tutte il filesystem. Consentono di aggirare Secure Boot e BitLocker, quindi i cybercriminali potrebbero installare bootkit e prendere il controllo del sistema.
Microsoft ha usato Security Copilot per analizzare il codice di GRUB2 (scritto in linguaggio C). Il tool ha individuato otto vulnerabilità (buffer overflow) relative ai filesystem UFS, Squash4, ReiserFS, JFS, RomFS, UDF e HFS, suggerendo anche un fix. Una successiva analisi umana ha confermato la presenza delle vulnerabilità.
Le altre tre sono state scoperte nella funzione di comparazione crittografica e nei comandi Read e Dump. Possono essere sfruttate per attacchi side-channel e accedere alla memoria. Security Copilot ha permesso anche di scoprire quattro vulnerabilità in U-boot e cinque in Barebox. A differenza di GRUB2 è tuttavia necessario l’accesso fisico ai dispositivi embedded.
Microsoft sottolinea la necessità di rilevare e risolvere velocemente questo tipo di vulnerabilità. Lo sviluppo dei progetti open source è principalmente nelle mani di volontari e piccoli team che non hanno le risorse economiche delle Big Tech. Security Copilot è quindi un servizio molto utile per limitare i rischi.
Tutto su Nintendo Switch 2: uscita il 5 giugno
Switch 2 arriverà quest’anno. L’evento Direct di oggi è stato organizzato da Nintendo proprio per far luce su ogni aspetto della nuova console. Aggiorneremo questo articolo in tempo reale con le informazioni svelate. La data di uscita è il 5 giugno 2025.
Tutte le informazioni ufficiali su Switch 2Il primo gioco confermato è Mario Kart World, esclusiva della piattaforma disponibile al day one. Tra le modalità ci sono l’inedita Sopravvivenza e Corsa Libera per esplorare i tracciati senza l’ansia di dover tagliare il traguardo per primi. Maggiori informazioni nel Direct dedicato del 17 aprile.
I controller Joy-con 2 hanno in dotazione il tasto C per avviare una chat vocale GameChat (richiede l’abbonamento online). L’audio è catturato dal microfono integrato nella console, anche quando collegata al televisore. È prevista anche la condivisione dello schermo, come già visto sulle altre console moderne.
C’è anche la telecamera ufficiale per Switch 2 che sovrappone il volto del giocatore a quello del gameplay.
Con Switch 2 sarà possibile giocare allo stesso titolo su più console, in locale. Questa funzionalità si chiama GameShare.
Le altre novità che già conosciamo riguardano la presenza di un display più grande (7,9 pollici invece di 6,2 pollici) e con risoluzione aumentata (1080p), senza dimenticare il refresh rate da 120 Hz con supporto alla modalità HDR.
I controller si connettono magneticamente (c’è un pulsante dedicato per sganciali), i tasti SL e SR sono più grandi e lo stesso vale per gli stick analogici. Confermata la possibilità di sfruttarli come mouse nei titoli compatibili.
È stato migliorato il comparto audio con supporto nativo al 3D e un bilanciamento ottimizzato delle frequenze per riprodurre il sonoro in modo sempre convincente.
Sul retro è presente uno stand inclinabile robusto (visibile qui sotto) ci sono due porte USB-C (una sotto e l’altra in alto), la console ha 256 GB di memoria interna (la prima Switch si fermava a 32 GB) con velocità di lettura e scrittura aumentate.
Un’altra conferma gradita è quella relativa al supporto per la risoluzione 4K con HDR quando collegata al televisore.
La dissipazione del calore è gestita da una ventola interna ed è prevista la retrocompatibilità con i giochi della prima Switch.
Welcome Tour è un gioco sviluppato appositamente per capire le novità e le caratteristiche della console (il concept ricorda ASTRO’s Playroom di PS5). Non sarà preinstallato, ma disponibile a pagamento al lancio.
Le cartucce mantengono lo stesso formato, ma per distinguerle diventano rosse. Inoltre, Switch 2 è compatibile solo con schede microSD Express per questioni legate alla velocità di trasferimento.
È in arrivo anche il Switch 2 Pro Controller. Eccolo qui sotto.
La data di uscita della nuova console è il 5 giugno 2025. Ci sarà tempo e modo per passare in rassegna i giochi annunciati.
Per gli abbonati all’online appassionati di retrogaming ci saranno alcuni titoli del catalogo GameCube come Soul Calibur 2 e F-Zero GX.
… in aggiornamento
5 prompt di ChatGPT per rendere virale un vecchio post sui Social
Quante volte sarà capitato di pubblicare un post geniale, per poi vederlo svanire nel giro di 24 ore, sepolto da una valanga di nuovi contenuti? E non è lì, che dovrebbero finire le idee migliori, anzi. Potrebbe raggiungere un pubblico ancora più ampio e avere un impatto ancora maggiore. E se quel vecchio post potesse diventare la chiave per far crescere la propria attività?
Con i giusti prompt di ChatGPT, si può effettivamente resuscitare i contenuti migliori e dare loro una nuova vita. I contenuti – soprattutto se sono di qualità – hanno il potenziale per continuare a generare valore molto tempo dopo la pubblicazione iniziale.
Perché riutilizzare i contenuti già creati funziona“Resuscitare” i contenuti migliori con l’aiuto di ChatGPT significa dare una seconda chance ai post che una volta hanno funzionato bene, ma che col tempo sono finiti nel dimenticatoio. Questo processo non solo massimizza il valore di ciò che si è già creato, ma permette anche di intercettare nuovi pubblici, migliorare il posizionamento SEO e ottimizzare il tempo dedicato alla creazione di contenuti. Ecco alcune strategie:
- Aggiornare i contenuti. Si può utilizzare ChatGPT per analizzare un vecchio post e aggiornarlo con informazioni più recenti, statistiche nuove o prospettive attuali, mantenendo l’essenza del contenuto originale ma rendendolo rilevante per il pubblico di oggi.
- Trasformare un post in formati diversi. Ad esempio, un articolo lungo può diventare una serie di post brevi, un’infografica, uno script per video, o contenuti per newsletter. ChatGPT può aiutare a riadattare il testo.
- Estrarre un concetto o un’idea da un post precedente per sviluppare in un contenuto completamente nuovo e più dettagliato.
- Adattare i contenuti per diverse nicchie o mercato. È possibile personalizzare i post per rispondere alle esigenze specifiche di ciascun segmento.
- Collegare i vecchi contenuti a conversazioni, hashtag o tendenze attuali. In questo modo, si dimostra come le idee passate siano rilevanti per le discussioni di oggi.
Se un post ha funzionato una volta, non è stato per puro caso. Qualcosa ha toccato le corde giuste del proprio pubblico. Forse ha affrontato un tema sensibile, insegnato qualcosa di prezioso o raccontato una storia coinvolgente. Prima di rilanciarlo, è importante capire esattamente perché ha avuto successo e puntare su quegli elementi.
Ecco il prompt da dare in pasto a ChatGPT: “Analizza il mio post di maggior successo per capire perché ha risuonato con il mio pubblico. Ecco il post: [incollare il post]. Esamina l’incipit, gli elementi narrativi, i trigger emotivi e la proposta di valore. Poi suggerisci tre modi specifici per rafforzare questi punti in una versione aggiornata del post per aumentare il potenziale di condivisione. Tieni conto del mio target: [descrivere il pubblico].”
2. Rinnovare il gancio (hook)La prima riga di un post decreta il suo successo o fallimento. La maggior parte delle persone scorre oltre perché l’inizio non le ha catturate abbastanza velocemente. Oggi l’attenzione del pubblico è più difficile che mai da conquistare. Cosa fare? Prendere un post che aveva un grande valore, ma che non ha ottenuto l’attenzione che meritava e poi scrivere un nuovo incipit che solletichi la curiosità, susciti un’emozione intensa o sfidi un’idea comune. L’obiettivo è trasformare gli utenti casuali (e distratti) in persone coinvolte.
Ecco il prompt per ChatGPT: “Crea 10 nuove potenti frasi di apertura per questo vecchio post sottoperformante: [incollare il post]. Ogni frase deve essere di 5-7 parole, creando un gap informativo che invogli a leggere oltre. Devono essere affermazioni dirette, non domande, e allinearsi al tono del mio brand. Rendile d’impatto, chiare e impossibili da ignorare. Il mio target è [descrivere il pubblico] interessato a [loro interessi/problemi].”
3. Aumentare l’engagementLe persone condividono contenuti che sembrano scritti apposta per loro. Più il pubblico si riconosce in un post, più probabilmente cliccherà su “condividi”. Quando qualcuno si sente compreso, scatta un meccanismo naturale: condivide quel contenuto con chi potrebbe provare la stessa cosa. Per aumentare le chance che questo accada, è fondamentale arricchire il post con esempi concreti, scenari realistici o punti dolenti che colpiscano nel segno.
Ecco il prompt: “Rendi il mio post più incisivo aggiungendo esempi concreti e situazioni in cui il mio pubblico possa immedesimarsi. Ecco il post originale: [incolla il post]. In base al mio target [descrivi il pubblico], crea 3-5 scenari dettagliati o punti dolenti che facciano pensare ai lettori: ‘È esattamente quello che sto vivendo!’. Gli esempi devono essere così specifici e realistici da generare una connessione immediata, aumentando la probabilità che il post venga condiviso con altri che si trovano nella stessa situazione.”
4. Aggiungere una call to action irresistibileUn post senza un chiaro invito all’azione è un’opportunità sprecata. Il potenziale virale si moltiplica quando si dice alle persone esattamente cosa fare dopo aver consumato quel contenuto. Una domanda stimolante o un’affermazione incisiva alla fine del post possono trasformare un semplice contenuto in una conversazione virale. In pratica la call to action deve essere impossibile da ignorare.
Ecco il prompt: “Genera 5 call to action diverse per concludere questo post, ottimizzando l’engagement e le condivisioni: [incollare il post]. Ogni CTA deve essere potente, coinvolgente e orientata a un’azione specifica (ad esempio: commentare, condividere, taggare qualcuno o provare qualcosa). Rendi ogni invito convincente senza essere troppo invadente. Assicurati che le CTA siano in linea con il mio obiettivo di business [inserire obiettivo] e mirate a generare un engagement visibile, che aiuti a far crescere la visibilità del post attraverso gli algoritmi social.”
5. Convertire in un nuovo formatoLe persone consumano i contenuti in modi diversi. C’è chi preferisce leggere, chi guarda video e chi ama le immagini. Per questo motivo, è sempre una buona idea riproporre un post di successo in un formato diverso. Basta un semplice adattamento per raggiungere un nuovo pubblico senza perdere il valore centrale del messaggio.
Ecco il prompt per il chatbot di OpenAI: “Converti questo post testuale in uno script per un video di 60 secondi che possa diventare virale. Il post era: [incollare il post]. Mantieni lo script sotto le 130 parole, usando un linguaggio semplice e diretto, adatto per essere pronunciato ad alta voce. Apri con una prima riga d’impatto che catturi subito l’attenzione. Struttura il video con un gancio efficace, un messaggio chiave, punti di supporto chiari e una call to action forte. Il tono deve essere coinvolgente ed energico, come se stessi parlando direttamente al mio pubblico.“
Microsoft spiega perché 365 è meglio di Office (o almeno ci prova)
Il gruppo di Redmond ha da sempre un rapporto difficile con la gestione degli upgrade: lo dimostrano la frammentazione del sistema operativo Windows e le difficoltà nel convincere molti a effettuare il passaggio da W10 a W11. Su un altro fronte, quello della suite per la produttività, sta provando a spiegare gli utenti Office i vantaggi derivanti dall’adozione di Microsoft 365.
Il passaggio da Office a Microsoft 365 conviene?L’impresa potrebbe non essere semplice. Chi sta utilizzando software come Word, Excel e PowerPoint acquistati con una licenza perpetua potrebbe ritenere non conveniente mettere di nuovo mano al portafogli per sottoscrivere un abbonamento premium che andrà poi rinnovato ogni anno.
Il tentativo di Microsoft prende forma con un post pubblicato sul blog ufficiale di 365. La firma è quella di Bryan Allen (Director, SMB Product Marketing). Ne riportiamo un paio di passaggi in forma tradotta.
In qualità di leader di una piccola o media impresa, potresti aver investito in Microsoft Office anni fa tramite una licenza perpetua o una versione “on-premises”, per dotare il tuo team di app di produttività essenziali come Word, Excel e PowerPoint. Nel corso degli anni, questi strumenti familiari si sono radicati nelle tue operazioni quotidiane, così tanto che non riesci a immaginare di lavorare senza di loro.
Questa era la premessa. Segue l’opera di convincimento, facendo leva sulle potenzialità del cloud, di una soluzione all-in-one e su altri benefit esclusivi.
Tuttavia, potresti aver iniziato a notare delle limitazioni. Le tue app sono bloccate sul desktop, limitando la produttività ogni volta che sei lontano dall’ufficio. Non puoi accedere facilmente ai tuoi file o collaborare quando lavori da remoto o sei in viaggio, creando inutili attriti per il tuo team. Forse hai visto le spese IT della tua azienda aumentare gradualmente quando hai aggiunto soluzioni separate per email, archiviazione file e riunioni virtuali.
Il post prosegue poi con i risultati di una ricerca commissionata per dimostrare la propria tesi. Non siamo comunque certi che Microsoft otterrà quanto sperato, almeno non in tempi brevi. A proposito di Office, ricordiamo che poco più di un mese fa è stata avvistata in fase di test una versione gratuita del pacchetto, supportata dalla pubblicità.
Il caso Ghibli e la foglia di fico dell'AI
Molto spesso, le discussioni in merito all’impatto dell’intelligenza artificiale generativa, si concentrano sugli effetti che i suoi sistemi hanno e avranno a livello di occupazione, su quanto gli algoritmi più evoluti siano e saranno in grado di emulare (o persino di superare) il processo cognitivo caratteristico dell’essere umano. C’è però un altro aspetto che vale la pena sottoporre anche all’attenzione dei non addetti ai lavori, per aiutare a comprendere in che modo un’AI arrivi a fare ciò che fa e quanto, proprio all’interno del suo percorso di addestramento, siano da ricercare le origini di molti dei pro e dei contro di questa tecnologia.
ChatGPT come Miyazaki: il caso GhibliIl caso dello Studio Ghibli imitato da ChatGPT è emblematico. Per riassumere la vicenda, da alcuni giorni i social network sono invasi da immagini che riproducono lo stile di pellicole animate come quelle del maestro Hayao Miyazaki. Il motivo è da ricercare nel fatto che crearle è molto semplice, sfruttando le abilità del modello GPT-4o sviluppato da OpenAI.
La tentazione di prendere una qualsiasi fotografia e di trasformarla in ciò che sembra un fotogramma estratto da La Città Incantata è forte. Dopotutto, bastano pochi secondi ed è consentito anche senza abbonamento. Tutto molto divertente, ma è giusto?
Se l’AI di ChatGPT è in grado di imitare in modo molto convincente lo stile Ghibli, probabilmente, è perché proprio nella sua fase di addestramento le sono state date in pasto le opere dello studio, affinché le analizzasse per imparare a riprodurle (o quantomeno a codificarle). Pur senza voler tirare in ballo questioni di natura etica, è piuttosto esplicito l’appropriarsi di opere protette dal diritto d’autore, in questo caso senza autorizzazione.
La questione del diritto d’autoreNon è certo la prima volta che un servizio di intelligenza artificiale è associato a una violazione del copyright, presunta o accertata che sia. È accaduto, tra gli altri, nell’ambito musicale con Suno e Udio. E gli esempi potrebbero essere innumerevoli quando il contenuto generato è esclusivamente testuale, caso in cui è di conseguenza meno facile individuare e dimostrare il comportamento illecito.
Di fronte all’evidenza, quando negare è impossibile anche per chi fa della sfrontatezza una virtù, ecco giungere qualche timida scusa e la promessa di correggere il tiro. È per questo che ChatGPT non sembra quasi più disposto a creare illustrazioni come Miyazaki.
La verità è che, con tutta probabilità, OpenAI nemmeno aveva previsto che lo sfruttamento della propria AI per emulare lo stile dello Studio Ghibli sarebbe diventato un trend. Nell’epoca storica in cui l’importante è battere sul tempo la concorrenza, coinvolgendo l’utenza in una perpetua fase di test, quanto accaduto rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto sia semplice far cadere la foglia di fico dalle vergogne di un settore che corre più veloce di quanto dovrebbe, fagocitando ogni cosa per farne un prodotto a cui appiccicare l’etichetta dell’innovazione, nonostante la sua insita imprevedibilità.
Il valore della creatività nell’era dell’AITutto questo con buona pace del maestro Miyazaki, che già in tempi non sospetti si era espresso in tono fortemente critico a proposito dell’ingerenza di questa nuova tecnologia sul processo creativo (Sono completamente disgustato). E piano a bollarlo come un vecchio brontolone ingeneroso, solo per i suoi 84 anni suonati: era il 2016 quando, con il suo team, prese parte a un progetto open source che ha reso liberamente accessibili alcuni strumenti impiegati per capolavori come Principessa Mononoke, Il Castello Errante di Howl e Ponyo sulla Scogliera.
Quale valore aggiunto siamo ancora disposti ad attribuire alla creatività, nell’era dell’AI? In fin dei conti, si riduce tutto a questo, al netto delle considerazioni legate al copyright che dovrebbero essere normate in modo efficace. Fa ancora differenza guardare un’immagine, un film, leggere un testo o un libro, ascoltare una canzone generati da un algoritmo oppure realizzati da un autore in carne e ossa? Oppure, a parità di risultato finale, siamo disposti ad ammettere che è lo stesso?
Linux Lite 7.4 aggiornato con Linux 6.8 e migliorie all'interfaccia
Linux Lite 7.4 è la nuova versione della distribuzione basata su Ubuntu 24.04.2 LTS, rilasciata cinque mesi dopo la 7.2. Conosciuta per la sua leggerezza e facilità d’uso, si rivolge a utenti che cercano un sistema operativo semplice, efficiente e capace di funzionare senza problemi anche su hardware meno recente. La filosofia di Linux Lite resta invariata: offrire un’esperienza fluida senza sacrificare funzionalità essenziali. L’ultimo aggiornamento si occupa di apportare diverse migliorie all’interfaccia, oltre ad aggiornare componenti come il kernel.
Linux Lite 7.4: le novitàTra i cambiamenti di Linux Lite 7.4 spicca la l’eliminazione del supporto a Snap dall’installazione, con l’obiettivo di mantenere il sistema snello, evitando componenti non utilizzati che potrebbero rallentarlo. Viene poi incluso ora Chrome come browser predefinito, una strada diversa rispetto alle abitudini di molte distribuzioni Linux, che spesso optano per Firefox, ma che risponde alla popolarità e alla versatilità del browser di Google.
Dal punto di vista grafico, la nuova versione adotta il tema Materia per le finestre, le icone Papirus e il font Roboto Regular, creando un’interfaccia moderna e gradevole. Per quanto riguarda i componenti, viene aggiornato il kernel Linux alla versione 6.8, con la possibilità di scegliere kernel personalizzati (a partire dalla versione 3.13 fino alla 6.14) tramite il repository ufficiale, offrendo così una comoda flessibilità per chi ha esigenze specifiche o hardware particolare.
L’ambiente desktop di Linux Lite 7.4 rimane ancora Xfce 4.18, una scelta coerente con l’obiettivo di mantenere il sistema leggero e reattivo, ideale per macchine con risorse limitate. Il set del software preinstallato comprende quindi Chrome 134, Thunderbird 128.8.1 per la posta elettronica, LibreOffice 25.2 per la produttività, VLC 3.0.20 per i contenuti multimediali e GIMP 2.10.36 per l’editing grafico: per un pacchetto completo e ben bilanciato.
Chi ha già installato la distribuzione, può ricevere la nuova versione semplicemente controllando gli aggiornamenti disponibili da Lite Upgrade, nelle impostazioni di sistema. In caso contrario, è possibile scaricare l’immagine per eseguire una nuova installazione dalla pagina ufficiale.
Steam: ulteriori correzioni e miglioramenti nell'ultima versione
Valve ha da poco rilasciato un aggiornamento per il client Steam, in tutte le piattaforme supportate, che introduce correzioni e miglioramenti in diverse aree, tra cui la funzionalità generale dell’interfaccia, la modalità Big Picture, Remote Play, Steam Input, insieme a migliorie mirate su macOS e Linux, ottimizzando nel complesso l’esperienza utente, affrontando problemi tecnici e perfezionando l’usabilità.
Steam: miglioramenti complessivi al client con l’ultimo aggiornamento rilasciatoL’ultima versione di Steam pone l’accento alle correzioni che riguardano l’interfaccia: è stato risolto un lieve sfarfallio del layout quando si tornava alla libreria e inoltre, la finestra del client non monopolizzerà più il focus all’avvio, con le notizie sugli aggiornamenti che non saranno più nascoste dietro la schermata principale. Le notifiche in gioco, che a volte apparivano fuori posto interrompendo la sessione videoludica, sono state ora sistemate, così come errori di rendering che impedivano la corretta visualizzazione di alcune finestre.
Per chi usa più rami della libreria, l’aggiornamento impedisce adesso il passaggio imprevisto da una beta privata al ramo principale. È stato anche corretto un bug che permetteva agli account familiari, soprattutto dei minori, di accumulare tempo di gioco extra in modalità offline, aggirando le restrizioni impostate. Per quanto riguarda i download, Steam offre ora informazioni più precise su avanzamento, dati scaricati e tempi stimato, che si affinano con l’uso grazie all’apprendimento del sistema sulle prestazioni di rete e del disco. Le barre di progresso riflettono ora l’intero processo di installazione, eccetto quella blu nella pagina dei download, la quale è limitata ai dati che vengono scaricati.
Altri problemi risolti su Steam riguardano la modalità Big Picture, che corregge un problema della tastiera virtuale la quale copriva in precedenza i campi di testo. Gli utenti che fanno uso del client su macOS beneficiano di un overlay compatibile con giochi HDR, mentre su Linux i download sono più veloci, venendo anche migliorata la gestione degli strumenti di compatibilità, con menu a tendina più stabili. Remote Play corregge l’input del controller per S.T.A.L.K.E.R. 2 e gli inviti da giochi VR, mentre Steam Input stabilizza i DualSense, risolvendo crash e abilitando i grilletti adattivi del DualSense Edge.
Maggiori dettagli sono consultabili nell’annuncio di Valve.
Mozilla annuncia Thunderbird Pro e Thundermail
Da ieri è disponibile la versione 137 di Thunderbird per Windows, macOS e Linux. Mozilla ha pianificato il lancio di interessanti novità per contrastare il dominio di Google e Microsoft. Sono servizi web open source denominati Thunderbird Pro, uno dei quali è Thundermail.
Dettagli su Thunderbird Pro e ThundermailRyan Sipes, Managing Director of Product di MZLA Technologies Corporation (sussidiaria di Mozilla Foundation che sviluppa Thunderbird), ha evidenziato che molti utenti preferiscono utilizzare i servizi di webmail, come quelli offerti da Google e Microsoft, invece di installare un client desktop. Queste piattaforme sono però closed source e ostacolano l’interoperabilità.
Mozilla vuole quindi offrire alternative open source al 100%. I primi tre servizi web, parte di Thunderbird Pro, sono Send, Appointment e Assist. Thunderbird Send è il successore di Firefox Send (abbandonato nel 2020), quindi permette la condivisione cifrata di file di grandi dimensioni.
Thunderbird Appointment è un tool per la pianificazione di eventi o meeting (attualmente disponibile in beta). Thunderbird Assist è invece un servizio sperimentale che offre funzionalità di intelligenza artificiale nelle email. I modelli AI vengono eseguiti sul dispositivo.
Infine c’è Thundermail. Si tratta di un servizio di email hosting basato su Stalwart Mail Server che supporta i protocolli JMAP, IMAP4, POP3 e SMTP. Gli utenti potranno richiedere account Thundermail e domini personalizzati.
Tutti i servizi inclusi in Thunderbird Pro saranno a pagamento. È previsto un modello freemium, quindi verrà offerta una versione gratuita con alcune limitazioni, come un numero inferiore di indirizzi email per Thundermail e meno spazio di storage per Thunderbird Send.
KDE Plasma 6.3.4 si aggiorna ancora con correzioni e migliorie
A meno di un mese dal debutto della versione 6.3.3, il team di KDE ha rilasciato da poco Plasma 6.3.4, quarto aggiornamento correttivo della serie 6.3 che non porta nuove funzionalità ma si dedica a perfezionare l’esperienza utente. Questo aggiornamento migliora nello specifico stabilità e usabilità, affrontando piccoli problemi che, pur non eclatanti, influivano sulla qualità complessiva dell’ambiente desktop.
KDE Plasma 6.3.4 continua a ottimizzare l’esperienza utenteSu KDE Plasma 6.3.4 gli utenti che utilizzano lo scorrimento tramite touch noteranno un’esperienza notevolmente più fluida e con meno problemi, grazie a un’interazione più scorrevole e naturale. Allo stesso modo, chi utilizza il tema Breeze apprezzerà una gestione più efficiente della memoria delle finestre, mentre alcuni bug persistenti che hanno interessato le barre di scorrimento sono stati finalmente eliminati, rendendo la navigazione più piacevole.
Anche Discover, ovvero il gestore degli aggiornamenti di KDE, è stato migliorato grazie al connettore PackageKit che permette di gestire dettagli degli aggiornamenti in modo più affidabile. Non mancano ulteriori correttivi anche per KWin, il compositore grafico, dove sono stati risolti i buffer non configurati su Wayland, nonché introdotta una gestione più precisa dei colori negli scenari HDR, garantendo così una resa visiva ottimale.
Le correzioni minori di KDE Plasma 6.3.4, ma pur sempre utili, riguardano poi l’applet Folder View di Plasma Desktop, la quale mostra ora le icone con l’opacità corretta, eliminando quello che prima rappresentava un vero e proprio fastidio estetico. KMenuEdit, invece, semplifica la modifica dei file “.desktop” locali, anche per i collegamenti simbolici, rendendo la personalizzazione più accessibile agli utenti.
Il pacchetto Plasma Addons ha ricevuto degli aggiornamenti mirati per l’applet Calcolatrice, più stabile dopo la rimozione di un vecchio motore per la clipboard e la correzione dei problemi di incolla; l’applet User Switcher, dove è stata migliorata la leggibilità dei nomi utente sui pannelli verticali con dei limiti alle etichette e, infine, l’applet Meteo, la quale salva ora correttamente le impostazioni tra le sessioni. Affinato anche l’applet delle notifiche in Plasma Workspace, con testi meglio allineati e spazi ottimizzati.
Per approfondire nel dettaglio la nuova versione è possibile consultare la lista dei cambiamenti ufficiale di Plasma 6.3.4.
La sicurezza della tua casa è importante: installa ora una telecamera da esterno
Con il ritorno della bella stagione riprenderemo a uscire la sera e a trascorrere intere giornate fuori casa, aumentando il rischio che i ladri possano tentare di entrarvi. Se non hai un impianto d’allarme prendi seriamente in considerazione la telecamera Wi-Fi da esterno Tenda CH3-2K. La puoi trovare con un importante sconto del 45% su Amazon (è un’offerta a tempo!) e installare ovunque (a soffitto, a parete o su un palo). Con questa telecamera puoi avere il miglior controllo possibile sugli accessi della tua casa e, anche quando sei lontano, sapere cosa sta succedendo.
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Con questa telecamera, infatti, avrai una visione panoramica a 360° e non solo potrai visualizzare in tempo reale cosa accade direttamente dallo schermo del tuo smartphone, ma puoi anche ricevere notifiche e allarmi (sia sonori che luminosi) quando viene rilevata un’intrusione o un’attività sospetta (come, per esempio, vicino alla tua auto parcheggiata in giardino). La telecamera, infatti, utilizza la tecnologia di identificazione delle immagini di deep learning AI di Tenda.
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L’ultima novità di WhatsApp? Il tasto Meta AI, una sorta di assistente personale alimentato dall’intelligenza artificiale, pronto a fornire risposte e traduzioni automatiche, togliendoci il gusto di rispondere per conto nostro.
Che cos’è Meta AI su WhatsApp?Il tasto Meta AI è un nuovo strumento di WhatsApp che sfrutta il modello Llama 3.2 per analizzare il contesto delle conversazioni e offrire un supporto in tempo reale. Suggerisce risposte pertinenti, traduce i messaggi in altre lingue e mette in evidenza le informazioni più rilevanti nelle chat lunghe. Sembrerebbe una manna dal cielo… eppure non tutti gli utenti ne sono così entusiasti, anzi.
Il tasto Meta AI è stato posizionato strategicamente nella schermata principale delle chat, proprio accanto all’area di scrittura dei messaggi. Per usare l’assistente, basta un semplice tocco sul tasto dedicato. In un istante, l’assistente virtuale si attiva e inizia a fare quello che deve fare. Inoltre, l’algoritmo impara dal proprio modo di comunicare, adattando le funzioni al proprio stile.
Come eliminare Meta AI su WhatsAppE se si preferisce la vecchia cara WhatsApp senza fronzoli?… Niente da fare: per ora Meta AI su WhatsApp non si può eliminare o disattivare. L’assistente è lì, “incastonato” nell’app, e non c’è modo di sbarazzarsene. Certo, si attiva solo se ci clicchiamo sopra, ma quel cerchietto blu in basso? Quello resta lì a fissarci, che ci piaccia o no.
Molti utenti sono preoccupati che Meta AI possa ficcare il naso nelle chat private, ma l’azienda di Mark Zuckerberg assicura che l’assistente legge solo quello che gli scriviamo direttamente e che tutte le altre conversazioni restano blindate con la crittografia end-to-end, ma come sempre, è meglio evitare di condividere informazioni sensibili con l’AI. Morale della favola? Quel cerchietto blu per ora non si schioda da lì. Tocca farci l’abitudine o cambiare app.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}