Come trasformare una foto in un Funko Pop con ChatGPT
Dopo aver visto come sfruttare l’intelligenza artificiale generativa di ChatGPT per trasformare una qualsiasi immagine con lo stile inconfondibile del maestro Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli (non funziona quasi più per motivi di copyright) e in un action figure, vediamo come fare altrettanto per dar vita a un Funko Pop personalizzato. Sembra essere questa la nuova tendenza che sta spopolando sui social.
Come creare un Funko Pop con ChatGPTPrendiamo come riferimento l’immagine di Unsplash riportata qui sotto. Dopo aver aperto l’interfaccia del chatbot, via applicazione oppure all’indirizzo chatgpt.com, è sufficiente eseguirne l’upload attraverso il pulsante + , allegando la richiesta seguente.
Si può partire da un prompt di questo tipo, specificando solo un paio di dettagli come il nome e il colore principale della scatola. Qui sotto il risultato.
Trasformami in un personaggio Funko Pop esattamente come quello del riferimento. Devo essere nella scatola. Mi chiamo PINCO PALLINO. Il colore principale del box è il BLU.
Ovviamente, la richiesta può essere personalizzata sulla base dei propri desideri, ad esempio includendo i dettagli su eventuali oggetti da includere. Funziona anche con fotografie non a figura intera, come questa. Ecco un altro esempio.
Trasformami in un personaggio Funko Pop esattamente come quello del riferimento. Devo essere nella scatola con UN FIORE IN MANO. Mi chiamo RAGAZZA IN ROSSO. Il colore principale del box è il GIALLO.
A volte si possono verificare errori, come per i piedi dell’immagine qui sopra che escono dalla scatola. C’è da metterlo in conto.
Anche in questo caso l’unico limite è quello dettato dalla fantasia. Ricordiamo che per gli utenti free di ChatGPT è previsto un limite pari a tre immagini da generare ogni giorno, dopodiché il servizio si rifiuta di accettare altre richieste. Chi invece ha sottoscritto un abbonamento premium non deve fare i conti con questa restrizione.
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OpenAI ha deciso di contrattaccare. Basta subire in silenzio gli attacchi di Elon Musk. È arrivato il momento di passare al contrattacco e mettere fine a questa storia una volta per tutte.
OpenAI cita in giudizio Elon MuskIn un post su X, OpenAI non usa mezzi termini: “Le azioni incessanti di Elon contro di noi sono solo tattiche in malafede per rallentare OpenAI e ottenere il controllo delle sue tecnologie più avanzate per scopi personali“. Parole dure, che non lasciano spazio a interpretazioni.
Elon’s nonstop actions against us are just bad-faith tactics to slow down OpenAI and seize control of the leading AI innovations for his personal benefit. Today, we counter-sued to stop him.
— OpenAI Newsroom (@OpenAINewsroom) April 9, 2025
Ma OpenAI non si limita alle parole. Passa ai fatti, con una controcausa legale. Gli avvocati chiedono che “Gli attacchi continui di Musk a OpenAI, culminati nella finta offerta di acquisizione progettata per sconvolgere il futuro di OpenAI, devono cessare“. Vogliono che Musk sia “bloccato da ulteriori azioni illecite e sleali” e che sia “ritenuto responsabile dei danni che ha già causato“.
La relazione tra Musk e OpenAI non è mai stata semplice, soprattutto dopo che il magnate di Tesla è uscito dal gruppo. Poi qualcosa si è rotto. La scorsa primavera la prima causa, con Musk che accusava OpenAI di aver abbandonato la sua missione originale a favore del profitto. Causa ritirata a giugno, ma poi ripresentata ad agosto.
A dicembre OpenAI ha deciso di scoprire le carte, con un post dal titolo eloquente: “Elon Musk voleva un’OpenAI a scopo di lucro“. E con tanto di prove allegate. Documenti e mail che provano come Musk avrebbe spinto per trasformare OpenAI in una società for-profit sotto il suo controllo. Ora si attende il processo, previsto per la primavera del 2026.
L’offerta “farsa” di Elon Musk per acquisire OpenAIMa la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’offerta di acquisto da 97,4 miliardi presentata da Musk quest’anno. Una mossa per “riportare OpenAI ad essere una forza open-source, focalizzata sulla sicurezza, a beneficio dell’umanità“, secondo lui. Una “finta offerta“, secondo OpenAI, che l’ha respinta all’unanimità. La battaglia è iniziata (di nuovo). Prepariamo i popcorn.
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Donald Trump ha deciso di applicare dazi del 10% per 90 giorni a quasi tutti i paesi. L’aliquota per la Cina è stata invece portata al 125%. Amazon aveva già deciso di cancellare gli ordini per alcuni prodotti provenienti dal paese asiatico. L’azienda di Seattle ha iniziato anche a vendere prodotti di noti brand su Haul.
Amazon cancella gli ordini dalla CinaSulla piattaforma di e-commerce di Amazon sono disponibili prodotti provenienti da ogni parte del mondo. Molti venditori sono cinesi, quindi i nuovi dazi annunciati da Trump causeranno un aumento dei costi. Invece di incrementare i prezzi finali, l’azienda di Seattle ha deciso di cancellare alcuni ordini in attesa (o nella speranza) della fine della guerra commerciale tra Stati Uniti e resto del mondo.
Un venditore cinese è stato avvisato tramite email della cancellazione dell’ordine per sedie da spiaggia (valore totale di 500.000 dollari). Nella comunicazione non ci sono riferimenti ai dazi, ma si parla di ordine effettuato per errore. Simili email sono state ricevute da venditori in altri paesi colpiti dai dazi. Ora devono cercare altri retailer o rinegoziare i termini contrattuali con Amazon (ridurre il margine di guadagno).
Quando effettua ordini all’ingrosso, Amazon deve pagare i dazi sui prodotti che raggiungono gli Stati Uniti. I venditori possono anche importare i prodotti in maniera autonoma, pagando direttamente i dazi.
Trump ha eliminato anche l’esenzione per i beni con valore inferiore a 800 dollari, la maggioranza dei quali arriva dalla Cina. A partire dal 2 maggio verrà applicata un’aliquota del 90%. Dato che molti prodotti venduti tramite Amazon Haul (concorrente di Temu e Shein) sono cinesi, l’azienda di Seattle ha deciso di aggiungere all’inventario anche prodotti di noti brand, come Adidas, Levi’s e Under Armour.
Questi prodotti si trovano nei magazzini di Amazon negli Stati Uniti, quindi non sono soggetti ai dazi sulle importazioni. Le consegne saranno più veloci, ma i prezzi aumenteranno (oltre i 20 dollari). Amazon Haul dovrebbe arrivare in Europa entro fine anno.
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Quel Paint che abbiamo usato tutti per scarabocchiare orrendi disegni negli anni ’90 è tornato, ed è irriconoscibile (in senso positivo). Per oltre trent’anni, è stata un’applicazione spartana presente in tutte le versioni di Windows sin dalla 1.0.
Un programma così basico che perfino nostra nonna avrebbe potuto usarlo per disegnare case con il tetto a punta e alberi a forma di nuvola su uno stecco. Poi è arrivata l’intelligenza artificiale, ed è cambiato tutto. Oggi Paint è rinato dalle sue ceneri.
Paint ritorna in pista con l’AIL’integrazione delle funzioni AI ha dato nuova vita a Paint. Ora è un’opzione interessante sia per gli utenti occasionali, che vogliono modificare un’immagine al volo, sia per i professionisti che desiderano trasformare rapidamente un’idea grezza in un concept visivo, senza dover ricorrere a software complessi come Photoshop o Illustrator.
Quali sono le funzioni AI di Paint e come si usano 1. Creare opere d’arte da schizzi approssimativi con CocreatorAddio ai tempi in cui Paint era limitato a omini stilizzati e forme elementari. Ora, grazie a Cocreator, una funzione di intelligenza artificiale, anche i disegni più semplici, come un cerchio o uno schizzo a mano libera, possono essere trasformati in immagini realistiche e professionali. Non serve essere artisti: basta un’idea abbozzata.
Cocreator analizza lo schizzo iniziale e lo arricchisce con dettagli, texture, ombre e altri elementi, creando un’immagine di grande impatto. Basta inserire un prompt testuale, tracciare le linee di base di un paesaggio o di un personaggio, e l’AI farà il resto. Utilizzare Cocreator è molto semplice:
- Aprire Paint;
- Cliccare sull’icona Copilot e poi su Cocreator;
- Nella casella di testo, descrivere lo stile e gli elementi che si vogliono aggiungere allo schizzo;
- Iniziare a disegnare sulla tela, usando il mouse o la penna. Mentre si disegna, si vedrà l’AI generare l’opera d’arte nel pannello laterale, basandosi sul testo e sullo schizzo.
È possibile regolare il livello di Creatività con uno slider. Meno creatività significa meno input da parte dell’AI e un risultato più fedele al proprio schizzo; più creatività significa più intervento dell’AI e un’interpretazione più fantasiosa e stilizzata. Si può anche scegliere tra vari stili artistici, come acquerello, schizzo a inchiostro, anime, pixel art e pittura a olio.
Non si convinti di quello che si vede? Nessun problema. Basta cliccare su “Riprova” e l’algoritmo si rimette al lavoro, per generare nuove varianti. Quando si trova quella giusta, è sufficiente cliccare su “Applica”. L’opera apparirà direttamente sulla tela di Paint, dove si potrà modificare con gli strumenti di editing classici.
Cocreator è uno strumento prezioso per visualizzare rapidamente i concetti, creare prototipi di design o illustrazioni partendo da schizzi di base. Un aiuto prezioso per creativi e artisti, che possono modificare i loro bozzetti senza passare a software più complessi.
Attenzione: La funzione Cocreator è disponibile solo sui PC Copilot+, la nuova classe di PC ottimizzati per l’AI con NPU.
2. Generare immagini con Image CreatorLa funzione Image Creator di Paint fa leva sul modello DALL-E e permette di generare immagini da semplici prompt testuali alla stregua di altri servizi e chatbot AI come Flux o ChatGPT. Quindi, si possono creare immagini dal nulla semplicemente descrivendole a parole. Per provarlo:
- Aprire Paint;
- Cliccare sull’icona Copilot e poi su Image Creator;
- Nella casella di testo, inserire una descrizione dell’immagine che si vuole creare, cercando di essere il più dettagliato possibile;
- Scegliere uno Stile e cliccare su “Crea”.
Image Creator genererà tre diverse varianti dell’immagine richiesta; cliccando su una di esse, si applicheranno alla tela di Paint. Questa funzione può aiutare a creare immagini uniche per articoli, post sui social, campagne di marketing, presentazioni e materiale di formazione.
Per generare immagini con Image Creator, bisogna accedere con il proprio account Microsoft e sottoscrivere un abbonamento (quello Personal costa solo 10 euro al mese). Ogni set di immagini generate consuma un credito, quindi, occhio.
3. Aggiungere oggetti alle foto con Generative FillGenerative Fill è una funzione di intelligenza artificiale disponibile anche su Adobe Photoshop che permette di modificare o arricchire le immagini in modo realistico. Basta selezionare un’area dell’immagine – come uno spazio nel cielo o una parte dello sfondo – e descrivere brevemente cosa si vuole aggiungere (“una nuvola soffice” o “una panchina vintage”).
È sufficiente selezionare l’oggetto da eliminare e cliccare su “Generative erase“: l’AI analizza l’immagine e riempie automaticamente l’area selezionata, integrandola con lo sfondo circostante. Queste funzioni sono utili non solo per ritocchi estetici, ma anche per rinnovare vecchie foto, creare composizioni artistiche o realizzare mockup velocemente. Ecco come fare:
- Aprire l’immagine in Paint;
- Con lo strumento Selezione, tracciare un rettangolo o una forma libera per marcare il punto in cui si vuole aggiungere il nuovo oggetto;
- Sulla selezione apparirà un piccolo menu: cliccare su “Generative fill”;
- Usare la casella di testo per descrivere cosa si vuole aggiungere nella selezione e cliccare su “Crea”.
Se il risultato non è soddisfacente, si può affinare il prompt testuale, a volte basta cambiare un aggettivo per trasformare completamente il risultato. Oppure, con un semplice clic su “Riprova”, si può chiedere all’intelligenza artificiale di proporre una nuova interpretazione. Se il risultato rispecchia ciò che si ha in mente, basta cliccare su “Mantieni” per applicare l’immagine alla tela di Paint.
La funzione Cancellazione generativa funziona allo stesso modo. Basta selezionare l’oggetto da eliminare e cliccare su “Generative erase“: l’AI analizza l’immagine e riempirà automaticamente l’area selezionata, integrandola in modo armonioso con lo sfondo circostante. Queste funzioni generative sono molto utili non solo per i ritocchi estetici, ma anche per dare nuova vita a vecchie immagini, creare composizioni artistiche o realizzare mockup velocemente.
Generative Fill è disponibile solo per i PC Copilot+.
4. Rimuovere lo sfondo dalle fotoIsolare i soggetti delle foto dallo sfondo è un’operazione comune nell’editing delle immagini. La funzione Rimuovi sfondo di Paint semplifica questo processo. Permette di eliminare accuratamente lo sfondo da una foto per creare immagini trasparenti, sostituire gli sfondi, ecc. Per sfruttare questa funzione:
- Aprire l’immagine in Paint;
- Cliccare sull’icona Copilot, poi su Rimuovi sfondo.
Paint analizzerà l’immagine per qualche secondo, identificherà automaticamente il soggetto della foto e lo separerà dallo sfondo. In alternativa, si può usare lo strumento Selezione per tracciare un rettangolo o una forma libera intorno all’area in cui si vuole rimuovere lo sfondo. Sulla selezione apparirà un piccolo menu: cliccare su “Generative erase”.
Rimuovi sfondo è uno strumento utile in moltissimi casi. È possibile isolare e ritagliare soggetti da usare in progetti di grafica, presentazioni multimediali e collage fotografici. Si possono anche creare ritratti e foto professionali con sfondi puliti e rimuovere gli sfondi dalle foto dei prodotti per inserzioni e-commerce impeccabili.
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Sul digitale terrestre, proprio in queste ore, abbiamo assistito a un piccolo restyling per un canale televisivo. Si tratta di un interessante aggiornamento che, sulla piattaforma di intrattenimento radiotelevisivo italiano e gratuito, riconferma la qualità con cui le emittenti gestiscono la loro presenza. Di cosa si tratta e cosa comporta per gli utenti?
Iniziamo col specificare che questo aggiornamento non comporta nulla per gli utenti a livello tecnico, ma solamente estetico. Quindi non è necessario effettuare una ricerca automatica dei canali, in quanto non ci troviamo nel campo delle frequenze o della tecnologia di trasmissione. Infatti, si tratta di una modifica al logo del canale oggetto dell’aggiornamento.
Stiamo parlando dell’emittente bresciana SUPERTV, disponibile alla LCN 96 del digitale terrestre. Questo canale televisivo fa parte del MUX LOCALE 1 Lombardia. Perciò sono solo gli utenti che si trovano nella zona coperta dalla frequenza di questo multiplex a essere interessati. Cosa è successo quindi a questo canale?
In pratica, SUPERTV ha sostituito al numero 96 del logo la dicitura HD. Questa modifica non arriva a caso. Infatti, questo canale trasmette in alta definizione, con risoluzione massima a 980 x 1080 pixel. Una sostituzione importante a livello identitario che mostra immediatamente al telespettatore che il canale trasmette con tecnologia HD.
Digitale Terrestre: si aggiorna il MUX LOCALE 1 LombardiaTutti gli utenti che vivono in zone raggiunte dal segnale del MUX LOCALE 1 Lombardia del digitale terrestre sono oggetto di questa modifica. Il canale SUPERTV, sintonizzato alla LCN 96, ha cambiato il suo logo, togliendo la numerazione e sostituendola con la dicitura HD. Vediamo quindi come si presenta il Multiplex in questione aggiornato.
- LCN 13 – Telecity Lombardia
- LCN 14 – Espansione Tv HD
- LCN 15 – Bergamo TV HD
- LCN 16 – TT-TELETUTTO
- LCN 73 – RADIO BRUNO Lombardia
- LCN 77 – CANALE ITALIA 77
- LCN 83 – PIU VALLI TV
- LCN 85 – TSN
- LCN 87 – VIDEOSTAR
- LCN 88 – RETE 55
- LCN 93 – TI RICORDI TV
- LCN 94 – SEILATV Bergamo HD
- LCN 96 – SUPERTV HD
- LCN 97 – VALENZA TV
- LCN 98 – TELECLUSONE
- LCN 115 – DTV1
Windows 95: il suono di avvio è un pezzo di storia USA
Il suono di avvio di Windows 95 è entrato a far parte del National Recording Registry, come annunciato dalla Library of Congress. Quel breve file audio che ha accompagnato il boot dei computer dalla seconda metà degli anni ’90 al nuovo millennio è stato selezionato tra i suoni dell’America, che ne rappresentano la storia e la cultura.
La consacrazione del suono di avvio di Windows 95Per chi non ha avuto la possibilità di ascoltarlo in presa diretta, ai tempi d’oro dell’era PC, magari per ragioni anagrafiche, eccolo in streaming. Purtroppo (o per fortuna), il sottoscritto lo ricorda bene, riprodotto dagli altoparlanti collegati a un Pentium 133 con monitor 15 pollici, rigorosamente a tubo catodico.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/42/The_Microsoft_Sound_%28Windows_95%29.wav
Quello che accompagnava Windows 95 all’avvio non era un suono qualunque, ma d’autore. Mark Malamud ed Erik Gavriluk, all’epoca designer del gruppo di Redmond, chiesero a Brian Eno di comporlo. Non uno qualunque, ma il membro dei Roxy Music nonché padre della musica ambient. Nacque così The Microsoft Sound.
L’ispirazione mi è venuta in un momento in cui ero completamente a corto di idee. Lavoravo alla mia musica da un po’ ed ero piuttosto perso, in realtà. E apprezzavo molto che qualcuno venisse da me e mi dicesse: Ecco un problema specifico: risolvilo.
La richiesta fu in realtà piuttosto vaga.
Vogliamo un pezzo musicale che sia ispiratore, universale, blah-blah, da-da-da, ottimista, futuristico, sentimentale, emozionante, tutto questo elenco di aggettivi, e poi in fondo dicevano deve durare 3 secondi e un quarto.
Qualche anno più tardi, Microsoft chiese a Robert Fripp (King Crimson) di fare altrettanto con Windows Vista.
L’obiettivo della National Recording Registry è quello di creare e preservare registrazioni considerate culturalmente, storicamente o esteticamente importanti, che informano o riflettono il modo di vivere negli Stati Uniti. Tra le new entry ci sono l’album Goodbye Yellow Brick Road di Elton John e la soundtrack Volume Alpha di Minecraft composta da Daniel Rosenfeld.
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Google ha appena aggiornato Veo 2, il suo generatore di video AI, con una serie di funzionalità che faranno sentire gli utenti come dei veri professionisti del cinema.
Veo 2 di Google: ora si possono controllare inquadrature e movimenti cameraTra le novità più interessanti di Veo 2 c’è l’inpainting, che permette di rimuovere automaticamente elementi indesiderati come loghi, sfondi, ecc. dai video. C’è poi l’outpainting, che estende la cornice del video originale in un formato diverso, riempiendo il nuovo spazio con filmati generati dall’AI che si fondono perfettamente con la clip di partenza. Una funzionalità simile a quella di “Generative Expand” di Adobe per le immagini.
L’aggiornamento permette anche di scegliere i preset cinematografici da applicare ai prompt testuali. I preset suggeriscono all’AI come comporre l’inquadratura, quale angolazione usare per la camera e con quale ritmo far scorrere le scene. Tra gli esempi disponibili, ci sono effetti time-lapse, POV stile drone e panoramiche simulate della camera in diverse direzioni.
Un’altra novità interessante è la funzione di interpolazione video. Permette di generare automaticamente una transizione fluida tra due immagini statiche. Basta fornire un’immagine iniziale e una finale: il modello riempirà lo spazio tra le due creando fotogrammi intermedi. In questo modo, duw semplici immagini diventeranno una breve clip animata coerente.
Miglioramenti anche per Imagen 3 e nuove funzionalità Lyria e Chirp 3Ma le sorprese non finiscono qui. Anche Imagen 3, il generatore di immagini AI di Google, ha ricevuto un aggiornamento significativo. Ora si possono rimuovere oggetti indesiderati dalle foto in modo ancora più preciso e naturale. E per quanto riguarda l’audio? Google ha pensato anche a quello! Con Lyria, il nuovo generatore di musica AI, è possibile generare musiche originali partendo da semplici descrizioni testuali. E grazie a Chirp 3 e alla sua funzione “Instant Custom Voice”, si potranno creare voci personalizzate e realistiche in pochi secondi.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Piracy Shield è pericolosa: ulteriore attacco alla piattaforma antipirateria
Il fine giustifica i mezzi? Questo è quanto si stanno chiedendo molti in merito a Piracy Shield. Nel mirino ci sono la piattaforma e i suoi strumenti che mette in campo per contrastare la pirateria online di IPTV e Pezzotto. Infatti, nelle ultime ore c’è chi ha mosso un ulteriore attacco. Ciò fa emergere come in molti non apprezzino per nulla tecniche e funzionalità di questa piattaforma.
Ad aver fatto sentire la sua voce, in rappresentanza del mondo digitale europeo che difende, è stata la Computer & Communications Industry Association (CCIA Europe). Secondo questa associazione internazionale, la piattaforma utilizzata e sostenuta da AGCOM nella lotta alla pirateria dei contenuti protetti da copyright, sarebbe pericolosa e dovrebbe essere limitata.
“Come molti altri operatori del settore digitale – con sede in Italia, in altri Stati membri dell’UE o al di fuori dell’Europa – abbiamo espresso serie preoccupazioni riguardo al ‘Piracy Shield’ italiano, che l’AgCom ha scelto come strumento per emettere ordini di blocco dei siti Internet (entro il brevissimo lasso di tempo di 30 minuti). Queste richieste vengono fatte dai detentori dei diritti, senza un giusto procedimento o possibilità di ricorso“, denuncia l’associazione nei confronti della piattaforma antipirateria.
Piracy Shield alimenta polemicheLa piattaforma Piracy Shield sta continuando ad alimentare polemiche per i suoi metodi. A dar voce a chi si sente schiacciato da questa soluzione, promossa in Italia per combattere la pirateria online, è stata la CCIA Europe. Questa associazione non ha di certo risparmiato i suoi giudizi in merito, cercando di entrare nel merito della discussione.
“Riteniamo quindi che lo Scudo antipirateria rappresenti un rischio significativo per i principi della libertà di espressione imprenditoriale, come stabilito dalla legislazione europea e italiana. Ciò è dovuto a molteplici aspetti, che riguardano innanzitutto il modo stesso in cui questo strumento è stato sviluppato“, ha spiegato l’associazione.
“Infatti – continua la lettera – il meccanismo di Piracy Shield è stato costruito da una società affiliata alla Lega Serie A, una delle poche entità autorizzate a effettuare segnalazioni attraverso la piattaforma. Inoltre, le caratteristiche tecniche della piattaforma non sono mai state rese pubbliche e sono state decise da un comitato tecnico a cui è stato invitato a partecipare solo un ristretto numero di operatori del settore digitale”.
In conclusione, CCIA Europe, ritiene che “il funzionamento complessivo della piattaforma è estremamente problematico. Il lasso di 30 minuti per l’attuazione degli ordini di blocco non solo esclude la possibilità di verificare gli ordini dell’AgCom da parte dei fornitori a monte, ma non è nemmeno tecnicamente rispettata dagli operatori a valle“.
USA: dazi 125% per la Cina, 10% al resto del mondo (per 90 giorni)
A meno di un giorno di distanza dall’entrata in vigore dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni, Donald Trump ha deciso di metterli in pausa. Il tempo dirà se si tratta di un dietrofront imprevisto, dettato dalla minaccia delle contromisure attuate rapidamente dai partner commerciali (Europa in primis). Oppure, se è l’esito studiato di una strategia pensata in questi termini fin dal primo momento.
I dazi di Trump sono già stati messi in pausaPer i prossimi 90 giorni, la tassa sarà ridotta al 10% per i beni provenienti da 90 paesi. Questo, nelle intenzioni del presidente USA, concederà ai loro rappresentanti un periodo necessario per mettersi in contatto con la Casa Bianca e intavolare le trattative finalizzate a stipulare nuovi accordi.
Fa eccezione la Cina, per la quale i dazi sono stati ulteriormente innalzati al 125% (e non più 104%). In un post su Truth, il social network da lui controllato, Trump afferma che la misura si è resa necessaria sulla base della mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato verso i mercati mondiali. Si complica dunque ulteriormente lo scenario legato all’importazione dei dispositivi tecnologici assemblati dal colosso asiatico, iPhone compresi.
La reazione di Pechino alla linea dura statunitense non si era fatta attendere. Al 104% applicato da Washington aveva subito risposto con un 84% sui prodotti in arrivo dagli USA. Il rischio è quello di assistere a un’escalation, con conseguenze non solo economiche e commerciali.
I 90 giorni di pausa annunciati da Trump per il resto del mondo hanno immediatamente innescato un rimbalzo in borsa. Ne hanno beneficato soprattutto i titoli delle Big Tech: +19% per NVIDIA, +15% per Apple e Meta, +12% per Amazon, +10% per Microsoft e Alphabet (Google).
Anche nel settore delle criptovalute, sempre più connesso a quello della finanza tradizionale, si respira aria di entusiasmo. Dopo il crollo dei giorni scorsi, il prezzo di Bitcoin si è riportato sopra la soglia degli 80.000 dollari.
Digitale Terrestre: problemi in tutta Italia e molte segnalazioni
Da tutta Italia, proprio in questi giorni, stanno arrivando molteplici segnalazioni a causa di svariati problemi di ricezione dei canali del digitale terrestre. Si tratta di una situazione generalizzata che sta colpendo ampie aree regionali e non solo alcune zone dove il segnale potrebbe essere normalmente difficile. Cosa sta causando tutto questo?
Gli esperti hanno già spiegato più volte che queste situazioni si riscontrano quando si applicano aggiornamenti importanti sulla piattaforma DTT. Infatti, proprio qualche giorno fa è stata aggiornata la lista canali con cambi di numerazione per diverse emittenti e alcune aggiunte di nuovi canali all’interno della Logical Channel Number.
È quindi ovvio che televisori e decoder fatichino ora a trasmettere in modo pulito e chiaro tutti i canali del digitale terrestre. Questo perché sono state aggiornate anche le frequenze del segnale nei multiplex nazionali e regionali. Infatti, nelle ultime settimane abbiamo assistito a importanti modifiche sia a livello nazionale che a livello regionale.
Digitale Terrestre: come tornare a vedere tutti i canaliNelle segnalazioni di problemi per la ricezione dei canali del digitale terrestre, gli utenti stanno anche chiedendo come poter tornare a vedere tutti i canali disponibili in chiaro nella zona di pertinenza, sia a livello locale che nazionale. Ciò che può far fare un sospiro di sollievo è che non si tratta di un problema tecnico tale per cui è necessario l’intervento di tecnici specializzati.
Riavere tutta la lista dei canali in chiaro disponibili nel proprio televisore è facile e veloce. Tutti possono farlo in totale autonomia o con l’aiuto di un familiare. Selezionando il menu del proprio telecomando, è necessario raggiungere e avviare la “ricerca automatica dei canali” che si trova all’interno della sezione dedicata alla “Ricerca Canali”.
Se alcuni canali non dovessero comparire nonostante questo procedimento, allora è possibile risolvere il problema avviando la “ricerca manuale dei canali” del digitale terrestre. In questo caso sarà necessario inserire manualmente la frequenza del canale che si ha intenzione di trovare e sintonizzare sul proprio apparecchio.
Windows 11, aggiornamento crea cartella misteriosa intepub
Chi ha installato gli ultimi aggiornamenti di Windows 11 avrà notato qualcosa di strano. L’8 aprile, insieme alle consuete patch di sicurezza per le versioni supportate di Windows 10 e 11, Microsoft ha distribuito anche l’aggiornamento KB5055523. Oltre alle classiche correzioni e ottimizzazioni, però, questo update ha introdotto una novità sul disco C.
Aggiornamenti Windows 11 creano cartella vuota “intepub”Dopo aver installato gli aggiornamenti di aprile, molti utenti hanno notato la comparsa di una nuova cartella vuota chiamata “inetpub“. Questo misterioso ospite non contiene sottocartelle o file, e le sue proprietà indicano una dimensione di 0 byte. Ma da dove arriva? E soprattutto, cosa ci fa lì?
Il nome della cartella suggerisce un legame con Microsoft Internet Information Services (IIS), una piattaforma introdotta nel lontano 1995 per ospitare siti web e servizi. Anche se IIS è ancora presente nelle versioni moderne di Windows, è disattivato di default. Per usarlo, bisogna installarlo manualmente come funzionalità opzionale. Quindi, in teoria, inetpub non dovrebbe comparire sul disco C senza il nostro consenso.
La buona notizia è che inetpub sembra innocua. Non è protetta in alcun modo, e si può cancellare come qualsiasi altra cartella. Ovviamente, si può anche lasciare lì dov’è, visto che non occupa spazio. L’importante è che non è un virus, non è un malware, e non mangerà i nostri file…
Il silenzio di MicrosoftPer ora, Microsoft non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla questione. Potrebbe trattarsi di un semplice bug sfuggito ai controlli e finito nella versione pubblica degli aggiornamenti. O forse c’è dell’altro sotto? Solo il tempo (e gli sviluppatori di Redmond) potranno dirlo.
Gemini crea podcast dai documenti Google
Google ha annunciato una serie di nuove funzionalità legate a Gemini per le sue app Workspace, tra cui dei podcast in stile NotebookLM integrati direttamente in Google Documenti.
Una delle novità più interessanti è l’arrivo di un editor AI, pensato per chi lavora con i testi. Ma attenzione: non si tratta di un assistente che scrive al posto nostro. Funziona come un vero editor umano. In pratica, invece di riscrivere direttamente il contenuto, propone dei suggerimenti su come migliorare una bozza già esistente, ad esempio accorciarla o renderla più chiara. Secondo Google, questa funzione sarà disponibile entro la fine del trimestre.
I Documenti Google diventano podcast con GeminiMa forse la funzione più sorprendente è quella dei podcast generati dall’AI. Google l’ha già sperimentata per il suo strumento di ricerca NotebookLM e nell’app Gemini, dove si può caricare un file e ottenere un riassunto audio automatico.
Ora questa funzione sta per arrivare anche su Google Docs: nelle prossime settimane, gli utenti Workspace potranno non solo leggere i propri documenti, ma ascoltarli sotto forma di riassunti vocali. Una funzione utile per chi vuole rivedere i propri testi per controllare che non ci siano ripetizioni o frasi poco scorrevoli, oppure semplicemente per ripassare un contenuto mentre si è in movimento, come se fosse un podcast personalizzato.
In un futuro non troppo lontano, Google promette meraviglie per Fogli. Al momento si può chiedere aiuto a Gemini per compiti specifici, come generare grafici, o rispondere sui dati. Ma presto arriverà una funzione chiamata “Help me analyze” che offrirà un maggiore supporto. Aiuterà a identificare tendenze e pattern, e suggerirà anche da dove iniziare l’analisi, se non si sa bene che direzione prendere, come un analista di dati. Questa funzione sembra molto promettente, ma per provarla dovremo aspettare un po’. Il lancio è previsto più avanti nel corso dell’anno.
WordPress lancia strumento AI per creare siti web gratis: Fermento
WordPress, la nota piattaforma di hosting, ha appena lanciato un nuovo strumento alimentato dall’AI per creare di siti web: Fermento. La novità? È completamente gratuito e permette a chiunque di realizzare un sito web funzionante semplicemente chattando con un’interfaccia in stile chatbot.
Fermento, il website builder AI di WordPressIl nuovo strumento WordPress serve principalmente a piccole imprese, freelance e blogger che vogliono farsi trovare online senza troppe complicazioni. Per ora però non è abbastanza potente per creare siti più complessi come negozi online.
Con questa mossa, WordPress punta a sfidare concorrenti come Squarespace, Wix e IONOS, che già propongono piattaforme web basate sull’AI. Ma come succede con strumenti simili, per modifiche e layout più sofisticati serve ancora conoscere un minimo di sviluppo e design web.
Come funziona il nuovo strumento di WordPress?Per utilizzare il nuovo strumento, gli utenti devono semplicemente interagire con un chatbot AI. Basta spiegare l’idea del proprio sito web, come “costruisci un sito web per la mia caffetteria“, e l’AI si occuperà di progettare il sito con testi e immagini personalizzati e di configurarne il layout.
Come ha spiegato WordPress, il chatbot AI è alimentata da una combinazione di modelli open source auto-ospitati e modelli ospitati esternamente. Gli utenti possono provare il website builder AI con 30 prompt gratuiti prima di dover scegliere un piano di hosting. Tutti i piani includono prompt illimitati. In questo modo, si ha la possibilità di testare il tool e vedere se soddisfa le proprie esigenze prima di sborsare i soldi.
Conto aziendale con wamo: semplicità di gestione, cashback e tanto altro
La scelta giusta per un nuovo conto corrente aziendale in grado di garantire semplicità di utilizzo e gestione della propria attività oltre che tanti servizi aggiuntivi e una piattaforma completamente digitale è rappresentata da Wamo. Si tratta di un conto sempre più ricco che propone un’offerta strutturata su più piani, permettendo ai clienti aziendali la possibilità di scegliere la soluzione più adatta alle proprie necessità.
Con Wamo è possibile accedere alle carte di pagamento, fisiche e virtuali (in base al piano scelto, è possibile accedere anche a carte virtuali illimitate). C’è anche il cashback dello 0,5% sulle spese. Per accedere alle offerte basta raggiungere il sito ufficiale di Wamo, tramite il link qui di sotto. Con il piano annuale si può ottenere fino al 20% di sconto.
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Conto aziendale con Wamo: perché sceglierloCon Wamo è possibile accedere a un conto online ricco di vantaggi e a una piattaforma per la contabilità e la fatturazione che semplifica la gestione della propria attività. Sono disponibili vari piani, tra cui uno a canone zero mentre i piani a pagamento sono disponibili con uno sconto del 20% rispetto a quelli mensili.
Tra i servizi inclusi troviamo le carte di pagamento, sia fisiche che virtuali (con possibilità di avere carte virtuali illimitati), con anche il cashback dello 0,5% per chi sceglie il piano annuale. In base al piano scelto, inoltre, ci sono un certo numero di operazioni in uscita senza commissioni ed è possibile accedere anche a strumenti aggiuntivi come i link di pagamento e l’integrazione con Xero.
Iniziare a utilizzare Wamo è molto semplice. Il conto può essere richiesto direttamente online, seguendo una procedura rapida per l’apertura, con la possibilità di valutare il piano più conveniente in base alle proprie necessità. Per tutti i dettagli basta premere sul box qui di sotto.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Zero costi fissi, commissioni ridotte e POS da 29€: ecco perché scegliere myPOS
Per professionisti e aziende alla ricerca di un nuovo servizio di POS, comprendente sia un terminale per accettare pagamenti che un’offerta “su misura”, la soluzione giusta, in questo momento, è rappresentata da myPOS che propone numerose opzioni per i suoi utenti.
Scegliendo myPOS, infatti, è possibile acquistare un nuovo POS a partire da 29 euro, scegliendo tra modelli portatili e fisso, con anche la possibilità di stampare lo scontrino e di connettersi a Internet tramite una SIM dati inclusa (e disponibile senza costi aggiuntivi),
Il servizio offerto non ha costi fissi e prevede una commissione di 1,2% sulle transazioni. Superata la quota di 10.000 euro di fatturato mensili, invece, myPOS proporrà un’offerta personalizzata, con condizioni ancora più vantaggiose, per il suo cliente.
Per scegliere il POS giusto e attivare il servizio basta visitare il sito ufficiale di myPOS, tramite il link qui di sotto.
myPOS: ecco perché è la scelta giustaTra le opzioni disponibili con myPOS troviamo:
- myPOS Go 2: si tratta di un POS mobile che invia scontrini tramite e-mail o SMS e può funzionare in modo autonomo dallo smartphone; il costo è di 29 euro
- myPOS Go Combo: è un lettore mobile con dock di ricarica che emette anche scontrini; il costo è di 179 euro
- myPOS Carbon: è un POS con Android, stampante integrata, registratore di cassa in cloud, connettività dati, con SIM inclusa gratuitamente, Wi-Fi e Bluetooth; il costo è di 229 euro
- myPOS Pro; include anche un AppMarket e una batteria potenziata; il costo è di 249 euro
A prescindere dalla versione scelta, myPOS offre un servizio per l’accettazione di pagamenti con canone zero e commissioni di 1,29% per transazione. Oltre i 10.000 euro mensili di fatturato, invece, è possibile accedere a un’offerta personalizzata. Per tutti i dettagli basta seguire il link qui di sotto.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Richiedi un buono Amazon di 100 euro aprendo adesso SelfyConto
Il conto corrente online SelfyConto, pensato per permetterti di pagare, investire e gestire denaro in maniera facile e veloce, ti offre adesso un ulteriore vantaggio: la possibilità di richiedere un buono Amazon dal valore di 100 euro. Prima di vedere come funziona, andiamo a scoprire tutti i vantaggi già insiti in SelfyConto.
SelfyConto: il conto corrente per gestire i tuoi soldi come vuoiSelfyConto è un conto corrente pratico, senza costi aggiuntivi inutili e pieno di vantaggio. Ad esempio? Aprendolo avrai il canone gratuito per un anno, che resterà gratis se invece hai meno di 30 anni e può diventarlo anche se hai superato l’età semplicemente accreditando lo stipendio o la pensione o 500 euro al mese. La gratuità si attiverà fino al 2027.
Poi, avrai inclusa anche la carta di debito, senza canone per il primo anno, che potrai usare per prelevare gratis ovunque in Europa e senza limiti. A costo zero sono anche bonifici SEPA e istantanei, mentre dall’app Mediolanum potrai pagare bollette, F24, ricariche telefoniche e tanto altro.
Arriviamo così al regalo che ti abbiamo accennato: hai due possibilità per ottenere il buono Amazon da 100 euro. Il primo è quello di accreditare lo stipendio o la pensione ogni mese; il secondo consiste invece nello spendere almeno 500 euro al mese con la tua carta di debito. A quel punto riceverai le istruzioni per riscattare il buono direttamente via email.
Con SelfyConto avrai tutto incluso, la massima comodità e il vantaggio di un grandissimo regalo. Puoi aprirlo online in pochi minuti, anche con identità SPID.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Google Workspace: Flows e altre funzionalità AI
Durante l’evento Cloud Next ’25, Google ha annunciato molte novità per Workspace. L’azienda di Mountain View ha introdotto interessanti funzionalità che sfruttano l’intelligenza artificiale, una delle quali permette di automatizzare il flusso di lavoro.
Flows e altre novità AIFlows è una funzionalità che permette di velocizzare le operazioni attraverso i Gems, gli agenti AI personalizzati basati su Gemini. Gli utenti possono utilizzare l’AI per cercare, analizzare e generare contenuti. Flows può ad esempio inviare un messaggio dopo aver recuperato le informazioni da un documento su Google Drive.
L’azienda californiana ha inoltre integrato una funzionalità audio in Google Docs. È possibile creare una versione audio di un intero documento oppure un riassunto con i punti salienti in modo simile alla funzionalità Audio Overviews di NotebookLM.
In Google in Docs è disponibile anche la funzionalità Help me refine. in precedenza veniva utilizzata solo per riscrivere le frasi. Ora è possibile ricevere suggerimenti su come migliorare la struttura del testo o chiarire i punti chiave e come migliorare la coerenza della formattazione.
La funzionalità Help me analyze di Google Sheets fornisce suggerimenti per migliorare l’analisi dei dati o per creare grafici interattivi.
La funzionalità Take notes for me di Google Meet consente invece di generare riassunti dei meeting o chiedere informazioni su specifici argomenti.
Infine è possibile invocare il chatbot durante una conversazione con Google Chat. È sufficiente digitare @gemini e chiedere informazioni o generare riassunti. Quasi tutte le funzionalità sono in versione preliminare. Quella di Meet sarà disponibile entro fine marzo.
PrivateVPN a solo 2 euro al mese: prezzo BLOCCATO per 36 mesi
Tutti ti hanno detto che dovresti utilizzare una VPN quando lavori, viaggi e navighi online. Vuoi per avere più sicurezza, vuoi per accedere a contenuti bloccati o collegarsi a server di gioco esteri mantenendo un ping basso. Eppure, non sai quale scegliere? Lascia perdere quei servizi che ti offrono solo pochi mesi a prezzi bassi prima di appesantire i costi: PrivateVPN ti offre ben 36 mesi di servizio a soli 2,08 euro al mese.
Per ben tre anni, quindi, non dovrai preoccuparti di rincari o costi aggiuntivi, grazie alla promozione in corso. Tu ti abboni al piano annuale, PrivateVPN ti regala 24 mesi extra. Tutti scontati dell’85%, che riduce il costo mensile a poco più di 2 euro. Come rinunciare a due caffè, in poche parole. Ma PrivateVPN non è solo convenienza: ecco cosa offre, nel concreto.
Abbonati a PrivateVPN con l’85% di sconto
Perché dovresti abbonarti a PrivateVPNPrivateVPN è uno tra i servizi più completi, perché combina velocità, sicurezza e accessibilità. Con una rete composta da oltre 200 server in 63 Paesi, è possibile sbloccare contenuti bloccati geograficamente, accedere a piattaforme di streaming estere (come Netflix, BBC iPlayer, Hulu), ma anche accedere alla tua libreria italiana se ti trovi fuori dai confini nazionali, e navigare senza limiti né compromessi sulla privacy.
Ecco tutti i vantaggi principali di PrivateVPN:
- Crittografia militare (2048-bit con AES-256): lo standard più sicuro disponibile
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- Fino a 10 connessioni simultanee: proteggi tutti i tuoi dispositivi contemporaneamente
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PrivateVPN: abbonati a soli 2 euro al mese
Una VPN come quella di PrivateVPN può essere, quindi, utilizzata in molti contesti. Dallo streaming allo smart working per quanto riguarda i nomadi digitali. Ma ti protegge anche se viaggi spesso e hai necessità di collegarti a reti Wi-Fi pubbliche che sono, notoriamente, più vulnerabili. Sarai sempre anonimo e nessuno potrà rintracciare la tua attività.
PrivateVPN offre una garanzia soddisfatti o rimborsati di 30 giorni, così puoi testare il servizio in totale tranquillità. L’attuale promozione permette di ottenere 36 mesi di servizio VPN a soli 2,08 euro al mese, grazie a uno sconto dell’85%. Tutti i piani includono app complete, supporto tecnico e larghezza di banda illimitata.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Intelligenza artificiale: piano di azione dell'Europa
La Commissione europea ha annunciato l’AI Continent Action Plan. Il piano di azione era stato anticipato dalla Presidente Ursula von der Leyen durante l’AI Summit di Parigi. L’obiettivo è sfruttare tecnologie e talenti per consentire all’Europa di diventare un leader globale nel campo dell’intelligenza artificiale.
AI Continent Action Plan: cinque pilastriIl piano di azione europeo è formato da cinque pilastri. Il primo prevede la creazione di una rete di 13 AI Factories. Sette sono state annunciate a dicembre 2024, mentre le altre sei sono state annunciate all’inizio di marzo. Successivamente verranno realizzate le AI Gigafactories che ospiteranno supercomputer con circa 100.000 chip AI.
A partire da oggi, le aziende interessate possono inviare una manifestazione di interesse. Per le prime cinque Gigafactories sono stati stanziati 20 miliardi di euro attraverso l’iniziativa InvestAI. La Commissione proporrà anche un Cloud and AI Development Act per stimolare gli investimenti del settore privato e triplicare la capacità dei data center entro 5-7 anni.
Il secondo pilastro prevede la creazione di Data Labs che permetteranno di fornire alle AI Factories grandi quantità di dati necessari per l’addestramento dei modelli AI. Per il terzo pilastro è previsto il lancio della Apply AI Strategy che incentiverà lo sviluppo di soluzioni AI e l’adozione da parte delle aziende europee.
Il quarto pilastro prevede l’avvio di iniziative per attirare talenti AI (anche dall’esterno dell’Unione europea) e attività per creare nuovi specialisti AI e migliorare le competenze dei lavoratori.
L’ultimo pilastro del piano prevede la semplificazione delle regole per l’intelligenza artificiale. Non ci sono ancora dettagli, ma è probabile la modifica dell’AI Act (in vigore dal 1 agosto).