Steam Deck: un inedito prototipo è stato venduto per 2000$
È di recente emersa un’interessante notizia riguardo Steam Deck, riguardante nello specifico un prototipo di quello che potrebbe essere stato un precursore effettivo dell’attuale console portatile di Valve. Si tratta di un dispositivo che è anche stato venduto per ben 2000$ (circa 1768€ al cambio) ben diverso dal prodotto finale che conosciamo oggi, che offre uno sguardo unico sullo sviluppo di una delle console portatili più apprezzate degli ultimi anni da diversi utenti, seppur non esente da critiche e difetti ben noti.
Steam Deck: compare un prototipo mai visto prima con Zen+Secondo alcune indiscrezioni, AMD potrebbe aver proposto a Valve l’idea di una console portatile già prima che l’architettura RDNA fosse disponibile. È possibile che i piani fossero già in fase avanzata e che Valve stesse sperimentando diverse configurazioni hardware prima di finalizzare il progetto Steam Deck. Questo prototipo, tuttavia, si distingue per la sua unicità: non solo non assomiglia esteticamente alla versione definitiva, ma porta anche un’etichetta che lo identifica come un “campione ingegneristico 34” con la dicitura “non in vendita”. Eppure, nonostante il divieto, il dispositivo è stato venduto su eBay per la cifra già inizialmente accennata, un prezzo che alcuni hanno scherzosamente paragonato a quello di un ipotetico Steam Deck 2.
Per quanto riguarda le specifiche, il prototipo equipaggia un’APU AMD Picasso, appartenente alla serie Ryzen 3000 con architettura Zen+, processore che dovrebbe avere 4 core accompagnati da una grafica basata sull’architettura Vega (Graphics Core Next 5.0). Non si conosce la configurazione esatta della GPU, ma si tratta ovviamente di hardware significativamente meno potente rispetto alle più recenti architetture Zen 2 e RDNA 2 che caratterizzano la CPU di Steam Deck. Inoltre, il prototipo disponeva di soli 8 GB di RAM, contro i 16 GB standard della versione finale, e di 256 GB di memoria interna.
Un aspetto curioso è che questo dispositivo non sembra corrispondere a nessuno dei prototipi mostrati pubblicamente da Valve in passato, rendendolo un oggetto ancora più misterioso. La scoperta di questo prototipo non solo alimenta la curiosità dei più appasionati, ma evidenzia anche il lungo e complesso processo di sviluppo dietro un prodotto di successo come la Steam Deck. Chissà quali altri segreti si celano negli archivi di Valve pronti a essere scoperti.
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I segnali ci sono e sono inequivocabili: vivere la passione per il gaming rischia di diventare sempre più un lusso. Sony ha appena annunciato un aumento del prezzo per la PS5 Digital Edition e per l’abbonamento PS Plus, sappiamo che Switch 2 sarà più costosa rispetto al modello precedente (con giochi fisici a 90 euro) e con l’arrivo di GTA 6 rischiamo di dover fare i conti con l’innalzamento dei AAA a 100 dollari. Stiamo andando verso un futuro in cui videogiocare sarà un affare per pochi facoltosi?
Gaming, ma quanto mi costi…La certezza è che l’industria videoludica sta attraversando una fase di profonda trasformazione, conseguente all’esplosione fatta registrare durante gli anni della pandemia e al successivo (fisiologico) calo del business. Una sorta di riassetto, iniziato con alcune celebri acquisizioni, passato da pesanti round di licenziamenti e che ora prosegue con una serie di annunci relativi a rincari sia sul fronte hardware sia riguardanti il software.
Avremo a che fare con prezzi sempre più alti, tali da rendere la passione per il gaming inarrivabile per qualcuno? Come sempre, sarà il mercato con le sue leggi a stabilirlo. Finché non si giungerà a un punto di rottura, fino a quando i giocatori saranno disposti a fare uno sforzo in più, produttori e publisher andranno avanti in questa direzione. Perché dovrebbero agire in altro modo? Dopotutto, la PS5 Pro a 799 euro ha fatto tanto discutere, ma ha venduto molto bene.
Nel contesto di un settore in trasformazione sono però da considerare anche altri fattori. Quello legato all’archiviazione (quasi) definitiva di ciò ce un tempo era chiamato console war, ad esempio. Già oggi, le esclusive sono di numero inferiore, spesso temporanee e con sempre meno peso specifico. Microsoft, ad esempio, ha scelto di abbandonare questa strada tempo fa, portando sulle piattaforme della concorrenza alcuni dei suoi titoli di punta. Regge solo Nintendo con le sue proprietà intellettuali.
Videogiocare è davvero diventato più caro?Il cloud gaming non è ancora riuscito a sfondare (il fallimento di Google Stadia è lì a testimoniarlo) e vera la next-gen (Switch 2 gioca una partita a parte) non si farà attendere ancora a lungo. In un contesto di questo tipo, gettando lo sguardo solo sui prezzi delle nuove piattaforme e sugli aumenti, è spontaneo pensare a una passione sempre più costosa, ma è davvero così?
Ed eccoci giunti a quel punto di domanda che chiude il titolo di questo articolo. Davvero sta diventando un lusso? Alcuni fattori suggeriscono il contrario. Con una spesa pari a quella richiesta per comprare circa due titoli AAA è possibile sottoscrivere un abbonamento annuale a servizi come Game Pass o PlayStation Plus, con l’accesso a cataloghi che nella migliore delle ipotesi nessuno riuscirebbe nemmeno ad assaggiare per intero.
Ci sono poi i bundle e store come quelli di Epic e Amazon mensilmente regalano decine di giochi. Un tempo, nella migliore delle ipotesi, ne potevamo trovare uno completo in allegato a qualche rivista.
Sono cambiate le regole del mercato, su questo non ci sono dubbi. Le console stanno risentendo dell’inflazione (con tutta probabilità anche dei dazi) e rinnovare le sottoscrizioni pesa sul portafogli. Altre tendenze, incluso il successo dei free-to-play e della formula freemium (tipica del segmento mobile) sembrano invece dipingere un quadro differente.
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In America, una centrale nucleare ha aperto le porte all’intelligenza artificiale. Un esperimento audace che ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli addetti ai lavori. La centrale in questione si chiama Diablo Canyon e si trova in California. È lei la prima nel paese a dare il benvenuto all’AI Neutron Enterprise.
L’AI della centrale nucleare Diablo Canyon in CaliforniaSviluppata dalla startup Atomic Canyon, questa AI non ha accesso al cloud. Il suo compito, per ora, è quello di scovare e riassumere i documenti tecnici e normativi che gli operatori devono consultare per far funzionare l’impianto a norma di legge. Stiamo parlando di milioni di pagine che vanno setacciate ogni volta che serve una risposta.
L’azienda che gestisce la centrale, PG&E, ci tiene a precisare che Neutron Enterprise non ha voce in capitolo sulle decisioni operative. Funziona come un assistente di ricerca locale, capace di masticare il gergo tecnico e trovare in fretta le informazioni richieste. L’obiettivo? Risparmiare tempo prezioso ai dipendenti, che possono così concentrarsi su altro.
Quali sono i rischi?Eppure, nonostante le rassicurazioni, non tutti sono tranquilli. Diversi politici e esperti guardano con sospetto l’esperimento. Il timore è che l’AI, anche se partita con le migliori intenzioni, possa pian piano intrufolarsi in compiti più delicati, senza un quadro normativo adeguato a tenerla a bada.
Per ora la Commissione per la regolamentazione nucleare USA si limita a osservare, senza imporre paletti rigidi. Ma c’è chi invoca più trasparenza e tutele, soprattutto se in futuro l’IA dovesse mettere il naso in decisioni che riguardano la sicurezza dell’impianto. Anche se gli obiettivi dichiarati sono modesti, questa sperimentazione apre la strada a una nuova gestione delle centrali. Un cambio di passo che, secondo i critici, non può fare a meno di un ferreo controllo pubblico.
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Razer ha annunciato la disponibilità di PC Remote Play, una piattaforma che consente lo streaming dei giochi per PC su dispositivi mobile. L’app può essere scaricata dagli store di Apple e Google. Gli utenti possono giocare alla massima qualità offerta da smartphone e tablet. Sono supportati anche i controller di terze parti, oltre ai Razer Kishi.
Funzionalità e requisiti minimiLa versione beta di PC Remote Play era stata annunciata al CES 2025 di Las Vegas. Dopo aver ricevuto numerosi feedback, Razer ha rilasciato la versione finale, insieme all’aggiornamento del launcher Razer Cortex per PC: nuova interfaccia, supporto per tutti i controller compatibili con Android e iOS, supporto per il codec video AV1 (migliore qualità e minore latenza) e miglioramenti per l’esperienza gaming in mobilità.
Il produttore statunitense ha elencato le principali funzionalità di PC Remote Play. Su iPad sono supportati nuovi stili di gioco che prevedono l’uso di tastiera, mouse e trackpad. Il launcher Razer Nexus consente di sfogliare, configurare e lanciare i giochi PC direttamente dal dispositivo mobile, personalizzare i controlli e registrare/condividere i gameplay.
Il controller Razer Kishi Ultra offre un’esperienza più coinvolgente tramite la sensazione tattile sincronizzata con le azioni in-game. Razer PC Remote Play ottimizza automaticamente la risoluzione e la frequenza di aggiornamento massime del dispositivo, senza vincolare il gameplay a proporzioni fisse.
Questi sono i passi da seguire per usare PC Remote Play:
- Installa Razer Nexus e Razer PC Remote Play sul dispositivo mobile
- Abilita Remote Play in Razer Cortex sul PC
- Accedi con il Razer ID. Il PC e il dispositivo mobile si assoceranno automaticamente
- Collega il Razer Kishi o un altro controller compatibile con iOS o Android
I requisiti minimi sono Windows 10/11, iOS 18 e Android 14. Sono supportati vari servizi di game streaming, tra cui Steam, Epic Games e PC Pass Game di Microsoft.
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PeaZip 10.4 è la nuova versione del gestore archivi open-source realizzata dal nostrano Giorgio Tani, che in questo aggiornamento punta a migliorare l’esperienza utente attraverso funzionalità più intuitive, una personalizzazione avanzata e una gestione degli errori più efficace e intelligente.
PeaZip 10.4: le novità del gestore archiviPeaZip 10.4 introduce l’adattamento automatico di icone e colori in base alla modalità chiara o scura, che è stata impostata nel sistema operativo. Grazie all’introduzione dei Temi v.6, gli utenti possono personalizzare le icone dell’applicazione, scegliendo tra una vasta gamma di palette cromatiche che spaziano dal grigio ai toni caldi o freddi. Il nuovo schema “stile anni ‘90”, pensato per accattivare gli utenti a cui piace molto un aspetto retrò, offre un’esperienza nostalgica con una barra laterale a visualizzazione ad albero, evocando l’estetica delle interfacce più vecchie.
Sono stati aggiunti temi adattati alla modalità scura, come mac-dark, main-dark, ten-dark e tux-dark, tutti pensati per ridurre l’affaticamento visivo. Anche se i temi precedenti fino alla versione 3 restano compatibili, l’aggiornamento ai nuovi temi è consigliato per utilizzare al meglio le nuove icone.
Per quanto riguarda il lato tecnico, PeaZip 10.4 aggiorna componenti i di backend a Pea 1.24 e Zstandard (Zstd) 1.5.7, garantendo compressione e decompressione più rapide e affidabili. Sono stati corretti bug relativi alle operazioni di drag-and-drop e alla visualizzazione della barra laterale compatta a livelli di zoom inferiori, migliorando la stabilità complessiva.
Per gli utenti più esperti, la directory “(peazip)/res/share/batch” include nuovi script per l’uso da riga di comando, con una generazione di script più affidabile, specialmente quando si combina l’opzione “TAR prima” con “Elimina file dopo l’archiviazione”. Inoltre, il gestore di file ora supporta menu contestuali alternativi attivabili con combinazioni di tasti (Ctrl, Shift e clic destro), offrendo accesso rapido a breadcrumb, cronologia delle sessioni e altre funzioni utili.
Un’altra novità riguarda il gestore delle password, che ora supporta l’ordinamento, e la possibilità di visualizzare metadati aggiuntivi durante la navigazione degli archivi, come metodi di compressione, attributi dei file e timestamp di creazione, quando disponibili. PeaZip 10.4 amplia anche il supporto ai formati, arrivando a gestire ben 242 estensioni di archivi.
Arrivando alla sicurezza, ogni rilascio su GitHub include ora un file SHA256.txt con i valori hash SHA256 dei pacchetti, utile per verificare l’integrità di ogni download. A riguardo delle operazioni di archiviazione ed estrazione, la gestione dei symlink è stata ottimizzata con salvataggi come collegamenti con il backend 7z, e sono stati introdotti controlli degli errori più rigorosi per evitare la cancellazione accidentale di archivi temporanei quando viene utilizzata l’opzione “Elimina file dopo l’archiviazione”.
Come di consueto, la nuova versione è scaricabile dal sito ufficiale.
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Non sono bastati i mesi di test aggiuntivi, rispetto a quanto preventivato, per rendere l’aggiornamento a One UI 7 esente da problemi: Samsung ha infatti deciso di interrompere la distribuzione dell’update dopo aver scoperto la presenza di un bug critico, potenzialmente in grado di rendere i dispositivi inutilizzabili. Stando a quanto emerso, lo stop è stato imposto a livello globale. Una misura precauzionale, per evitare guai peggiori.
Samsung ha sospeso la distribuzione di One UI 7Va precisato che l’anomalia è stata individuata all’interno della release stable dell’update, dunque quella destinata agli utenti finali. A quanto pare, è passata inosservata durante tutto il periodo trascorso in fase beta. Questo solleva dubbi legittimi anche sull’efficacia delle procedure adottate per lo sviluppo.
Di quale problema si tratta? Dopo aver scaricato e installato l’aggiornamento, alcuni utenti in possesso dei modelli top di gamma Galaxy S24 sono alle prese con smartphone impossibili da sbloccare. Accade indipendentemente dalla tipologia del processore in dotazione: Exynos oppure Snapdragon.
Una prima segnalazione dello stop è giunta dal noto leaker UniverceIce, con un post su X che fa riferimento esclusivamente ai telefoni commercializzati nel paese d’origine, la Corea del Sud. Per questioni legate alla sicurezza, l’interruzione è stata però immediatamente imposta in tutto il mondo. Samsung non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito, ma gli update non risultano più disponibili sui server del gruppo.
Il pacchetto di One UI 7 porta sui dispositivi interessati anche l’aggiornamento al sistema operativo Android 15 e diverse novità legate all’intelligenza artificiale. I primi modelli a riceverlo sono stati i già citati Galaxy S24 oltre ai pieghevoli Z Fold6 e Z Flip6, con il lancio avvenuto la scorsa settimana.
Smartphone più recenti, come quelli della serie Galaxy S25 e i nuovi Galaxy A (A56, A36 e A26) lanciato nel 2025 sono venduti con l’ultima versione già presente a bordo.
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Ce l’hai presente il fastidio di non sapere dove hai lasciato lo zaino con il PC e tutti i tuoi documenti? O la preoccupazione di non sapere dove sono finite le chiavi di casa o della macchina? Probabilmente sì, è un’esperienza comune a tante persone. Un’esperienza spiacevole che puoi finalmente dimenticare grazie a Samsung Galaxy SmartTag2, da acquistare oggi in offerta su Amazon con il 42% di sconto.
3 ragioni per scegliere Samsung Galaxy SmartTag2
- Localizzazione precisa con tecnologia AR
- Autonomia estesa e design resistente
- Integrazione con l’ecosistema Samsung
42% di sconto su Samsung Galaxy SmartTag2
Un dispositivo che può davvero cambiarti la vitaSamsung Galaxy SmartTag2 è un dispositivo compatto che puoi agganciare al mazzo delle chiavi di casa, della moto o dell’automobile, così come alla borsa, allo zaino o alla valigia. In tutti i casi Samsung Galaxy SmartTag2 si occuperà di tracciare la posizione e informarti in tempo reale di dove si trova grazie all’apposita applicazione sul tuo smartphone.
Tra gli aspetti interessanti di Samsung Galaxy SmartTag2 è che ha una batteria che dura fino a 500 giorni, per un’autonomia enorme. Ma soprattutto che è resistente all’acqua e alla polvere e lo puoi collegare a tutti gli articoli e gli accessori che vuoi, così da poterli ritrovare nel caso li dovessi smarrire.
Ideale per chi…
- Desidera tenere traccia di oggetti personali come chiavi, borse o zaini in modo efficiente
- Possiede dispositivi Samsung e vuole sfruttare appieno le funzionalità dell’ecosistema SmartThings
- Cerca un tracker affidabile con lunga durata della batteria e resistenza agli agenti esterni
42% di sconto su Samsung Galaxy SmartTag2
Collegando Samsung Galaxy SmartTag2 allo smartphone, ricevi indicazioni chiare e puntuali per arrivare al luogo in cui hai dimenticato ciò che cerchi e puoi sfruttare anche la funzionalità Ring Your Tag per far suonare SmartTag2 e ritrovarlo più velocemente. Un dispositivo che ti può tornare molto utile e che ora puoi avere a soli 23,35€ l’uno con un interessante 42% di sconto.
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Oggi è il World Quantum Day e Google ha colto l’occasione per parlare dei computer quantistici. Secondo Big G è l’inizio di una nuova era scientifica. Nei prossimi decenni, favoriranno la scoperta di nuovi farmaci, lo sviluppo di batterie migliori e la produzione di energia pulita dalla fusione nucleare.
Google: 3 vantaggi dei computer quantistici per la societàGoogle è convinta che i computer quantistici saranno il Santo Graal per scovare farmaci sempre più efficaci. Altro che prove ed errori in laboratorio. Con i qubit, i ricercatori potranno simulare l’interazione tra principi attivi, bersagli terapeutici e molecole biologiche. E non è solo teoria. L’azienda di Mountain View ha già collaborato con Boehringer Ingelheim per dimostrare la superiorità dei computer quantistici nel replicare il citocromo P450, un enzima chiave per capire se un farmaco funziona o meno.
Auto elettriche, bus green, smart grid, sono tutte belle idee, ma senza batterie performanti non si va molto lontano. Ecco perché Google punta sui computer quantistici per rivoluzionare il mondo degli accumulatori. L’idea è usare i qubit per progettare materiali innovativi. Un esempio? Il litio-nichel-ossido (LNO), un’alternativa più ecologica al litio-cobalto-ossido oggi diffuso. Peccato che l’LNO sia ostico da produrre. Ma secondo Google, con l’aiuto dei computer quantistici, si possono produrre batterie più verdi ed efficienti.
Oggi l’energia pulita significa vento e sole. Ma in futuro, il vero salto potrebbe arrivare dalla fusione nucleare. Un reattore a fusione sarebbe una fonte di energia pressoché illimitata e a zero emissioni. Il problema? La tecnologia non è ancora matura. Ma Google è ottimista. Grazie ai computer quantistici, sostiene, sarà possibile progettare reattori a fusione molto più efficienti degli attuali prototipi. Mentre i modelli classici richiedono miliardi di ore di calcolo e spesso sbagliano, gli algoritmi quantistici promettono simulazioni più rapide e accurate dei meccanismi che innescano e sostengono la fusione.
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A ormai una settimana dalla chiusura della finestra di unione per lo sviluppo del nuovo kernel, è stata rilasciata la versione Linux 6.15-rc2, ovvero la seconda versione anteprima che integra le prime correzioni che erano state inviate negli ultimi sette giorni.
Linux 6.15 RC 2 introduce diverse correzioni inviate nell’ultima settimanaGli aggiornamenti più recenti per Linux 6.15 RC 2 includono ottimizzazioni per la protezione contro vulnerabilità Spectre RSB su processori AMD e Intel, insieme a miglioramenti per i driver grafici: è stato risolto un problema di sfarfallio per Intel, mentre il driver AMDGPU ha introdotto il supporto per la gestione della memoria dei dispositivi tramite cgroups (“DMEM”). Non mancano diverse correzioni minori sparse nel codice, emerse durante le prime fasi di test del kernel.
Di seguito il commento di Linus Torvalds in merito al rilascio della seconda versione release candidate:
“Le cose sembrano abbastanza normali. Sì, si è trattato di un merge più ampio del solito, ma almeno per ora la rc2 sembra abbastanza in linea con le statistiche normali, sia per quanto riguarda il numero di commit che per il diffstat. Non c’è nulla di particolarmente rilevante per me, ma siamo ancora agli inizi della release, quindi vediamo come va…
Circa un quarto della patch è costituito da aggiornamenti di autotest, il che è forse un po’ insolito, ma allo stesso tempo non allarmante.
A parte questo, è tutto distribuito in modo abbastanza uniforme: driver (la GPU ne rappresenta circa la metà), aggiornamenti di architettura, kernel e networking, file system, documentazione. Un po’ di tutto, in altre parole.”
Linux 6.15 sarà disponibile in versione stabile verso la fine del mese di maggio. Nella RC 1 sono stati apportati numerosi cambiamenti che interessano principalmente diversi componenti, come il file system Bcachefs, il driver Nvidia, miglioramenti alle prestazioni crittografiche e molto altro che è possibile scoprire nel dettaglio attraverso il nostro articolo.
Windows 11 24H2: problemi con l'aggiornamento KB5055523
Nella pagina dell’aggiornamento KB5055523 di Windows 11 24H2 sono indicati tre bug. Diversi utenti hanno però segnalato la presenza di altri problemi, prima e dopo l’installazione tramite Windows Update. Al momento non sono arrivati commenti da Microsoft.
KB5055523 non si installaUno dei bug più frequenti è quello che impedisce l’installazione dell’aggiornamento. Dopo aver avviato il download dell’update KB5055523, alcuni utenti hanno visto sullo schermo i famigerati codici di errore indecifrabili, come 0x80070306, 0x800f0905 e 0x800704ec. In diversi casi, la procedura si blocca al 20% o al 70%.
Analizzando i log di Windows Update, un utente ha scoperto un problema relativo ad una DLL. L’esecuzione del comando sfc /scannow non è servito a nulla, in quanto l’errore viene mostrato ugualmente. Un possibile workaround è scaricare il file dell’aggiornamento dal Microsoft Update Catalog e procedere all’installazione manuale.
Problema con Windows HelloMicrosoft ha confermato l’esistenza di un bug che impedisce l’uso di Windows Hello. Alcuni utenti hanno segnalato un problema differente correlato alla funzionalità. Su determinati notebook è possibile disattivare la webcam per motivi di sicurezza, mantenendo attivo il sensore IR usato per il riconoscimento facciale.
Dopo aver installato l’aggiornamento KB5055523, Windows Hello non funziona più. Per il login è necessario utilizzare il lettore di impronte digitale (se presente) o il PIN. In alcuni casi, il riconoscimento facciale è possibile solo dopo aver disattivato la fotocamera RGB in Gestione dispositivi. Se il workaround non è efficace, l’unica alternativa è rimuovere l’aggiornamento.
L’azienda di Redmond ha intanto rimosso un “compatibility hold” introdotto a settembre 2024. Gli utenti possono ora installare Windows 11 24H2, dopo aver aggiornato le app per la personalizzazione degli sfondi.
MX Linux 23.6: nuovo aggiornamento con Debian 12 e Linux 6.14
MX Linux 23.6 è la sesta versione della serie MX-23, basata su Debian 12.10 “Bookworm”, che in questa nuova iterazione introduce una serie di miglioramenti, correzioni di bug e importanti aggiornamenti significativi a diverse aree.
MX Linux 23.6: nuovo aggiornamento per la distribuzione basata su DebianTra le principali novità introdotte, MX-23.6 aggiorna innanzitutto i repository Debian e MX all’ultima versione, garantendo un sistema aggiornato. Le edizioni che fanno uso dell’ambiente desktop Xfce adottano ora la versione 4.20, offrendo un’interfaccia più moderna e reattiva. A essere aggiornata è anche l’edizione MX Raspberry Pi Respin, con i pacchetti più recenti dai repository MX e RPiOS, per garantire prestazioni ottimali anche su dispositivi come il Raspberry Pi.
Un’importante revisione ha riguardato MX Package Installer, che presenta un’interfaccia utente ottimizzata con miglioramenti evidenti nella configurazione di Flatpak e una gestione più fluida delle autorizzazioni amministrative. Altri strumenti MX hanno poi beneficiato particolari cambiamenti alla gestione dei privilegi, che contribuiscono a rendere il sistema più sicuro e intuitivo. Sempre su Xfce viene anche perfezionata la funzione mx-system-sounds, ora in grado di sincronizzare il suono di login con l’avvio del server audio, migliorando l’esperienza.
Per quanto riguarda i bug, su MX Linux 23.6 sono stati risolti problemi legati alle modifiche del desktop Xfce, come la gestione degli sfondi, mentre la modalità “preserve home” dell’installatore è stata ulteriormente affinata per semplificare il mantenimento dei dati personali. Un’altra novità importante è l’introduzione di un UEFI Manager a se stante, accessibile tramite mx-boot-options, che consente di avviare il sistema direttamente in UEFI bypassando Grub, e utile per installazioni standard o frugali.
Viene anche corretto un importante problema affliggeva i driver NVIDIA sui kernel più recenti (dalla versione 6.11 in poi): la nuova genera ora automaticamente un file xorg.conf per evitare problemi nell’avvio di X. Nella variante “AHS” (Advanced Hardware Support), il kernel Liquorix 6.14 è preinstallato con aggiornamenti automatici, mentre le edizioni Xfce, KDE e Fluxbox standard utilizzano il kernel 6.1, garantendo un’ampia compatibilità hardware.
L’aggiornamento a MX Linux 23.6 è disponibile tramite l’updater o il gestore di pacchetti, mentre le ISO per le nuova installazioni sono, come sempre, disponibili attraverso il sito ufficiale. Per scoprire tutte le modifiche nel dettaglio si può consultare l’annuncio della nuova versione.
Non lasciartela sfuggire: la felpa Kappa LOGO WIND è in offerta per pochi giorni
Sai qual è il momento migliore per acquistare i capi d’abbigliamento? Prima dell’arrivo della stagione in cui li utilizzerai. È normale che d’estate i costumi da bagno o le camicie di lino costino di più, così come felpe e giacche per l’autunno e l’inverno costino meno in primavera e in estate. Ecco, ora puoi acquistare la felpa Kappa uomo LOGO WIND a soli 24,99€ con il 38% di sconto. E puoi avere un ulteriore sconto del 30% se ne acquisti più di una, così da pagarle solamente 17,49€ l’una.
3 ragioni per scegliere la felpa Kappa uomo LOGO WIND
- Design sportivo e distintivo
- Comfort e vestibilità
- Praticità e funzionalità
Super sconti sulle felpe Kappa uomo LOGO WIND
Confortevole, pratica, bella e colorataLa felpa Kappa uomo LOGO WIND è un capo realizzato per offrire il massimo comfort durante i mesi più freschi. Realizzata in morbido tessuto microfleece da 180 gr, questa felpa assicura una piacevole sensazione di calore e leggerezza, ideale per le giornate autunnali e invernali.
Il design Regular Fit ti garantisce un’ottima vestibilità e comodità, perfetta sia per andare in ufficio che a lezione, in palestra o per uscire con gli amici. L’apertura frontale con zip a contrasto aggiunge un tocco di stile, mentre le tasche laterali con zip ti consentono di avere quella praticità e sicurezza per custodire i tuoi oggetti personali (come le chiavi o lo smartphone) che sono sempre indispensabili. La felpa Kappa uomo LOGO WIND è disponibile in diversi colori:
- Green Lime Punch-black
- Black
- Grey Tortora
- Blue Royal
- White Off
- Grey Dk
- Green Duck-grey Neutral
- Green Thyme-black
- Red Rododendro
- Blue
- Black-white
- Blue Marine-gray Neutral
- Blue Dk-yellow
Ideale per chi…
- Apprezza l’abbigliamento sportivo con un tocco di stile distintivo
- Cerca una felpa comoda e pratica per l’uso quotidiano o per l’attività fisica
- Desidera un capo d’abbigliamento versatile, adatto sia per il tempo libero che per lo sport
Super sconti sulle felpe Kappa uomo LOGO WIND
Questa felpa è un must-have per rinnovare il tuo guardaroba approfittando degli sconti che ti consentono di acquistare due (o più) felpe Kappa uomo LOGO WIND a soli 17,49€ l’una.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}IMPRESSIONANTE CALO del prezzo degli auricolari OPPO Enco Buds2 PRO
Che tu faccia sport, trascorra molto sui mezzi di trasporto pubblici o ami rilassarti ascoltando la tua musica preferita o seguendo i podcast del momento, ciò di cui hai assolutamente bisogno sono degli auricolari true wireless. E tra tutti quelli in circolazione gli OPPO Enco Buds2 PRO sono i migliori in termini di rapporto qualità-prezzo. Soprattutto grazie a questa clamorosa offerta con la quale puoi averli con un impressionante 62% di sconto.
3 ragioni per scegliere gli auricolari OPPO Enco Buds2 PRO
- Audio di qualità superiore
- Autonomia prolungata
- Tecnologia Bluetooth 5.3
Super sconto sugli auricolari OPPO Enco Buds2 PRO a soli 19€
Un’offerta assolutamente irrinunciabileLa scelta degli auricolari true wireless si basa sostanzialmente su tre elementi: la qualità audio, l’autonomia e il design. Gli auricolari OPPO Enco Buds2 PRO sono impeccabili sotto tutti i punti di vista. Fino a 8 ore di riproduzione continua (38 ore compresa la custodia) ti garantiscono un utilizzo senza interruzioni.
La qualità audio è garantita dalle tecnologie Dirac Audio Tuner e Dolby Atmos, ai driver extra large da 12,4 mm e la tecnologia Enco Master Equalizer. Esteticamente sono estremamente interessanti anche perché hanno un design che riduce il rumore del vento. I microfoni (che sono doppi con algoritmo AI per migliorare la qualità delle chiamate) sono posizionati in maniera tale che durante le telefonate le interferenze esterne siano ridotte al minimo.
Oppo Enco Buds2 PRO Auriculares Bluetooth Blancos
Ideale per chi…
- Cerca auricolari true wireless con un ottimo rapporto qualità-prezzo
- Desidera una lunga autonomia per ascoltare musica o effettuare chiamate durante tutta la giornata
- Apprezza un design compatto e leggero, adatto per l’uso quotidiano e durante l’attività fisica
Super sconto sugli auricolari OPPO Enco Buds2 PRO a soli 19€
Con l’offerta disponibile su Amazon puoi avere le OPPO Enco Buds2 PRO a soli 19€, con uno sconto del 62% rispetto ai 49,99€ di listino. Un’opportunità imperdibile per avere auricolari di qualità per le chiamate, le attività all’aria aperto e per ascoltare musica, podcast, film e serie TV con una qualità audio di assoluto livello.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}POCO X7 Pro è imperdibile a questo prezzo (codice sconto eBay)
Grazie al codice promozionale XIAOMIDAYS25che trovi oggi su eBay puoi acquistare POCO X7 Pro a un prezzo davvero conveniente. Lo smartphone integra una tripla fotocamera posteriore con sensore principale stabilizzato da 50 megapixel e una selfie camera frontale da 20 megapixel. Il sistema operativo è Android con interfaccia personalizzata HyperOS e accesso alla piattaforma Google Play per scaricare le applicazioni.
Lo smartphone POCO X7 Pro tra i migliori affari di oggiIl suo display AMOLED CrystalRes da 6,67 pollici lo rende lo schermo perfetto per guardare i contenuti in streaming, grazie alla risoluzione 1,5K (2712×1220 pixel) e alla frequenza di aggiornamento che arriva a 120 Hz. Non ci sono compromessi nemmeno sul fronte della potenza di calcolo, grazie alla presenza del processore Dimensity 8400-Ultra da 4 nm con CPU octa core e GPU Mali-G720, affiancato da 12 GB di RAM e 512 GB di memoria interna. A questo si aggiungono la connettività 5G, Wi-Fi 6 e Bluetooth 6.0, i moduli GPS e NFC, gli altoparlanti stereo con Dolby Atmos e la batteria da 6.000 mAh con autonomia elevata e ricarica HyperCharge da 90 W tramite porta USB-C. Scopri di più nella pagina dedicata.
In conclusione, come approfittare dell’offerta? Ti basta inserire il codice promozionale XIAOMIDAYS25 prima di effettuare il pagamento, come mostrato nell’immagine qui sotto. In questo modo, sblocchi il forte sconto e puoi acquistare lo smartphone POCO X7 Pro al prezzo finale di soli 305 euro. Puoi scegliere la colorazione che preferisci tra Verde, Giallo e Nero (fino all’esaurimento delle scorte).
L’affare è proposto dallo store ufficiale di Xiaomi su eBay, con disponibilità immediata e spedizione gratuita, per garantire il massimo livello di affidabilità possibile. Se lo ordini subito, la consegna è prevista entro pochi giorni direttamente a casa tua, tramite corriere.
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Dimentichiamoci l’iPad come lo conosciamo oggi. Quando Apple lancerà i modelli con chip M5, diventerà sempre più simile a un Mac in termini di funzionalità. Parola di Mark Gurman, guru di Bloomberg. Niente paura, non sarà un vero e proprio macOS in formato tablet, ma i cambiamenti saranno abbastanza significativi da far felici chi sogna un ibrido tra i due mondi.
Con le nuove funzionalità l’iPad sarà più simile al MacCosa bolle in pentola? Pare che iPadOS 19 sarà un tripudio di funzioni dedicate alla produttività, con un focus maniacale sul multitasking e la gestione delle finestre. L’obiettivo? Rendere l’iPad più simile a un Mac, senza snaturarne l’essenza.
Apple è nota per la sua riservatezza e non ha ancora svelato le sue carte. Certo, ci sono stati degli esperimenti in passato, come Stage Manager, che prometteva di portare un tocco di macOS sugli iPad. Ma il risultato è stato un timido compromesso, una via di mezzo che non ha entusiasmato né i fan degli iPad né quelli dei Mac. Ora, però, sembra che la Mela sia pronta a fare sul serio.
Nessuno si aspetta (o vuole) che l’iPad diventi un clone del Mac. Ogni dispositivo ha la sua identità e il suo pubblico. Ma è innegabile che molti utenti sognano un iPad più versatile, in grado di adattarsi alle esigenze di chi cerca una postazione di lavoro mobile e scattante. Un tablet che non sia solo un maxi-iPhone… Staremo a vedere cosa partorirà la fantasia degli ingegneri di Cupertino.
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L’intelligenza artificiale generativa viene sempre più utilizzata durante la programmazione. I cybercriminali hanno subito sfruttato l’occasione per eseguire un nuovo tipo di attacco supply chain denominato slopsquatting. In base ad uno studio recente, il rischio di infezione è piuttosto elevato.
Come funziona lo slopsquattingUna delle tecniche può usate dai cybercriminali è il typosquatting o URL hijacking. Se l’ignara vittima digita un URL sbagliato nella barra degli indirizzi del browser rischia di finire su un sito simile a quello originario. L’utente non si accorge della differenza e inserisce credenziali di login o dati di pagamento.
Nel caso dello slopsquatting non ci sono errori di ortografia. I cybercriminali pubblicano su vari repository (PyPI, npm e altri) pacchetti inesistenti con nomi simili a quelli originari. A causa delle allucinazioni, questi pacchetti vengono suggeriti dai modelli AI che generano codice in diversi linguaggi di programmazione.
Uno studio pubblicato a marzo dimostra che circa il 20% del codice generato (Python e JavaScript) include pacchetti inesistenti. I ricercatori hanno effettuato i test con 16 modelli, tre commerciali (GPT-3.5, GPT-4 e GPT-4 Turbo) e 13 open source. Questi ultimi hanno manifestato un numero maggiore di allucinazioni (21,7%). I peggiori in assoluto sono CodeLlama 7B e CodeLlama 34B, derivati da Llama 2.
I modelli hanno suggerito oltre 205.000 pacchetti, il 13% dei quali aveva nomi simili a quelli reali, mentre il 51% era completamente inventato. In molti casi, i pacchetti sono stati consigliati più volte con diversi prompt. Ciò comporta un rischio maggiore perché i cybercriminali sono quasi certi che il modello AI suggerirà un pacchetto infetto. L’unica soluzione è verificare attentamente il nome del pacchetto.
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WhatsApp si appresta a implementare una nuova e interessante funzione per gli utenti iOS, concepita per rendere più chiara l’identità di coloro con cui ci si ritrova a conversare. Con l’ultima versione beta dell’app per iPhone, la relase 25.11.10.72 distribuita tramite il programma TestFlight, infatti, viene introdotto un sistema che notifica automaticamente ogni modifica, creazione o eliminazione di username dei propri contatti.
WhatsApp: segnalazione automatica dei cambi di username su iPhoneAndando maggiormente in dettaglio, il sistema segnalerà i cambiamenti direttamente all’interno delle conversazioni. Per cui, ogni volta che un contatto imposta o modifica il proprio username viene generata in automatico una notifica che comparirà direttamente nella chat, andando in tal modo a informare i partecipanti senza dover ricorrere a messaggi manuali.
Questa funzione è progettata per garantire la trasparenza nella comunicazione una volta rilasciata la possibilità di scegliere un nome utente. La trasparenza è essenziale per evitare incomprensioni o sospetti quando i nomi o gli identificatori cambiano improvvisamente, poiché gli utenti potrebbero altrimenti rimanere confusi riguardo con chi si sta parlando.
La possibilità di scegliere uno username personalizzato non è ancora disponibile per tutti, ma la squadra di WhatsApp sta già lavorando per rendere il più completa possibile l’infrastruttura che accompagnerà questa nuova modalità di identificazione.
Da tenere presente che una feature analoga era già stata rilevata nella versione beta 2.25.4.11 per dispositivi Android e con la versione 25.11.10.72 per iOS viene confermata l’intenzione da parte degli sviluppatori della celebre app di messaggistica di estendere questa funzionalità anche agli utenti della “mela morsicata”.