Google Foto: i ricordi cambiano posto e nome su Android
L’app di Google Foto per Android ha da poco subito una piccola modifica attualmente in fase di distribuzione che potrebbe però disorientare qualche utente. Infatti, “big G”ha ben pensato di cambiare posto e nome alla sezione “Ricordi”.
Google Foto: la sezione “Ricordi” viene spostata e rinominataAndando più nello specifico, con la versione 7.11 dell’app, la barra inferiore non conta più quattro icone, ma solo tre. A non essere più disponibile è la sezione “Ricordi”, come anticipato, mentre continuano ad essere presenti quelle “Foto”, “Raccolte” e “Cerca”.
Il fatto che la sezione “Ricordi” non sia più visibile sulla barra inferiore non vuol dire però che è stata eliminata, ma molto più semplicemente Google ha deciso di ricollocarla e rinominarla.
Adesso, dunque, la sezione “Ricordi” prende il nome di “Moments” (non è ancora chiaro come possa essere tradotta in Italiano, magari “Momenti” o “Attimi”) e per accedervi è sufficiente aprire la sezione “Raccolte” e nella schermata che segue sarà presente la voce d’interesse accanto a “Persone e animali domestici”, “Album”, “Documenti e “Luoghi”, con le immagini recenti che scorreranno in copertina.
Non vi è quindi alcun cambiamento funzionale, la funzione resta sempre la stessa, si tratta soltanto di una revisione sul fronte estetico, per così dire.
Da tenere presente che la modifica in questione era già stata apportata su iOS/iPadOS a novembre scorso. Al tempo, si era ipotizzato che i cambiamenti avrebbero interessato contemporaneamente anche la piattaforma mobile del “robottino verde”, ma in realtà è stato necessario attendere un pò più a lungo.
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Cosa hanno in comune sviluppatori, content creator, web agency e coloro che si occupano della creazione e della gestione di un e-commerce? Hanno bisogno di un hosting, ovvero dei server sui quali far funzionare i propri siti web, che unisca prestazioni eccellenti, affidabilità e flessibilità a un prezzo vantaggioso. Hostinger Pro è il piano perfetto per tutte queste esigenze ed è in promozione con il 78% di sconto.
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Conad ha subito il 13 gennaio un attacco ransomware. Dalla società cooperativa di Bologna non è arrivata nessuna conferma ufficiale. I cybercriminali del gruppo Lynx hanno pubblicato sul proprio Data Leak Site (DLS) le prove dell’intrusione nei server aziendali.
Riscatto da pagare entro 72 oreSecondo Ransomfeed, la rivendicazione dell’attacco è stata effettuata dal gruppo Lynx alle 20:42 del 13 gennaio. I cybercriminali hanno pubblicato alcuni documenti interni, tra cui lettere relative a contratti commerciali e schede di prodotti del reparto ortofrutta, come conferma dell’intrusione. Sul DLS è presente anche un conto alla rovescia che indica la scadenza entro la quale deve essere pagato il riscatto (le ore 13:00 del 17 gennaio).
Tali documenti dovrebbero servire come “incentivo” al pagamento della somma richiesta (ignota). In caso contrario verranno pubblicati tutti online o venduti. Essendo un attacco ransomware, quasi certamente è stato bloccato l’accesso ai file tramite crittografia. Per avere la chiave crittografica che consente di ripristinare i file allo stato originario viene solitamente chiesto un altro riscatto (doppia estorsione).
Non ci sono informazioni sulla tecnica utilizzata. Spesso i cybercriminali sfruttano vulnerabilità software o una combinazione di phishing e ingegneria sociale (l’anello debole della catena è solitamente un dipendente). Sicuramente i dati erano presenti su un server interno perché il sito di Conad è accessibile.
La società cooperativa bolognese non ha ancora rilasciato nessun comunicato ufficiale. In caso di accesso a dati personali è obbligata ad inviare una notifica al Garante della privacy entro 72 ore dalla scoperta dell’intrusione.
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Alla fine del supporto gratuito per Windows 10 ormai non manca molto, il termine ultimo è infatti fissato per il 14 ottobre 2025 (quello a pagamento verrà tuttavia portato avanti fino ad ottobre 2028). A tal riguardo, nelle score ore Microsoft ha fornito un’ulteriore conferma della situazione, comunicando che, a partire dalla data in questione, sul vecchio sistema operativo non saranno supportate più neppure le app desktop di Microsoft 365.
Windows 10: fine supporto anche per Microsoft 365Ecco quando viene riferito da Microsoft stessa nella documentazione ufficiale da poco aggiornata: “Le app di Microsoft 365 non sono più supportate su Windows 7, Windows 8 o Windows 8.1 ora che questi sistemi operativi hanno raggiunto le date di fine supporto. Le app di Microsoft 365 non saranno più supportate su Windows 10 dopo che avrà raggiunto la fine del supporto il 14 ottobre 2025. Per evitare problemi di prestazioni e affidabilità, ti consigliamo di passare a Windows 11”.
Questa decisione avrà sicuramente un impatto significativo sugli utenti che intendono continuare a utilizzare Windows 10 oltre la data di fine supporto. Infatti, mentre le app Microsoft 365 continueranno a funzionare sul sistema operativo, non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza o nuove funzionalità dopo quella data, il che rappresenta un elevato rischio, nonché un grande impedimento. Una possibile soluzione, però, potrebbe essere quella di rivolgersi alla versione Web di Microsoft 365.
Indiscutibilmente la mossa di Microsoft mira a portare quanti più utenti possibili su Windows 11, mettendo i bastoni tra le ruote, come si suol dire, a coloro che, a prescindere dalle ragioni, avevano considerato di continuare a fare uso di Windows 10 sui loro PC.
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Poco dopo che OpenAI ha rilasciato o1, il suo primo modello di AI “che ragiona“, la gente ha iniziato a notare uno strano fenomeno. A volte il modello inizia a “pensare” in cinese, persiano o qualche altra lingua, anche quando gli viene posta una domanda in inglese.
Perché o1 di OpenAI pensa in cinese? Un processo di pensiero che fa il giro del mondo…Quando gli si pone un problema da risolvere, OpenAI o1 inizia il suo ragionamento, arrivando alla soluzione attraverso una serie di passaggi logici. Fin qui, nulla di strano. Ma c’è un dettaglio che non quadra: se la domanda è in inglese, anche la risposta finale sarà in inglese… ma nel frattempo, o1 sembra fare un giro turistico tra gli idiomi di mezzo mondo!
Gli utenti di Reddit e X hanno notato questa stranezza e si sono chiesti: ma perché o1 si mette a ragionare in cinese senza alcun motivo apparente? OpenAI, dal canto suo, non ha fornito spiegazioni. Tocca quindi agli esperti di AI tirare a indovinare.
Why did o1 pro randomly start thinking in Chinese? No part of the conversation (5+ messages) was in Chinese… very interesting… training data influence pic.twitter.com/yZWCzoaiit
— Rishab Jain (@RishabJainK) January 9, 2025
Openai o1 pensa in cinese per colpa dell’addestramento?C’è chi punta il dito contro i dataset usati per addestrare OpenAI o1, pieni zeppi di caratteri cinesi. Altri parlano di servizi di etichettatura dati gestiti da aziende del Dragone. Insomma, l’influenza linguistica della Cina si farebbe sentire anche nei ragionamenti dell’AI.
Ma non tutti concordano con questa teoria. In fondo, o1 passa con disinvoltura dal cinese all’hindi, dal thai al farsi. Forse, dicono alcuni, il modello usa semplicemente la lingua che trova più efficiente per raggiungere il suo scopo. O forse è solo in preda alle allucinazioni.
Token, non parole: ecco cosa “vede” l’AIGià, perché per OpenAI o1 non esistono lingue diverse: è tutto un grande minestrone di testo. L’AI non ragiona in termini di parole, ma di “token“: sillabe, lettere, pezzi di parole. E come le etichette, anche i token possono portare a distorsioni e pregiudizi.
C’è pure chi ipotizza che o1 impari dalle sfumature linguistiche a cui è esposto. Un po’ come facciamo noi umani, che magari preferiamo fare i calcoli in una lingua e parlare di certe cose in un’altra. Sarà questo il segreto dei ragionamenti poliglotti dell’AI?
Il mistero rimane (per ora)Purtroppo, senza una parola ufficiale da parte di OpenAI, brancoliamo nel buio. La natura “opaca” di questi modelli rende difficile capire cosa succede dietro le quinte.
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Tra gli operatori che offrono una connessione internet veloce, stabile e affidabile c’è sicuramente anche Sky che con Sky Wifi ha una linea in fibra ottica FTTH e FTTC adatta a diverse esigenze. Si tratta infatti di un’offerta che assicura una connessione potente e sicura, dalle elevate prestazioni, perfetta per guardare film e serie TV, giocare online, lavorare da casa, scaricare file e navigare senza interruzioni o cali della velocità. Verifica la copertura e attiva Sky Wifi.
Passa ora a Sky Wifi per la connessione di casa
Aggiungi opzioni e aumenti il risparmioL’offerta Sky Wifi prevede la connessione fibra e internet ultraveloce a soli 25,90€ al mese per i primi dodici mesi. Grazie allo Sky Wifi Hub si ottiene la tecnologia Wifi 6 per una connessione sempre veloce e impeccabile anche con più dispositivi connessi simultaneamente. Inoltre Sky Wifi assicura un segnale uniforme in tutte le stanze della casa così che tutti i componenti della famiglia possano usufruire dei vantaggi della fibra e della connessione ultraveloce (fino a 1Gbps in download e fino a 300Mbps in upload).
La promozione di Sky Wifi è rivolta sia ai nuovi clienti che a chi è già abbonato a Sky TV. Per i nuovi clienti c’è la possibilità di aggiungere anche Sky Sport o Sky Cinema riducendo ulteriormente per 18 mesi il prezzo della connessione internet e accedendo all’abbonamento a un costo estremamente vantaggioso.
Per chi ama lo sport Sky Wifi è a 20,90€ al mese con Sky TV e Sky Sport a 14,90€ al mese per 18 mesi invece di 51,90€ al mese. Per gli amanti del cinema, invece, la connessione Sky Wifi è sempre a 20,90€, con Sky TV e Sky Cinema a 14,90€ al mese per 18 mesi. Sottoscrivendo l’abbonamento Sky Wifi, i clienti Sky TV possono ottenere fino al 19 gennaio un Buono Regalo Amazon del valore di 50€.
Approfitta dell’offerta di Sky Wifi
Infine è possibile aggiungere all’offerta Sky Wifi le chiamate illimitate (Voce Unlimited) e l’extender wifi (Ultra Wifi) per distribuire al meglio il segnale nelle case più grandi.
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Apple sta per compiere un passo storico: la produzione di chip della serie A per iPhone realizzati interamente negli Stati Uniti sta per prendere il via. Questo segna un’importante pietra miliare, poiché sarà la prima volta che i chip Apple Silicon verranno prodotti direttamente sul suolo statunitense.
Apple: chip iPhone made in USAAndando più in dettaglio, secondo le più recenti informazioni, l’azienda sarebbe nelle fasi finali per avviare la produzione di massa presso il nuovo stabilimento TSMC in Arizona. È emerso che la produzione di prova dei chip presso il nuovo impianto TSMC vicino a Phoenix è già stata completata e Apple è ora nelle fasi finali della verifica della loro qualità e prestazioni.
Il primo lotto di chip pronto ad essere immesso sul mercato potrebbe essere disponibile per la produzione di massa già in questo trimestre, in attesa del completamento dei processi di controllo e qualità.
Il nuovo impianto TSMC, situato nei pressi di Phoenix, si concentrerà principalmente sulla produzione di chip della serie A destinati ai dispositivi Apple, in particolare per modelli meno recenti. Tra i chip previsti troviamo: l’A16 Bionic che è attualmente montato su iPhone 15 e iPhone 15 Plus e l’S9 che viene già utilizzato nell’Apple Watch Ultra 2 ed è noto per la sua efficienza e le funzionalità avanzate.
Da notare che la decisione di spostare parte della produzione negli Stati Uniti non è solo simbolica, ma anche strategica. Per il colosso di Cupertino, infatti, produrre chip localmente costituisce un importante passo in avanti verso l’indipendenza tecnologica, andando a ridurre la dipendenza dagli impianti asiatici e ottenendo non pochi vantaggi significativi in termini di logistica e stabilità politica.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Assegno Unico in ritardo: quando il pagamento di gennaio 2025?
Solitamente, la notifica relativa all’arrivo del pagamento dell’Assegno Unico è mostrata dall’app IO entro il 15 del mese, ma in questo caso si sta registrando un ritardo. Lo stesso vale per l’accredito del bonifico, che tarderà alcuni giorni rispetto al solito. A chiarire la situazione è un comunicato ufficiale.
Pagamento in ritardo per l’Assegno UnicoSi tratta del messaggio 111 pubblicato da INPS, che scioglie ogni dubbio in merito alla causa e alle tempistiche. Fa riferimento al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia, a cui ha aderito l’Istituto. È descritto come una moderna architettura informatica, introdotta con l’obiettivo di snellire le procedure amministrative allineandole con l’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento.
Il ritardo nell’invio delle notifiche e nell’accredito dell’Assegno Unico (Assegno Unico e Universale per i figli a carico) di gennaio 2025 è dovuto proprio ai tempi necessari per l’abbinamento dei primi flussi al nuovo sistema telematico per le operazioni di pagamento delle prestazioni non pensionistiche.
Accrediti sui conti correnti dal 20 gennaioNon ci sarà comunque molto da aspettare: la data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 20 gennaio. A partire da lunedì, e nel corso della prossima settimana, chi ne ha diritto riceverà la somma direttamente sul proprio conto corrente.
Entro la fine del mese di gennaio è accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui il citato assegno sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito.
Inoltre, INPS ha confermato che presto renderà noto il calendario completo dei pagamenti relativi ai primi sei mesi del 2025.
ISEE 2025: come ottenere la DSU precompilataA coloro che ne necessitano, segnaliamo che è già possibile ottenere la DSU precompilata (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per l’ISEE 2025. È accessibile attraverso l’applicazione INPS Mobile, da poco rinnovata. L’autenticazione può essere effettuata con le credenziali SPID o la Carta Identità Elettronica.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Firefox: risolto il blocco su YouTube e non solo
Mozilla ha rilasciato un piccolo aggiornamento per correggere alcuni bug insiti nella versione 134 di Firefox che è stata rilasciata di recente. Si tratta, precisamente, della relase 134.0.1 e porta in dote le patch per alcuni bug che interessano siti Web e servizi popolari e varie altre piccole problematiche.
Firefox: disponibile la relase 134.0.1Andando più in dettaglio, in base a quanto riportato nel changelog ufficiale condiviso da Mozilla, Firefox 134.0.1 corregge il blocco che poteva verificarsi su alcuni siti Web del colosso di Mountain View, precisamente YouTube e Google Documenti. Gli utenti avevano riferito che in alcune circostanze l’interfaccia utente si bloccava e smetteva di rispondere.
Inoltre, gli ingegneri di Mozilla hanno risolto i problemi di crash all’avvio che si verificavano dopo l’aggiornamento dalla versione 133, unitamente ai menu di selezione dei motori di ricerca non funzionanti e i menu contestuali che potevano dare anch’essi problemi dopo il ritorno a una versione precedente del browser.
L’aggiornamento, come di consueto, viene installato in maniera del tutto automatica, ragion per cui non occorre fare assolutamente nulla.
Volendo, però, è possibile forzare la procedura, facendo clic sul menu Firefox nella parte superiore della finestra del browser e selezionando dal menu che compare la voce Informazioni su Firefox. Fatto ciò, verrà visualizzata la finestra denominata Informazioni su Firefox e verrà avviata automaticamente la ricerca degli aggiornamenti, dopodiché il browser individuerà l’ultimo update disponibile e inizierà a scaricarlo. Al termine del download, basterà fare clic sul tasto Riavvia per aggiornare Firefox, in maniera tale da riavviare il navigatore e installare gli aggiornamenti scaricati.
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Secondo The Information, TikTok disattiverà l’app il 19 gennaio, se la Corte Suprema non sospenderà l’applicazione della legge che impone la vendita. Ciò significa che gli utenti statunitensi (oltre 170 milioni) non potranno più accedere al social network. L’azienda cinese ha comunque rassicurato i dipendenti che gli uffici rimarranno aperti, quindi non perderanno il lavoro.
Decisione estrema di TikTok?La legge approvata a fine aprile 2024, denominata Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, impone a ByteDance di vendere TikTok ad un’azienda non cinese. Se ciò non avverrà entro il 19 gennaio, Apple e Google dovranno rimuovere l’app dai rispettivi store.
Il termine “ban” non è corretto perché gli utenti potranno ancora accedere al social network tramite l’app già installata sullo smartphone (che non verrà più aggiornata). Secondo The Information, l’azienda cinese avrebbe preso una decisione estrema. All’avvio dell’app, gli utenti statunitensi vedranno un avviso che spiega il motivo del ban. In pratica, il social network verrà spento. Ci sarà solo un’opzione per il download dei dati personali.
In base ad una comunicazione interna, i dirigenti di TikTok hanno pianificato vari scenari. Viene tuttavia sottolineato che la legge non impone la chiusura delle attività negli Stati Uniti. Gli uffici rimarranno aperti anche dopo il 19 gennaio e nessun dipendente (circa 7.000) perderà il lavoro.
TikTok spera ovviamente in una decisione favorevole della Corte Suprema. L’alternativa è accettare l’offerta di acquisto del gruppo Project Liberty. Ci sono altre due opzioni (intervento di Trump o estensione della scadenza), ma sembrano meno probabili.
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Amazon sta proponendo un’offerta senza precedenti, portando Nothing Phone (2a) al suo prezzo minimo storico. È l’occasione giusta per allungare le mani su uno smartphone unico nel suo genere, caratterizzato da un design capace di distinguersi dal resto della categoria. Tra i punti di forza c’è il sistema di raffreddamento avanzato che impiega una camera a vapore extra large, un’area per la dissipazione del calore da 12.000 mm² e uno strato di grafite dello spessore di 0,11 mm.
Compra Nothing Phone (2a) in sconto
Nothing Phone (2a): l’offerta di AmazonIl sistema operativo è NothingOS basato su Android, con interfaccia personalizzata Glyph e accesso a Google Play per il download delle applicazioni. Di seguito le specifiche tecniche più importanti tra quelle in dotazione, per maggiori informazioni dai uno sguardo alla descrizione completa.
- Display AMOLED da 6,7 pollici con refresh rate fino a 120 Hz, Gorilla Glass 5 e risoluzione 2412×1084 pixel;
- chipset MediaTek Dimensity 7200 Pro con processore octa core;
- 20 GB di RAM (8+12 GB virtuali) e 128 GB di memoria interna;
- doppia fotocamera posteriore da 50+50 megapixel e selfie camera frontale da 32 megapixel;
- connettività Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.3 con supporto Dual SIM;
- NFC, GPS; e sensore di impronte digitali integrato nello schermo;
- scocca con certificazione IP54;
- batteria da 5.000 mAh con supporto alla ricarica da 45 W.
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Compra Nothing Phone (2a) in sconto
Il forte sconto è applicato in automatico e ti permette di acquistare Nothing Phone (2a) a soli 283 euro, nella configurazione hardware appena descritta e nella colorazione Bianco Latte visibile in queste immagini. Non sappiamo fino a quando rimarrà attiva l’offerta.
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Alla presentazione dei nuovi smartphone della serie Galaxy S25 ormai manca davvero poco, l’evento Unpacked in occasione del quale Samsung li annuncerà è infatti fissato per il 22 gennaio prossimo, a San Jose (California). Tra i vari device parte della gamma di quest’anno dovrebbe figurare anche il tanto chiacchierato Samsung Galaxy S25 Slim, ma stando a quelle che sono le più recenti indiscrezioni il dispositivo non verrà lanciato questo mese e con ogni probabilità sarà necessario attendere la primavera.
Samsung Galaxy S25 Slim: lancio sul mercato atteso per maggio 2025Andando più nello specifico, un rumor delle score ore suggerisce che il Samsung Galaxy S25 Slim dovrebbe essere lanciato a maggio 2025. L’informazione si allinea con le affermazioni precedenti, in base alle quali lo smartphone avrebbe fatto il suo debutto sul mercato nel secondo trimestre.
Ciò non significa però che il dispositivo sarà assente in occasione dell’evento di questo mese. Il colosso sudcoreano, infatti, potrebbe comunque anticipare il Samsung Galaxy S25 Slim durante la presentazione del resto della gamma, offrendo una panoramica sulle caratteristiche del device, similmente a come ha fatto con il Galaxy Ring dopo il lancio del Galaxy S24.
In merito a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche dello smartphone, ci si aspetta, considerando il nome, che sia il più sottile di tutti, con uno spessore di soli 6,60 mm.
Inoltre, di dice che lo smartphone sarà dotato un display Dynamic AMOLED 2x da 6,7 pollici con supporto della frequenza di aggiornamento di 120 Hz. Dovrebbe altresì essere dotato della futuristica tecnologia della fotocamera ALoP di Samsung.
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Essere interrotti mentre si parla può essere molto fastidioso. E a quanto pare vale anche per l’intelligenza artificiale. Gli utenti di NotebookLM, l’app di Google che genera podcast con conduttori AI, se ne sono accorti quando è stata introdotta una nuova funzione lo scorso dicembre.
Google insegna le buone maniere ai conduttori AI di NotebookLMTutto è iniziato quando NotebookLM ha lanciato la Modalità interattiva lo scorso dicembre. Questa feature permette agli utenti di intervenire durante il podcast e fare domande, praticamente interrompendo i conduttori virtuali mentre parlano.
All’inizio non è andata proprio bene… I conduttori AI sembravano piuttosto seccati da queste interruzioni e rispondevano ai poveri ascoltatori con frecciatine tipo “Ci stavo arrivando” o “Come stavo per dire“. Insomma, un clima stranamente ostile.
Conduttori AI scontrosi, Google corre ai ripariDi fronte a questa situazione, il team di NotebookLM ha capito che ci voleva un po’ di “messa a punto della cordialità“. E così, con un tweet autoironico, hanno ammesso il problema: “Dopo aver lanciato gli Audio Overviews interattivi, che vi permettono di intervenire e fare una domanda dal vivo ai conduttori AI, abbiamo dovuto fare un po’ di ‘messa a punto della cordialità’ perché i conduttori sembravano infastiditi dalle interruzioni. Archiviate questa cosa sotto la voce ‘cose che non avrei mai pensato facessero parte del mio lavoro, ma lo sono’.”
After we launched interactive Audio Overviews, which let you "call in" and ask the AI hosts a live question, we had to do some “friendliness tuning” because the hosts seemed annoyed at being interrupted.
File this away in “things I never thought would be my job, but are.”
— notebooklm (@notebooklm) January 13, 2025
Per risolvere il problema, Google ha testato diversi prompt, fino ad arrivare a quello giusto. Colpa del prompt o dei dati di addestramento? Non è del tutto chiaro. A volte i conduttori umani mostrano frustrazione quando vengono interrotti, e questo potrebbe finire nei dati di addestramento del sistema. Tuttavia, una fonte vicina alla questione ha detto che in questo caso il problema probabilmente deriva dal design del prompt, non dai dati di addestramento.
Tutto è bene quel che finisce bene. Comunque sia, la correzione sembra funzionare. Qui per provare NotebookLM.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Australian Open: guarda in streaming Sinner e gli altri italiani
Entra ora nel vivo il tabellone degli Australian Open (da vedere in streaming su NOW), uno dei tornei del Grande Slam, tra gli appuntamenti più importanti dell’anno per gli appassionati del grande tennis. Sono diversi gli italiani in gara, impegnati sui campi di Melbourne nel tentativo di alzare un trofeo o quantomeno di migliorare la loro posizione nel ranking mondiale.
Guarda gli Australian Open in streaming
Sinner, Polini e gli altri italiani agli Australian OpenIl numero uno della classifica, Sinner, si è qualificato per i 32esimi di finale battendo il cileno Jarry: affronterà l’australiano Schoolkate, alla sua portata anche se sostenuto dal pubblico di casa. Match decisamente più impegnativo invece per Berrettini, che superato l’ostacolo britannico Norrie deve ora fare i conti con il danese Rune. Lo stesso vale per Sonego, che sbarazzatosi dello svizzero Wawrinka sfida ora il brasiliano Fonseca, fin qui sorpresa della competizione, capace di disintegrare con un secco 3-0 un big come il russo Rublev. Puoi guardare tutti gli incontri in diretta.
Per quanto riguarda il secondo turno del tabellone femminile, la nostra Paolini si trova ad affrontare la messicana Zarazua, in una partita che non dovrebbe nascondere troppi pericoli. Invece, Brozetti si trova a dover fare i conti con la romena Cristian, poco sotto di lei nel ranking.
Guarda gli Australian Open in streaming
Come vedere in streaming gli Australian OpenPer vedere in streaming tutte le sfide degli Australian Open di basta attivare l’abbonamento di NOW al pass Sport. È lo stesso che include anche la Serie A, la Serie C e le coppe europee di calcio, le nuove stagioni di Formula 1 e Moto GP, il grande spettacolo del campionato NBA e molto altro ancora. Non lasciarti sfuggire l’occasione di farlo da 14,99 euro al mese scegliendo la formula annuale.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Migliora il tuo curriculum nel 2025 imparando una nuova lingua
Avere una nuova lingua straniera nel proprio curriculum non è soltanto un vanto transitorio, ma una possibile carta che può aprire più di una porta, in particolare nel settore turistico. E oggi per imparare una lingua non occorre più iscriversi a uno dei tradizionali corsi in presenza, ma si può fare affidamento su specifiche app e piattaforme online.
Una delle migliori è Mondly, di recente premiata come Migliore nuova app da Apple e App dell’Anno da Facebook. In questi giorni è disponibile in offerta limitata a 89,99 euro (pagamento unico), prezzo che si riferisce al piano a vita.
Quest’ultimo, che dà accesso alle lezioni di 41 lingue straniere, è attivabile su questa pagina del sito ufficiale Mondly.
Imparare una nuova lingua con Mondly nel 2025Intanto, ecco la lista delle lingue principali che si possono imparare con il piano a vita di Mondly: inglese, francese, portoghese, tedesco, spagnolo, cinese, russo, giapponese, coreano e turco. A queste si aggiungono poi olandese, greco, ebraico, arabo, hindi e afrikaans (la lista completa è disponibile alla pagina linkata qui sopra).
Ci sono forse più lingue difficili rispetto ad altre, ad esempio lo spagnolo è più semplice dell’afrikaans, ma le lezioni e il metodo di studio Mondly sono stati progettati per portare tutti gli studenti a imparare la lingua nel più breve tempo possibile.
Tra i suoi principali punti di forza si annoverano il focus sulle frasi di uso comune e non più sulle singole parole, l’utilizzo del chatbot dotato di riconoscimento vocale e possibilità di ascoltare direttamente i madrelingua professionisti per ottenere accenni naturali e pronunce impeccabili.
Il piano a vita di Mondly, con accesso a 41 lingue, è in offerta al prezzo scontato di 89,99 euro. L’offerta è sottoscrivibile online su questa pagina del sito Mondly.
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Puntuale come da previsione, Microsoft ha dato il via alla distribuzione del pacchetto KB5049981 per Windows 10. Si tratta di un aggiornamento cumulativo obbligatorio, come tutti quelli che fanno parte del ciclo Patch Tuesday. Una volta installato, porta la versione 22H2 del sistema operativo (la più recente) alla build 19044.5371.
Download e novità di KB5049981 per Windows 10Come scaricarlo? Il download dovrebbe avviarsi in automatico, non appena possibile. Ad ogni modo, si può forzare la procedura avviando l’utility Windows Update e controllandone la disponibilità. Oppure, in alternativa, ci sono i file .msu che permettono di farlo in modalità manuale, caricati sul portale Update Catalog.
Come già avvenuto negli ultimi mesi, non ci sono grandi novità. Le uniche da segnalare riguardano l’inclusione di elementi suggeriti (promozionali) nel menu Start, che è comunque possibile disabilitare dalle Impostazioni, e i numerosi messaggi che invitano l’utente a effettuare l’upgrade a Windows 11.
Non mancano comunque i bugfix, per correggere alcuni dei problemi rilevati. Il più importante è quello che interessa lo scambio dei file da alcuni servizi cloud: anziché eseguirne la copia, l’errore nel codice lo spostava, eliminandolo dalla posizione originale e creando non pochi grattacapi.
Sul fronte della sicurezza, si registra un aggiornamento del file Windows Kernel Vulnerable Driver Blocklist (DriverSiPolicy.p7b) che include un elenco di driver kernel noti per le loro vulnerabilità, così da impedirne il caricamento e l’eventuale sfruttamento da parte dei cybercriminali.
I due problemi noti, che Microsoft non ha ancora risolto, riguardano il funzionamento non corretto delle connessioni SSH per il mancato avvio del servizio OpenSSH (Open Secure Shell) e l’impossibilità di installare l’update sui PC dotati di alcune componenti Citrix.
Si avvicina il momento dell’addio a W10Ricordiamo che il supporto ufficiale a W10 scadrà tra pochi mesi, più precisamente il 14 ottobre 2025. Ciò nonostante, il market share di questa versione non accenna a diminuire, anzi, sta aumentando, a dispetto di quella successiva.
Fanno parte del Patch Tuesday anche i pacchetti distribuiti su Windows 11: rispettivamente KB5050009 per 24H2 e KB5050021 per 23H2.
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