Una volta per tutte: ecco come liberarti delle chiamate dei call center
Le chiamate dei call center rappresentano una delle maggiori seccature quotidiane. Non importa quante volte si blocchino numeri indesiderati, sembra sempre esserci un nuovo contatto pronto a disturbare. Per chi vuole risolvere definitivamente questo problema, Incogni offre una soluzione innovativa e affidabile, progettata per eliminare il telemarketing alla radice.
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Chiamate dei call center: con Incogni risolvi questa seccatura quotidianaQuesto strumento si distingue per il suo approccio proattivo. Anziché limitarsi a bloccare numeri specifici, questo strumento agisce sui database dei broker di dati, richiedendo la rimozione delle tue informazioni personali. In questo modo, i call center non possono più accedere ai tuoi dati, riducendo drasticamente le chiamate indesiderate e i messaggi spam.
Il funzionamento è semplice e automatico. Una volta attivato il servizio, Incogni inizia a monitorare costantemente la presenza dei tuoi dati nei database di marketing e a richiedere la loro cancellazione. Questo processo avviene senza che tu debba intervenire, lasciandoti la tranquillità di sapere che la tua privacy è sempre tutelata.
Inoltre, ogni settimana avrai la possibilità di consultare un report settimanale con lo stato di avanzamento delle richieste.
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I generatori di musica AI sono interessanti per trovare ispirazione o addirittura creare intere composizioni musicali. Però, questi strumenti possono nascondere delle insidie.
Il rischio del “copia e incolla”Uno dei problemi principali quando si usa l’AI per generare musica è il rischio di produrre brani generici, tutti uguali. Sì, gli strumenti AI possono creare musica in vari generi e stili, ma spesso manca quell’elemento umano che rende la musica coinvolgente.
Questi generatori di solito si basano su modelli predefiniti, schemi musicali consolidati o librerie di campioni. Risultato? La musica che producono ha spesso un retrogusto di già sentito, come un deja-vu.
Immaginiamo di usare uno strumento AI per creare una canzone pop da lanciare sul mercato. Bene, il rischio è che il brano somigli in maniera imbarazzante ad altre mille canzoni pop già esistenti. Senza la propria voce, il proprio stile unico, la canzone finirà per essere solo una goccia anonima nell’oceano della musica commerciale.
Sia chiaro, con il progredire della tecnologia, l’AI diventerà sempre più brava a produrre musica complessa e originale. Tuttavia, probabilmente mancherà ancora l’anima, la spontaneità e la scintilla della vera espressione artistica.
Il consiglio, per chi vuole creare musica con i generatori AI, è di mescolare elementi prodotti dal’AI con
contributi umani autentici per renderla più convincente e originale. Può essere qualcosa di evidente, come una traccia vocale, oppure no, come uno strumento suonato dal vivo. Si possono aggiungere tracce audio e MIDI extra usando un editor audio online gratuito o una DAW. In questo modo si creerà quella sottile imprevedibilità ritmica che rende la musica più viva e coinvolgente.
È come aggiungere le spezie a un piatto: non devono dominare, ma possono trasformare completamente l’esperienza. L’obiettivo non è mascherare l’origine AI della musica, ma creare qualcosa di nuovo e interessante attraverso questo approccio ibrido.
Occhio ai diritti d’autoreUn altro grosso problema con i generatori di musica AI come Suno o AIVA riguarda il copyright e la proprietà intellettuale. Questi strumenti, infatti, sono addestrati per imitare canzoni, melodie, ritmi e arrangiamenti esistenti, spesso protetti da diritti d’autore. E questo solleva una serie di questioni legali ed etiche spinose.
Qualcuno ricorderà il caso scoppiato nel 2023 con la canzone diventata virale di The Weeknd e Drake. Online era apparsa una traccia generate dall’AI che replicava in maniera impressionante le voci dei due artisti. Questa canzone “fake” era stata creata da modelli AI addestrati sulle opere originali di entrambi, sollevando un vespaio di polemiche su violazione del copyright e uso non autorizzato dell’immagine e del suono degli artisti.
Da lì è partito un acceso dibattito. La musica generata dall’AI può essere considerata originale, dato che si basa su materiale protetto da copyright? La questione è tutt’altro che risolta e il mondo della musica sta ancora cercando un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti.
Il punto è questo: se si pubblica musica generata dall’AI, si corre il rischio che somigli in maniera sospetta a opere tutelate da copyright. Anche se l’AI non “copia” nel senso tradizionale del termine, può comunque adattare e rimescolare elementi di canzoni esistenti in modi che potrebbero creare grane legali.
Quindi il suggerimento è di prestare la massima attenzione alle fonti da cui l’AI attinge per generare la propria musica. Bisogna assicurarsi di non violare nessuna legge sul diritto d’autore, altrimenti ci si potrebbe trovare ad affrontare cause penali salate. Un’esperienza da non augurare a nessuno…
La qualità fa la differenzaUn altro grosso svantaggio della musica generata dall’AI è che spesso manca della profondità emotiva, della complessità, delle sfumature e della musicalità delle opere create nel modo tradizionale. L’AI sarà pure velocissia a sfornare melodie, ritmi e accordi, ma fatica a replicare le sfumature che fanno risuonare la musica con l’ascoltatore. Che si tratti di una voce che grida tutta la propria rabbia, di un assolo di chitarra che fa venire i brividi, di un arrangiamento che porta in un altro mondo… Ecco, queste sono cose che l’AI non può replicare tanto facilmente.
E poi ci sono tutte quelle impercettibili variazioni di tempo, di dinamica, di espressione che rendono unica l’interpretazione di un brano. L’AI, per quanto si sforzi, non potrà mai eguagliare la sensibilità ritmica di un batterista in carne e ossa, o la creatività di un solista che inventa sul momento una frase melodica folgorante.
Sia chiaro, i generatori audio AI sono strumenti utilissimi e hanno un potenziale enorme. Ma fare musica non è solo assemblare note: è tradurre in suoni la nostra umanità. E nessuna macchina, per quanto intelligente, potrà mai sostituire questo processo intimo e misterioso.
Il dilemma etico dell’autenticitàE veniamo al punto forse più delicato di tutta questa faccenda: l’integrità artistica. Immaginiamo di riuscire a creare, con l’aiuto dell’AI, una canzone perfetta in ogni dettaglio: un capolavoro assoluto che scala le classifiche e porta fama e soldi a secchiate… Potremmo davvero dire di essere gli autori di quella canzone, o solo dei “montatori” di un prodotto creato da un algoritmo?
Per molti musicisti, fare musica è un viaggio, una sfida, un atto di coraggio. Si parte da un’idea, da un’intuizione, e la si porta avanti tra mille dubbi e ripensamenti, fino a tirar fuori qualcosa di unico e personale. È un percorso faticoso ma che regala soddisfazioni impagabili, perché alla fine si crea qualcosa di unico.
Con l’AI, invece, questo percorso viene in gran parte bypassato. Certo, l’intelligenza artificiale può dare una mano a trovare soluzioni originali, a sperimentare combinazioni che diversamente non sarebbero venute in mente. Ma se il grosso del lavoro lo fa un algoritmo, che senso ha parlare di creatività, di espressione artistica?
E poi c’è un’altra questione, forse ancora più profonda. Se ci abituiamo all’idea che la musica possa essere generata da un software, non finiamo per svalutare il lavoro e il talento di chi la musica la crea con fatica, con passione, mettendoci tutta la propria vita? Non rischiamo di perdere il rispetto e l’ammirazione per chi ha fatto della musica una missione, uno stile di vita?
Usare i generatori di musica AI: sì, ma con giudizioLa questione dei generatori audio AI è complessa e sfaccettata. Ci sono potenzialità enormi ma anche rischi e zone d’ombra da non sottovalutare. L’AI non è altro che uno strumento in più nella cassetta degli attrezzi, non dovrebbe dettare legge o appiattire la creatività. Bisogna continuare a mettere la propria anima, la propria sensibilità, la propria visione del mondo in ogni nota che si suona e/o si canta, perché è questa la differenza tra artisti ed esecutori.
E si deve anche fare attenzione alle questioni etiche e legali per evitare di trovarsi invischiati in cause giudiziarie o in dibattiti infiniti su originalità e diritti d’autore. Quindi sì, usiamo pure i generatori audio AI, ma con consapevolezza e moderazione. La musica ha bisogno del tocco umano per continuare a emozionare, coinvolgere e ispirare.
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Le aziende, di qualsiasi dimensione e categoria, hanno esigenze particolari che richiedono, anche dal punto di vista finanziario e fiscale, strumenti adeguati. È il caso dei conti correnti aziendali, pensati per permettere di operare con maggiore efficacia, accedere a strumenti dedicati e ottenere condizioni vantaggiose. Il conto corrente Vivid Money offre tutto questo e molto di più. Aprilo ora, occorrono solo 10 minuti.
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Microsoft ha annunciato la disponibilità della nuova build 27774 di Windows 11 per gli iscritti al canale Canary del programma Insider. La principale novità è rappresentata dalla funzionalità che permette di proteggere l’account amministratore. Era stata introdotta all’inizio di ottobre e descritta durante la conferenza Ignite 2024 a novembre. Nel frattempo, l’azienda di Redmond ha iniziato a forzare l’aggiornamento a Windows 11 24H2 sui dispositivi compatibili.
Come funziona la protezioneLa funzionalità è stata sviluppata da Microsoft come risposta alle accuse di scarsa sicurezza di Windows. Gli utenti non dovrebbero mai utilizzare un account con diritti di amministratore, soprattutto sui computer aziendali. Per eseguire qualsiasi modifica o installare le applicazioni è necessario avere i permessi di amministratore, ma questi privilegi elevati possono essere sfruttati dai cybercriminali per infettare il dispositivo.
Grazie alla funzionalità Administrator Protection sarà possibile ottenere temporaneamente i permessi di amministratore utilizzando Windows Hello. Al termine dell’attività verranno ripristinati i permessi di utente standard. Nella build 27774 è possibile attivare la funzionalità in Sicurezza di Windows > Protezione account, senza l’intervento dell’amministratore IT. La modifica dell’impostazione richiede il riavvio del computer.
Quando l’utente richiede i privilegi di amministratore per l’esecuzione di app non firmate di fonti sconosciute, Windows 11 mostrerà un pop-up con sfondo colorato. La nuova build include anche miglioramenti generali e alcuni bug fix. Il canale Canary del programma Insider non è riferito ad una specifica versione del sistema operativo (a differenza dei canali Dev, Beta e Release Preview), in quanto viene usato anche per testare funzionalità che potrebbero essere cancellate.
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Hai mai usato il Wi-Fi pubblico di un bar o di un aeroporto? Se sì, sappi che quelle reti possono essere un bersaglio facile per hacker e malintenzionati. Ma non solo: sono numerosi anche i pericoli che si celano tra gli anfratti del web. Una VPN (Virtual Private Network) come ExpressVPN è una delle migliori soluzioni per navigare in sicurezza senza spendere una fortuna: ti costa, infatti, meno di un caffè al giorno, grazie alla promozione attiva.
Naviga in sicurezza ovunque ti troviCosa accade quando sottoscrivi un servizio come ExpressVPN? Tutta la tua attività online viene crittografata, proteggendo le tue informazioni da occhi indiscreti. Inoltre, puoi accedere ai tuoi contenuti preferiti senza restrizioni geografiche semplicemente connettendoti a un server VPN in Italia o all’estero.
Questi sono soltanto alcuni dei vantaggi di ExpressVPN, che ha dalla sua server in ben 105 Paesi, garantendo di conseguenza connessioni veloci e affidabili ovunque ti trovi. Un altro uso di questo servizio è legato ai blocchi e alle restrizioni, non solo geografiche come precedentemente citato, ma anche – ad esempio – quelle imposte dalle reti universitarie o lavorative.
Se connetterti al Wi-Fi scolastico o del tuo posto di lavoro ti impedisce di accedere a determinati siti web, inclusi i principali chatbot di Intelligenza Artificiale, con ExpressVPN puoi bypassare queste limitazioni e accedere liberamente a Internet. Inoltre, il servizio non raccoglie alcun log delle tue attività e della tua connessione: i server sono progettati in modo tale che i dati vengano cancellati, a ogni riavvio.
Un’offerta da non perdere: risparmia il 61%Sicurezza di altissimo livello, che si completa con gli altri strumenti inclusi: ExpressVPN Keys, un password manager per le tue credenziali, Threat Manager che blocca i tracker pubblicitari e l’opzione parental control, per monitorare l’attività dei tuoi figli e proteggerli da contenuti non appropriati alla loro età, attraverso degli appositi filtri che puoi attivare nell’app.
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Una VPN può tornare utile anche per il gaming online, garantendo all’utente una serie di vantaggi che possono fare la differenza. Attivando una connessione VPN, infatti, è possibile sfruttare alcune funzionalità pensate per offrire un’esperienza d’uso migliore ai videogiocatori.
Ad esempio, un servizio di questo tipo permette di evitare le limitazioni di banda che gli operatori possono applicare alla connessione durante una sessione di multiplayer online. Un servizio di questo tipo può proteggere dagli attacchi DDoS.
I videogiocatori che utilizzano una VPN, inoltre, hanno la possibilità di “spostare” il proprio IP in un altro Paese. Questo trucco può essere utile per accedere a giochi disponibili solo in alcuni Paesi o anche per evitare le discriminazioni di prezzo in fase di acquisto di contenuti digitali.
La VPN giusta per il gaming è NordVPN, ora in offerta al prezzo scontato di 3,39 euro al mese, con il piano di 24 mesi (sempre con 30 giorni di garanzia di rimborso), oppure con il piano mensile da 12,99 euro. NordVPN aggiunge anche la funzione Meshnet che permette di creare dei LAN party virtuali.
Per accedere all’offerta basta visitare il sito ufficiale di NordVPN.
Perché scegliere NordVPN come VPN per il gamingCon NordVPN è possibile accedere a una VPN illimitata, con connessione protetta dalla crittografia e una politica no log, che elimina qualsiasi forma di tracciamento. La connessione, inoltre, è sempre senza limiti di banda e di traffico dati ed è possibile utilizzare il servizio da 10 dispositivi in contemporanea. C’è poi la possibilità di sfruttare un network di migliaia di server che copre oltre 100 Paesi, in modo da ottenere facilmente l’indirizzo IP di un altro Paese.
Con l’offerta in corso, NordVPN è ora disponibile in offerta al prezzo scontato di 3,39 euro al mese. Per sfruttare la promo in corso basta premere sul box qui di sotto e andare poi a selezionare il piano biennale con 30 giorni di garanzia di rimborso.
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Il nuovo sensore avanzato, insieme all’Intelligenza Artificiale Google, ti permetterà di avere un monitoraggio del battito cardiaco estremamente preciso, con dati dettagliati poi per il fitness e il benessere generale. Ad esempio, l’interessante funzione Risposta del Corpo ti aiuterà a riconoscere i segni di stress, così da intervenire e migliorare la tua qualità di vita. Il sensore di temperatura integrato rileva addirittura i cambiamenti legati all’ambiente, al ciclo mestruale e allo stato generale di salute.
L’app ECG sarà dunque il luogo per il monitoraggio del ritmo cardiaco con la possibilità di ricevere notifiche in tempo reale in caso di irregolarità. La funzione di rilevamento cadute, invece, contatta automaticamente i servizi di emergenza nel caso tu non fossi in grado di farlo.
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Tra le altre cose, citiamo la batteria che dura oltre 24 ore con display sempre acceso e naturalmente l’integrazione totale se possiedi uno smartwatch e auricolari del marchio Pixel. Un design elegante e la cassa in alluminio completano il quadro: per soli 199,99 euro è un must have.
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I Mi piace ai Reel di Instagram diventano pubblici. La novità, annunciata da Adam Mosseri, ricorda un po’ la vecchia sezione “Seguiti”, che fu eliminata nel 2019. In pratica, nella scheda dei Reel apparirà una nuova tab che mostrerà i video con cui gli amici hanno interagito. Si potrà vedere chi ha messo un like o chi ha lasciato un commento temporaneo (una sorta di “reaction”).
I Mi piace ai Reel di Instagram non saranno più un misteroL’idea, secondo Mosseri, è trasformare Instagram in un luogo dove non solo si consuma contenuto divertente, ma dove ci si connette con gli amici attraverso quel contenuto. Insomma, una piattaforma più social e meno “solitaria”. Ma siamo sicuri che tutti abbiano voglia di condividere i propri gusti in fatto di Reel?
Mettiamo che si abbia una passione segreta per i video di gattini che cadono dal divano… Chi vuole davvero che i propri amici (o peggio, i propri parenti) lo sappiano? Il rischio è che molti utenti smettano di interagire pubblicamente con i contenuti, per evitare figuracce o imbarazzi.
C’è poi da considerare che non è detto che si abbiano gli stessi interessi o hobby dei propri amici. Anzi, spesso è proprio la natura super personalizzata di piattaforme come TikTok a renderle interessanti. Insomma, condividere i propri like potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
La mossa di Instagram è un’arma a doppio taglioNon è un caso che altri social come X abbiano fatto la scelta opposta, nascondendo i post a cui gli utenti hanno messo mi piace. Il motivo? Troppe persone sono state “beccate” ad apprezzare cose imbarazzanti. Certo, Instagram potrebbe trarre vantaggio dall’uscita di scena di TikTok negli Stati Uniti. I Reel sono la risposta del social di Meta al rivale cinese, ma molti creator e utenti lamentano che l’atmosfera non è all’altezza di quella di TikTok.
La nuova funzione potrebbe attirare qualche utente in più nella sezione Reel, ma anche allontanarne altri che non vogliono fare sapere a tutti i propri gusti. Insomma, la mossa di Instagram è un’arma a doppio taglio. Da un lato, potrebbe rendere la piattaforma più “sociale” e coinvolgente. Dall’altro, potrebbe scoraggiare gli utenti dal mettere like o commentare i video, per paura di essere giudicati.
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Come ipotizzato alcuni giorni fa, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato l’applicazione della legge che impone la vendita di TikTok entro il 19 gennaio. Terminano quindi i tentativi legali dell’azienda cinese di evitare il ban. Ora la palla passa a Donald Trump perché l’amministrazione Biden ha già detto che non interverrà sulla questione.
Sicurezza nazionale prima della libertà di parolaLa Corte Suprema doveva valutare la costituzionalità della legge, nota come Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, che obbliga ByteDance a vendere TikTok entro il 19 gennaio. Il ricorso dell’azienda cinese era stato già respinto in primo e secondo grado. I giudici hanno definitivamente confermato (PDF) che la legge non è contraria al Primo Emendamento. In pratica, la sicurezza nazionale prevale sulla libertà di parola.
Il Congresso ha stabilito che il disinvestimento è necessario per affrontare le preoccupazioni di sicurezza nazionale ben supportate in merito alle pratiche di raccolta dati di TikTok e al legame con un avversario straniero. Per le ragioni sopra esposte, concludiamo che le disposizioni contestate non violano i diritti del Primo Emendamento dei ricorrenti. La sentenza della Corte d’appello degli Stati Uniti è confermata.
A meno che ByteDance non decida di disattivare le app, TikTok sarà ancora accessibile dopo il 19 gennaio. Non ci sarà nessun intervento dell’attuale amministrazione, considerato anche il giorno festivo. Il Dipartimento di Giustizia potrebbe posticipare l’applicazione della legge in attesa dell’insediamento di Trump.
Non è noto cosa faranno Apple e Google. La legge impone l’eliminazione dell’app dai rispettivi store. Anche Oracle è interessata perché i suoi server ospitano i dati degli utenti statunitensi. Le tre aziende rischiano una sanzione di 5.000 dollari per utente.
Aggiornamento: Trump ha comunicato che prenderà presto una decisione su TikTok, ma deve studiare la questione. Il CEO Shou Zi Chew ha ringraziato il Presidente eletto per il suo impegno.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}X sotto accusa: l'UE indaga sulla manipolazione delle informazioni
L’Unione Europea non le manda a dire: X è nel mirino per diffusione di fake news e manipolazione del dibattito pubblico. La Commissione UE ha annunciato nuove misure per far luce sulla questione, dopo le recenti provocazioni del proprietario Elon Musk.
L’Europa dichiara guerra alla disinformazione su X: algoritmi sotto la lente d’ingrandimentoHenna Virkkunen, commissaria europea per la Sovranità tecnologica, ha spiegato che l’indagine si concentrerà sulla conformità dei sistemi di raccomandazione di X con il regolamento sui servizi digitali (DSA). Quando scorriamo il feed di X, quello che vediamo non è casuale. C’è un sistema (chiamato sistema di raccomandazione) che decide quali contenuti mostrarci e quali no.
La preoccupazione dell’UE, soprattutto con le elezioni alle porte, è che questo sistema sia stato programmato per favorire certi contenuti rispetto ad altri per influenzare quello che pensiamo su temi importanti.
Il caso è esploso in occasione delle elezioni regionali in Germania. Musk aveva espresso pubblicamente il suo sostegno al partito di estrema destra (AfD). Questo ha fatto scattare l’allarme su un possibile uso strumentale della piattaforma. La Commissione ci tiene però a precisare che le sue azioni sono indipendenti dalle opinioni politiche di Musk, tutelate dalla libertà di espressione.
Documenti e API sotto sequestroX dovrà fornire all’UE una documentazione dettagliata sui suoi sistemi di raccomandazione e su eventuali modifiche recenti entro il 15 febbraio. La piattaforma è obbligata anche a conservare tutti i documenti interni relativi agli algoritmi e alla loro evoluzione fino alla fine dell’anno, a meno che l’indagine non si concluda prima.
L’Europa ha anche richiesto l’accesso ad alcune API commerciali di X per analizzare la moderazione dei contenuti e la viralità degli account, e verificare il rispetto degli standard europei.
Una battaglia cruciale per la democraziaLa questione è delicata. Da un lato, le piattaforme social ci permettono di essere più informati e connessi che mai. Dall’altro, possono diventare terreno fertile per chi vuole diffondere notizie false o manipolare l’opinione pubblica.
L’intervento dell’UE chiarisce le regole del gioco. Non si tratta di censura, ma di assicurarsi che questo enorme potere di influenzare le persone venga usato in modo responsabile e trasparente. Specie quando si avvicinano momenti cruciali per la democrazia, come le elezioni.
Windows 11 24H2: aggiornamento forzato da 23H2 e 22H2
Il termine del supporto ufficiale per la versione 22H2 di Windows 11 è scaduto l’8 ottobre 2024, mentre quello della successiva 23H2 è previsto per l’11 novembre 2025. Molti utenti sono ancora fermi a queste edizioni del sistema operativo. Microsoft ne è consapevole e ha iniziato a forzare l’aggiornamento alla più recente 24H2. Vale a dire che, non appena possibile, il download e l’installazione saranno avviati in automatico.
Microsoft forza il passaggio a Windows 11 24H2A confermarlo è una nota pubblicata all’interno di un documento ufficiale in cui si legge quanto segue. La software house fa riferimento ai dispositivi idonei ovvero a qui PC che soddisfano i requisiti mini richiesti per il passaggio all’ultima release della piattaforma.
È stata raggiunta una nuova fase nell’implementazione graduale della versione 24H2. I dispositivi idonei che eseguono le edizioni Home e Pro di Windows 11, le versioni 23H3 e 22H2 verranno aggiornati gradualmente alla versione 24H2.
Microsoft precisa che non sono interessati i computer gestiti dai reparti IT delle aziende, ma solo quelli privati. E, che per agevolare l’installazione, l’utente ha la libertà di scegliere l’orario del riavvio oppure di posticipare l’update.
Questo aggiornamento automatico è destinato solo ai dispositivi non gestiti dai reparti IT. Gli utenti possono scegliere l’ora per riavviare il dispositivo o posticipare l’aggiornamento.
Naturalmente, se il PC è pronto a ricevere l’aggiornamento alla versione 24H2 del sistema operativo, è possibile effettuare subito il download seguendo pochi e semplici passaggi, senza attendere che avvenga in automatico.
- Aprire le Impostazioni;
- selezionare Windows Update;
- fare click su Verifica disponibilità aggiornamenti;
- selezionare Scarica e installa per dare il via alla procedura.
Il supporto ufficiale di 24H2, ormai disponibile da alcuni mesi, scadrà il 13 ottobre 2026. Microsoft è già al lavoro sulla versione successiva, la 25H2 che vedremo arrivare nella seconda metà dell’anno.
Tra gli obiettivi per il 2025, ci sono quelli finalizzati a spingere le vendite dei Copilot+ PC (che dopo un debutto lanciato hanno fatto registrare un brusco stop) e a promuovere l’upgrade da Windows 10, che sarà ufficialmente abbandonato il 14 ottobre di quest’anno, ma che ancora assorbe la quota maggiore di market share. Le iniziative fin qui messe in campo dal gruppo di Redmond non si sono rivelate sufficienti.
Altre 25 aziende cinesi aggiunte alla blacklist USA
Tra pochi pochi avverrà il passaggio di consegne, ma prima l’attuale Presidente degli Stati Uniti ha voluto ricordare il “pericolo cinese”. Il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio ha aggiunto altre 25 aziende alla famigerata Entity List, tra cui quella che avrebbe venduto a Huawei un chip prodotto da TSMC. Sono state inoltre aggiornate le regole sull’esportazione dei semiconduttori più avanzati.
Aggiornamento per blacklist e regoleL’amministrazione Biden ha aggiunto alla blacklist due aziende di Singapore e 25 aziende cinesi, tra cui Sophgo. Quest’ultima avrebbe fornito a Huawei un chip prodotto da TSMC e integrato nel processore Ascend 910B usato per applicazioni di intelligenza artificiale. TSMC ha successivamente rispettato l’ordine del Dipartimento del Commercio e sospeso tutte le consegne di chip AI a clienti cinesi.
Un’altra azienda finita della Entity List è Zhipu AI, finanziata da Alibaba e Tencent. Sviluppa modelli di intelligenza artificiale generativa che, secondo il governo statunitense, vengono utilizzati per applicazioni militari e pertanto rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. La startup ha dichiarato che l’inserimento nella blacklist non è basata su prove reali.
Il Dipartimento del Commercio ha inoltre aggiornato le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina. Si tratta della quarta modifica delle regole, dopo quelle di ottobre 2022, ottobre 2023 e dicembre 2024.
Le misure riguardano fonderie e produttori, tra cui TSMC e Samsung. Devono effettuare attività di “due diligence”, ovvero controllare che i chip non finiscano nelle mani delle aziende cinesi incluse nella Entity List. Per esportare i chip è necessario ottenere una specifica licenza, a meno che non siano soddisfatti rigidi requisiti.
Linux 6.14: in coda il driver Intel Touch Controller Host
La finestra di unione di Linux 6.14 si fa sempre più vicina, con gli sviluppatori che iniziano ad aggiungere sempre più funzionalità e driver in coda, una volta che la versione 6.13 è ormai alle porte, essendo attesa per l’uscita proprio questa domenica in versione stabile. Tra le ultime aggiunte c’è un nuovo driver di Intel per il supporto Touch Controller Host, già pronto per i moderni dispositivi.
Linux 6.14: il driver Intel Touch Controller Host è già in codaGià dall’anno scorso, gli ingegneri Intel stavano lavorando a nuovi driver per il Touch Controller Host per il kernel, arrivando all’inizio di quest’anno con il codice ormai pronto per essere aggiunto a Linux 6.14 allo scopo di fornire supporto adeguato per touchscreen, touchpad e dispositivi di input touch correlati sui sistemi Intel Core che utilizzano il relativo blocco IP THC.
Già nella scorsa settimana, tutte le patch del driver THC sono state messe in coda nel ramo for-next, appartenente al sottosistema HID (Human Interface Device). Con la patch ora inserita su HID for-next, il codice è già pronto per l’inserimento sulla nuova versione del kernel.
La patch è anche spiegata nel dettaglio nella documentazione relativa, che spiega tutti i dettagli tecnici. Il driver riguarda tutti i computer dotati di processori con architettura Lunar Lake, oltre i futuri Panther Lake, in attesa per l’uscita quest’anno.
Quello di Intel tuttavia non è l’unico driver aggiunto al kernel di recente, perché anche Wester Digital ha preparato un driver tutto nuovo destinato ai controller NVMe che, nello specifico, consente di testare, esplorare e apprendere le relative funzionalità. Si tratta infatti di un driver prettamente sperimentale pensato per l’uso in piccoli computer, come appunto le diffusissime schede SBC (Single Board Computer), allo scopo di permettere la creazione di un target per i file loop o i dispositivi a blocchi, oltre che poter utilizzare un target TCP per i dispositivi NVMe remoti.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Linux 6.14 aggiunge il driver NVMe per il test delle funzionalità
Un nuovo driver sviluppato da Wester Digital, storica azienda protagonista nel settore dell’archiviazione informatica, debutterà su Linux 6.14, la futura versione del kernel attesa per l’uscita più avanti quest’anno. Si tratta del driver NVMe PCI Endpoint Function Target, che consentirà di apprendere, esplorare e testare le funzionalità NVMe.
Linux 6.14: il nuovo driver NVMe Endpoint Function Target di Wester Digital è stato messo in codaIl driver realizzato da Western Digital per l’NVMe Endpoint Function Target si trova già attualmente in coda su Linux 6.14 nel ramo “for-next” del sottosistema a blocchi, già prima dell’inizio della finestra di unione, dove vengono aggiunte tutte le funzionalità. Si tratta di un driver che fa uso del framework PCI endpoint, che permette di creare un controller PCIe NVMe con un hardware che ne è dotato, in grado di funzionare in modalità endpoint.
La documentazione della patch entra nel dettaglio riguardo gli aspetti tecnici del nuovo driver. Si tratta di un driver destinato puramente a scopi di test, in situazioni dove ad esempio si usano piccoli computer SBC con controller PCIe, per creare un target NVMe per i file loop o i dispositivi a blocchi. È anche possibile utilizzare target TCP per dispositivi NVMe remoti.
Il commento dell’ingegnere di Western Digital, che ha sviluppato il driver per Linux 6.14, spiega nel dettaglio che:
“Implementare un driver di destinazione PCI utilizzando il framework endpoint PCI. Ciò richiede hardware con un controller PCI in grado di eseguire in modalità endpoint.
…
Utilizzando una scheda Rock5B (Rockchip RK3588 SoC, controller endpoint PCI Gen3x4) con una configurazione del controller PCI di destinazione con 4 code I/O e un dispositivo a blocchi null_blk come namespace, le prestazioni massime utilizzando fio sono state misurate a 131 KIOPS per letture casuali da 4K e fino a 2,8 GB/S di throughput.
…
Il driver di destinazione endpoint PCI NVMe non è destinato all’uso in produzione. È uno strumento per apprendere NVMe, esplorare le funzionalità esistenti e testare le implementazioni di nuove funzionalità NVMe.”
Tutti gli accessori Black di PS5 sono in preordine su Amazon: eccoli
L’ecosistema PS5 si tinge di nero con il via al preordine della nuova collezione Midnight Black che rinnova il look degli accesso dedicati alla console Sony. Li puoi già acquistare su Amazon con la prenotazione al prezzo minimo garantito, vale a dire che se ci sarà uno sconto prima del lancio, l’e-commerce lo applicherà in automatico. Vediamo quali sono e i loro prezzi.
PS5, la collezione Midnight Black è in preordinePartiamo da PlayStation Portal, quella che può essere definita l’estensione portatile della piattaforma. Con l’arrivo del supporto al cloud gaming, diventerà qualcosa di molto simile a una piattaforma indipendente da quella di casa. Comprala nella sua nuova tinta scura al prezzo di 219 euro.
C’è anche il DualSense Edge, la versione top di gamma del controller per PS5, arricchito da funzionalità aggiuntive pensate per i pro player che non si accontentano dell’esperienza base. Anche in questo caso, è in preordine al prezzo di 219 euro.
Preordina DualSense Edge Black
Le novità non mancano nemmeno sul fronte audio. Partiamo da PULSE Explorer. Si tratta degli auricolari wireless progettati direttamente da Sony per un coinvolgimento totale nell’azione durante il gameplay. Di nuovo, sono prenotabili al prezzo di 219 euro.
Concludiamo la carrellata con PULSE Elite, l’alternativa ufficiale per chi preferisce le cuffie con design over-ear. Sono in vendita al prezzo di 149 euro.
Ricordiamo che la data di uscita è fissata per il 20 febbraio 2025. Come già accaduto con altre edizioni speciali (a partire da quella per il 30° anniversario di PlayStation), non fatichiamo a immaginare che gli articoli possano andare a ruba. Per evitare il sold out, preordinali ora.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}PCI SIG pubblica le specifiche di PCI-Express 7.0 v0.7
PCI SIG, il consorzio che si occupa di pubblicare le nuove specifiche dell’interfaccia PCI-E, ha da poco reso noti i dettagli ufficiali della versione 0.7 del PCI-Express 7.0. L’interfaccia era già stata annunciata nel 2022, con una capacità di trasmissione dati pari a 128GT/s, con una disponibilità pianificata proprio per quest’anno. Da quel periodo, il consorzio e i vari attori che lo compongono hanno continuato a lavorare sulla specifica, annunciando da poco l’ultima versione.
PCI SIG: pubblicate le specifiche del PCI-Express 7.0 v0.7Il nuovo PCI-Express 7.0 v0.7 è quindi ora disponibile per la revisione da parte dei marchi che compongono il consorzio, incorporando quanto si è imparato con la versione 0.5 dello scorso anno. Con questi supposti, la nuova versione rimane sulla buona strada, raddoppiando la larghezza di banda del PCI-E 6.0, oltre a garantire una connessione bidirezionale in grado di raggiungere i 512 GB/s, ovviamente attraverso il connettore 16x.
La nuova specifica si basa sulla comunicazione PAM4, migliorando l’efficienza energetica, mantenendo di consueto la retrocompatibilità con le precedenti versioni.
La pubblicazione del PCI-Express 7.0 V1.0 è tuttavia ancora attesa per quest’anno. Tutti i dettagli sulla specifica possono essere visionati sulla pagina ufficiale del consorzio. Se vi state chiedendo come mai si parla già della versione 7.0, dato che sui PC desktop sono appena uscite le prime GPU con PCI-E 5.0, il motivo sta nell’uso iniziale prettamente di ambito server o aziendale, dove sono necessarie connessioni a velocità sempre più elevata, che permettano un surriscaldamento inferiore a fronte di un minor consumo di energia. Gli ambiti server necessitano infatti di collegare tra loro schede di elaborazione dati, come AMD Instinct, Nvidia Grace o Intel Nervana, con bus a elevata velocità che permettano di sfruttare al massimo le capacità di calcolo.
Rimanendo in tema hardware, Intel ha rilasciato un importante aggiornamento al microcodice dei suoi processori Arrow Lake, sistemando quei problemi prestazionali che hanno afflitto le CPU Core Ultra 200S al lancio e segnando un notevole incremento prestazionale.
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Microsoft ha risolto una vulnerabilità presente in Windows che consentiva di aggirare la protezione Secure Boot ed eseguire firmware modificati (bootkit) all’avvio del computer. La patch è inclusa negli aggiornamenti cumulativi distribuiti il 14 gennaio. Il bug era stato scoperto dai ricercatori di ESET circa sette mesi fa.
Descrizione della vulnerabilitàLa vulnerabilità, indicata con CVE-2024-7344, permette di aggirare il Secure Boot e quindi eseguire codice durante l’avvio del computer, prima del caricamento del sistema operativo e di eventuali soluzioni di sicurezza. I bootkit consentono così di prendere il controllo del dispositivo.
Quando viene caricata un’applicazione di boot, come Windows Boot Manager, shim o GRUB2, UEFI Boot Manager verifica la corrispondenza tra il certificato dell’applicazione con quelli presenti in un database. Microsoft usa due certificati, uno per le proprie applicazioni e uno per quelle di terze parti.
I ricercatori di ESET ha scoperto che SysReturn, un software per il ripristino del sistema sviluppato da Howyar Technologies, sfrutta un PE loader custom (firmato con il certificato di Microsoft) che non effettua la suddetta verifica. Ciò permette di caricare un firmware modificato (bootkit), aggirando la protezione di Secure Boot. Gli esperti di ESET hanno successivamente trovato lo stesso PE loader in altre sei applicazioni.
Microsoft ha rilasciato la patch il 14 gennaio per tutte le versioni di Windows supportate. In pratica è stato revocato il certificato (non è più presente nel database). Gli utenti devono quindi installare al più presto gli aggiornamenti, inclusi quelli per le applicazioni elencate da ESET.
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Al suo prezzo minimo storico da quando è in vendita, HP Victus 15 con NVIDIA RTX 4050 è l’affare di oggi su Amazon della categoria laptop. Adatto sia al gaming che alla produttività, vanta un comparto hardware di fascia alta, reattivo e pronto a soddisfare anche i più esigenti. Vediamo perché conviene non lasciarsi sfuggire il forte sconto proposto dall’e-commerce (non sappiamo fino a quando).
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HP Victus 15: l’offerta di Amazon sul laptopIl sistema operativo è Windows 11, preinstallato e con supporto garantito per la ricezione immediata di tutti gli aggiornamenti distribuiti da Microsoft. Diamo uno sguardo di seguito alle specifiche tecniche in dotazione a questo vero e proprio mostro di potenza. Per altre informazioni, dai un’occhiata alla scheda del portatile.
- Display Full HD da 15,6 pollici con frequenza di aggiornamento da 144 Hz;
- processore Intel Core i5-1245H e GPU integrata;
- scheda video NVIDIA RTX 4050 con 6 GB di memoria GDDR6;
- 16 GB di RAM DDR4 e SSD PCIe da 512 GB;
- connettività Wi-Fi 6E, Bluetooth ed Ethernet;
- webcam con microfono, altoparlanti;
- porte USB-A, USB-C, jack audio, slot SD e uscita HDMI;
- batteria con autonomia elevata.
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