AI, un'arma letale nelle mani degli hacker
Gli hacker hanno trovato un nuovo giocattolo: l’intelligenza artificiale. E non è una buona notizia per noi. I criminali informatici la usano per lanciare attacchi più frequenti, più mirati e più efficaci. Un vero incubo per la sicurezza di aziende e privati.
Hacker scatenati con l’AI: attacchi più frequenti e micidialiSplunk, una società specializzata in AI, ha lanciato l’allarme. Nel suo ultimo rapporto, rivelano che l’uso dell’AI da parte degli hacker è in forte aumento. Gli attacchi sono raddoppiati nell’ultimo anno. Ma non è solo una questione di quantità. Grazie all’AI, gli hacker possono creare malware più sofisticati, phishing più credibili e strategie di attacco personalizzate per ogni vittima. Insomma, colpiscono più spesso e con più precisione.
Ma come fanno gli hacker a usare l’AI per superare le nostre difese? Semplice: la addestrano sui dati rubati per capire come funzionano i nostri sistemi di sicurezza. Poi creano attacchi su misura per aggirarli, sfruttando vulnerabilità che un occhio umano faticherebbe a vedere. E non finisce qui. Usano chatbot e deepfake per ingannare gli utenti e rubare credenziali. Un’arma a 360 gradi che colpisce sia le macchine che le persone.
Aziende impreparate e vulnerabiliPurtroppo, le aziende sembrano impreparate ad affrontare questa nuova minaccia. Solo una piccola percentuale usa l’AI per difendersi, contro la quasi totalità degli hacker che la usa per attaccare. E anche chi la usa spesso non sa come sfruttarla al meglio. Il risultato? Siamo esposti agli attacchi come un pugile che si scopre.
L’intelligenza artificiale sta cambiando profondamente anche il mondo della cybersicurezza. E non sempre in meglio. Se da un lato offre nuove opportunità di difesa, dall’altro dà agli hacker un’arma micidiale per colpirci.
Per vincere questa battaglia, le aziende devono capire la portata della minaccia, investire in strumenti di difesa basati sull’AI e formare il proprio personale per usarli al meglio. Solo così potranno sperare di tenere testa ad hacker sempre più scaltri e senza scrupoli. La posta in gioco è alta: i nostri dati, i nostri soldi e la nostra stessa identità digitale.
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Ecco l’affare su Amazon da cogliere al volo se stai cercando gli auricolari wireless giusti da abbinare al tuo iPhone, iPad o Mac: è il forte sconto sugli Apple AirPods 4. Si tratta dell’ultima generazione del dispositivo, quella con custodia di ricarica con porta USB-C e fino a 30 ore di autonomia. La qualità audio è garantita dalla presenza del chip H2 progettato internamente dalla mela morsicata e dalla connettività Bluetooth 5.3.
I nuovi Apple AirPods 4 sono in offertaIl design ergonomico, ulteriormente migliorato rispetto ai modelli precedenti, si unisce al supporto per l’audio spaziale personalizzato così da garantire un’esperienza di ascolto senza compromessi in ogni situazione: dallo streaming musicale alla riproduzione dei podcast, dalla visione dei contenuti multimediali alle telefonate. Ci sono ovviamente anche la compatibilità con Siri, i controlli touch intuitivi e la resistenza sia al sudore che all’acqua e alla polvere come testimonia la certificazione IPX4. Visita la scheda dell’e-commerce dedicata per conoscere tutti gli altri dettagli a proposito delle caratteristiche integrate.
A proporre l’affare è Amazon, senza passare da intermediari per il massimo dell’affidabilità, occupandosi direttamente sia della vendita che della spedizione, attraverso la propria rete logistica, garantendo inoltre la consegna gratuita a domicilio già entro domani se effettui subito l’ordine. L’articolo è stato promosso con un voto medio pari a 4,5/5 nelle migliaia di recensioni pubblicate dai clienti.
Grazie al forte sconto applicato in automatico hai la possibilità di comprare gli auricolari wireless Apple AirPods 4 (di ultima generazione) al prezzo finale di soli 129 euro. Come già scritto, si tratta del modello con la custodia di ricarica dotata di porta USB-C.
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Una novità significativa è stata registrata in questi giorni nel panorama televisivo italiano. La piattaforma digitale terrestre ha accolto un nuovo canale TV sportivo, attualmente disponibile a livello locale gratuitamente per tutti. Si tratta di un aggiornamento che sta facendo piacere a tutti gli appassionati di sport che potranno aggiornarsi senza dover pagare costosi abbonamenti.
Stiamo parlando di GIOCABET.TV, che ha ripreso le sue trasmissioni sul Mux LOCALE 2 Piemonte, dopo un periodo di inattività che aveva fatto temere agli esperti del settore la sua chiusura definitiva.
Invece, il suo ritorno rappresenta un’importante evoluzione per il multiplex regionale in questione che, negli ultimi mesi, ha subito una considerevole contrazione dell’offerta, probabilmente dovuta al ritardo del DVB-T2 sul digitale terrestre.
Digitale Terrestre: dove e come trovare GOCABET.TVGIOCABET.TV, attualmente disponibile sul multiplex piemontese, è identificata al Logical Channel Number (LCN) 82. Si tratta di un’emittente sportiva affiliata al gruppo RETE 55 di Varese. La sua programmazione attuale include contenuti sportivi e, in determinate fasce orarie, la trasmissione di TMW RADIO.
Per poter sintonizzare questo nuovo canale sul Mux LOCALE 2 Piemonte è necessario avviare una ricerca automatica dei canali. Si può avviare in totale autonomia selezionandola tramite menù del telecomando, alla sezione dedicata alla ricerca dei canali.
Il processo dura pochi minuti e garantisce la ricezione di tutti i canali disponibili nella zona di trasmissione, elencandoli secondo la numerazione LCN nazionale più aggiornata. Una volta confermati i risultati è possibile godere della più recente programmazione in chiaro con tutti i canali locali e nazionali del digitale terrestre.
Mux LOCALE 2 PiemonteIl Mux LOCALE 2 Piemonte del digitale terrestre, grazie a questo ritorno, offre un bouquet con 7 emittenti attive al momento, tra cui:
- PIEMONTE+ HD (ex RETE 7 PIEMONTE+ HD);
- GIOCABET.TV;
- Radio Bruno TV.
Inoltre, il multiplex piemontese presenta queste specifiche tecniche:
- Modulazione: 64 QAM;
- Intervallo di Guardia: 1/4;
- FEC: 3/4;
- TID: 4096;
- ONID: 8572.
Nonostante le difficoltà affrontate dal settore televisivo locale, evidenziate dalla chiusura di diverse emittenti, il ritorno di GIOCABET.TV dimostra che esiste ancora spazio per le televisioni regionali nel panorama digitale terrestre.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Recensioni false: Google promette più controlli
La Competititon and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha chiuso l’indagine avviata quasi quattro anni fa nei confronti di Google e relativa alle misure adottate per bloccare le recensioni false. L’azienda di Mountain View ha promesso di implementare una serie di miglioramenti. Un analogo procedimento nei confronti di Amazon è ancora in corso.
Impegni di Google contro le fake reviewLo scopo dell’indagine della CMA era verificare la possibile violazione della legge sui consumatori da parte di Google per non aver adottato misure sufficienti contro le recensioni false, come la loro rilevazione e rimozione, l’individuazione di comportamenti sospetti e l’applicazione di sanzioni a recensori e aziende che promettono denaro o prodotti in regalo.
Nel caso di Google, le recensioni vengono pubblicate nei risultati del motore di ricerca e in Maps, molto utilizzati dagli utenti prima di effettuare un acquisto o scegliere un servizio. In base all’accordo sottoscritto con l’autorità antitrust del Regno Unito, l’azienda di Mountain View implementerà questi miglioramenti:
- Adozione di misure rigorose per rilevare e rimuovere le recensioni false, consentendo l’identificazione rapida delle aziende e dei recensori che traggono profitto dalle recensioni false
- Cancellazione delle recensioni false pubblicate spesso dallo stesso utente e divieto di pubblicare nuove recensioni
- Le aziende che aumentano la loro valutazione con stelle tramite recensioni false riceveranno un avviso (mostrato agli utenti sul profilo Google). Non potranno ricevere nuove recensioni e verranno eliminate tutte le loro recensioni degli ultimi sei mesi
- Gli utenti potranno segnalare più facilmente le recensioni false, incluse quelle positive pubblicate in cambio di denaro o altre ricompense
Google dovrà inviare un report che illustri i risultati ottenuti su un periodo di tre anni. Come detto, una simile indagine nei confronti di Amazon è ancora in corso.
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Garantire ai più piccoli un’esperienza digitale sicura è sempre più importante, soprattutto nel mondo del web, sempre più ricco di insidie. Kaspersky Safe Kids, uno dei migliori strumenti di parental control disponibili, offre una soluzione completa per proteggere i bambini dai pericoli del web. Ora è possibile accedere al piano di un anno al costo speciale di 21,99€ anziché 27,99€, un’opportunità da non perdere. Detto questo, andiamo a scoprire meglio come funziona il software e quali sono le sue peculiarità principali.
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Perché Kaspersky Safe Kids è uno strumento imprescindibileCon Kaspersky Safe Kids i genitori possono contare su una serie di strumenti avanzati per il controllo e la gestione dell’attività online dei loro figli:
- Filtri per contenuti inappropriati: blocca automaticamente siti e app non adatte ai più piccoli;
- Tracciamento della posizione GPS: consente di sapere sempre dove si trovano i propri figli;
- Gestione del tempo di utilizzo: imposta limiti giornalieri per evitare un uso eccessivo dei dispositivi;
- Monitoraggio delle attività online: controlla le ricerche su Internet e l’utilizzo delle app;
- Avvisi in tempo reale: ricevi notifiche se tuo figlio accede a contenuti rischiosi o cerca di superare i limiti impostati.
Questo strumento è compatibile con tutti i principali dispositivi, come smartphone, tablet e PC, ed è progettato per offrire un’esperienza utente intuitiva sia per i genitori che per i bambini. Inoltre, il software permette ai più piccoli di visualizzare facilmente le regole imposte, promuovendo un approccio educativo e non solo limitativo.
Non perdere questa occasione per mettere al sicuro la navigazione dei tuoi figli. L’offerta per il piano annuale di 21,99€ è disponibile per un periodo di tempo limitato. Vai sul sito di Kaspersky e attiva Safe Kids: i tuoi figli saranno al sicuro dai pericoli dell’uso di Internet.
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Beelink Mini S13 Pro è un nuovo Mini PC potente e compatto, oggi in doppio sconto su Amazon e adatto anche alla produttività. Mettilo sulla scrivania e diventerà il tuo alleato, sempre pronto a soddisfare ogni esigenza, facendo leva su una CPU di ultima generazione e, più in generale, su un ottimo comparto hardware. Non devi far altro che attivare il coupon che trovi sull’e-commerce per approfittarne e acquistarlo al prezzo stracciato di soli 199 euro.
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Beelink Mini S13 Pro: l’offerta sul nuovo Mini PCRiportiamo di seguito le specifiche tecniche più importanti tra quelle integrate, così da poter capire cosa rende l’offerta in corso un affare da cogliere al volo, prima di un sold out quasi inevitabile. Fai un salto sulla pagina dedicata alla promozione per saperne di più.
- Processore Intel N150 con chip grafico Intel UHD;
- 16 GB di RAM e SSD da 500 GB (espandibile fino a 2 TB);
- connettività Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 ed Ethernet;
- quattro porte USB 3.2 Gen 2, jack audio;
- due uscite HDMI con supporto alla risoluzione 4K.
Tutto ciò che devi fare per acquistare il Mini PC di Beelink (modello Mini S13 Pro) al prezzo di soli 199 euro è attivare il coupon che trovi sull’e-commerce per sbloccare una riduzione della spesa. L’altra è applicata in automatico, dando così vita al doppio sconto che abbiamo citato in apertura.
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La disponibilità è immediata, è venduto dal negozio ufficiale del marchio e spedito da Amazon attraverso la sua rete logistica. Se lo ordini adesso, potrai metterlo sulla tua scrivania già entro domani: arriverà a casa con la consegna gratuita.
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Apple continua a esplorare l’idea di lanciare sul mercato degli AirPods equipaggiati con delle fotocamere. A riferirlo è stato, nelle scorse ore, il sempre ben informato Mark Gurman di Bloomberg.
Apple continua a lavorare agli AirPods con fotocamere integrateEntrando più in dettaglio, nella sua consueta newsletter “Power On, Gurman ha menzionato la possibilità che gli AirPods guadagnino piccole fotocamere, utili non per scattare foto, come si potrebbe pensare, ma da adoperare come sensori a infrarossi.
Da tenere presente che in precedenza aveva parlato della cosa già l’analista Ming-Chi Kuo, informando che il colosso di Cupertino aveva pianificato di produrre in serie nuovi AirPods con telecamere a infrarossi entro il 2026. L’analista aveva aggiunto che il componente della fotocamera a infrarossi sarebbe stato simile al ricevitore Face ID adoperato sugli iPhone.
Kuo aveva altresì aggiunto che i nuovi AirPods con telecamere a infrarossi sarebbero stato in grado di fornire un’esperienza audio spaziale migliorata se adoperata in accoppiata al visore Apple Vision Pro. “Ad esempio, quando un utente sta guardando un video con Vision Pro e indossa questi nuovi AirPods, se gli utenti girano la testa per guardare in una direzione specifica, la sorgente sonora in quella direzione può essere enfatizzata per migliorare l’esperienza audio/informatica spaziale”, ha scritto Kuo.
Le telecamere a infrarossi potrebbero potenzialmente abilitare anche il controllo delle gesture in aria, consentendo l’interazione del dispositivo con i movimenti delle mani.
Ammesso che la produzione di massa venga avviata nel 2026, i nuovi AirPods con telecamere a infrarossi potrebbero essere lanciati sul mercato durante lo stesso anno o al più tardi quello successivo.
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Apple è pronta a introdurre aggiornamenti al merchandising e al marketing nei suoi Apple Store la prossima settimana. A riferirlo è stato, nelle scorse ore, l’autorevole Mark Gurman di Bloomberg.
Apple Store: attese novità al merchandising e al marketingAndando più in dettaglio, il noto giornalista ha rivelato che gli Apple Store riceveranno aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni. Pur non avendo specifico se queste modifiche siano correlate a nuovi prodotti, il tempismo fa presupporre che possano esserci interessanti sorprese in arrivo.
Volendo fare qualche ipotesi, le modifiche potrebbe avere a che fare con il lancio annuale della campagna Black Unity, che il gruppo capitanato da Tim Cook propone regolarmente nella seconda metà di gennaio da ormai quattro anni.
Per chi non lo sapesse o non ne avesse memoria, si tratta di un’iniziativa che celebra l’unità e la diversità culturale mediante prodotti dedicati.
Da tenere presente che ci sono stati diversi recenti indizi relativi al rinnovo della campagna Black Unity per l’anno in corso, come la presenza del riferimento a “UNITY25” nel codice della versione beta di tvOS 18.3.
Alla luce di tutto ciò, è pertanto possibile che la prossima settimana si assisterà al lancio di un nuovo cinturino per Apple Watch, accompagnato da aggiornamenti software che includano un nuovo quadrante e wallpaper dedicati alla campagna.
Riguardo il possibile lancio di nuovi prodotti, il giornalista non ha fornito indicazioni certe su altri lanci imminenti, ma alcune indiscrezioni punterebbero all’annuncio dei nuovi MacBook Air M4, previsti per i primi mesi del 2025, e dei tanto attesi Powerbeats Pro 2.
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Una nuova e articolata operazione di social engineering sta prendendo di mira i cittadini italiani, sfruttando l’autorevolezza dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per perpetrare attacchi su larga scala. L’obiettivo primario di questa campagna di phishing sofisticata è l’acquisizione illecita di dati personali e finanziari degli utenti che credono di aver ricevuto una comunicazione da INPS.
I cybercriminali stanno implementando una strategia multi-canale che prevede l’invio di comunicazioni fraudolente via email. Questi messaggi, accuratamente crafted per emulare le comunicazioni ufficiali dell’ente, contengono:
- Call-to-action urgenti relative a presunti bonus o rimborsi;
- Avvisi di sospensione di servizi o benefici;
- Richieste di aggiornamento dati apparentemente legittime.
Il playload malevolo è costituito da un hyperlink che indirizza l’utente verso un sito web contraffatto, progettato per replicare fedelmente l’intera interfaccia del portale INPS ufficiale. Per questo la truffa in questione risulta essere molto sofisticata e pericolosa.
Meccanismo di esfiltrazione dati tramite falso sito INPSUna volta che l’utente accede al sito fraudolento di INPS, viene indotto a inserire una serie di informazioni sensibili, tra cui:
- Dati anagrafici completi
- Codice fiscale
- Coordinate bancarie (IBAN)
- Credenziali di accesso a servizi finanziari
- Dettagli delle carte di pagamento
I dati inseriti vengono poi trasmessi ai server controllati dagli attaccanti, che alimentano un’infrastruttura di credential harvesting e identity theft. Le informazioni ottenute dai criminali possono essere sfruttate per:
- Accessi non autorizzati a conti correnti e servizi finanziari;
- Transazioni fraudolente e riciclaggio di denaro;
- Furto d’identità e creazione di profili sintetici;
- Ulteriori attacchi mirati di spear phishing.
Per mitigare i rischi associati alla minaccia delle false comunicazioni INPS e del relativo sito web fraudolento, si raccomanda l’implementazione delle seguenti misure di sicurezza e contrattacco:
- Adozione di soluzioni di autenticazione multi-fattore (MFA) per tutti i servizi critici;
- Implementazione di sistemi di monitoraggio delle transazioni bancarie in tempo reale;
- Utilizzo di software antivirus e anti-malware con capacità di rilevamento euristico;
- Formazione continua degli utenti sulle tecniche di social engineering e phishing avanzato.
iOS 18: Apple rivela la quota di mercato
Sono passati circa quattro mesi da quando Apple ha rilasciato iOS 18 per iPhone. Come di consueto ogni volta che viene distribuito un nuovo aggiornamento software, il colosso di Cupertino non rivela mai nell’immediato il grado di diffusione dell’OS, per poi comunicare i dati ufficiali a distanza di qualche tempo, come verificatosi in questo.
iOS 18: in esecuzione sul 68% di tutti gli iPhoneA quanto pare, la diffusione di iOS 18 sta procedendo abbastanza bene e piuttosto rapidamente. In base a quanto comunicato, infatti, si apprende che il 76% di tutti i dispositivi rilasciati negli ultimi quattro anni sta eseguendo iOS 18 e che il 68% di tutti i dispositivi ha installato l’OS.
La versione precedente, iOS 17, ha ancora una quota di utilizzo abbastanza interessante, con oltre il 19% di tutti i dispositivi lanciati negli ultimi quattro anni e complessivamente. Apple afferma che la quota di utilizzo è misurata dai dispositivi che hanno effettuato transazioni sull’App Store il 21 gennaio 2025.
Possiamo confrontare questi numeri con la quota di utilizzo di iOS 17 dell’anno scorso, quando il gruppo capitanato da Tim Cook aveva riferito che il 76% di tutti i dispositivi introdotti negli ultimi quattro anni faceva uso del sistema operativo e complessivamente era presente sul 66% degli iPhone.
È tuttavia bene precisare che i numeri precedenti si basavano su dispositivi che avevano effettuato transazioni sull’App Store il 4 febbraio 2024. In altri termini, iOS 18 detiene un vantaggio del 2% nonostante i numeri siano stati rivelati qualche settimana prima.
Apple ha altresì condiviso i dati sulla quota di mercato per iPadOS 18, informando che il 63% di tutti i dispositivi introdotti negli ultimi quattro anni esegue il sistema operativo e che il 53% di tutti i dispositivi ha installato l’aggiornamento.
In aggiunta a ciò c’è il fatto che circa il 28% di tutti gli iPad sta ancora eseguendo l’aggiornamento di iPadOS 17 dal 2024.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}DeepSeek fa impazzire la Silicon Valley con il suo modello R1
Questa settimana, la società cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha fatto parlare di sé rilasciando una versione open source del suo modello che ragiona R1. E in tanti, nel mondo della tecnologia, si sono lanciati in dichiarazioni roboanti su cosa ha ottenuto l’azienda e cosa significa per lo stato dell’AI.
R1 di DeepSeek divide la Silicon ValleyMarc Andreessen, il noto venture capitalist, non ha dubbi: DeepSeek ha realizzato “una delle innovazioni più sorprendenti e impressionanti mai viste prima“. Parole che hanno un certo peso specifico, considerando da chi arrivano.
Il modello R1 sembra eguagliare o superare il modello o1 di OpenAI in alcuni benchmark sull’AI. E l’azienda sostiene di averlo addestrato con soli 5,6 milioni di dollari, contro le centinaia di milioni che spendono i colossi americani. Il tutto, nonostante le sanzioni USA che vietano la vendita di chip avanzati alle aziende cinesi.
Secondo il MIT Technology Review, il successo di DeepSeek mostra come le sanzioni stiano spingendo le startup cinesi a innovare puntando su efficienza, collaborazione e condivisione delle risorse. Tuttavia, il Wall Street Journal riporta che Liang Wenfeng, boss di DeepSeek, ha detto al premier cinese che le restrizioni USA sono ancora un ostacolo.
Ma c’è anche chi, come Neal Khosla di Curai, grida al complotto. Per lui, DeepSeek è una “psyop” del Partito Comunista Cinese che finge costi bassi per attirare tutti e danneggiare la competitività USA nel campo dell’AI. Accuse senza prove, sottolinea una nota: il padre di Khosla è un investitore di OpenAI…
Intanto, c’è chi teme che DeepSeek possa far tremare Wall Street: se i cinesi fanno modelli top a basso costo e senza chip avanzati, a che servono i miliardi investiti dalle aziende USA? Ma Garry Tan, CEO di Y Combinator, ribalta la prospettiva: per lui, il successo di DeepSeek è un bene per i rivali americani. Se addestrare modelli diventa più facile ed economico, crescerà la domanda di utilizzo reale dell’AI, assicurando che tutta la potenza di calcolo venga sfruttata.
Yann LeCun: “La vera lezione è l’open source”Yann LeCun, Chief AI Scientist di Meta, invita a non vedere la cosa come una sfida Cina-USA. La vera lezione, per lui, è che i modelli open source stanno superando quelli proprietari. DeepSeek ha beneficiato della ricerca aperta e dell’open source, come PyTorch e Llama di Meta. Ha avuto nuove idee e le ha costruite sul lavoro altrui. Essendo il suo lavoro pubblico e open source, tutti ne possono trarre vantaggio.
Intanto, il dibattito spinge i consumatori a provare il prodotto: l’assistente AI di DeepSeek è la app gratuita più scaricata su Apple Store, davanti a ChatGPT. La sfida è aperta.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Monitor gaming curvo da 34 pollici a soli 249€: è Acer Nitro XZ2
Ti segnaliamo l’ottima offerta di Amazon che in questo momento sta proponendo Acer Nitro XZ2, il monitor da gaming curvo da 34 pollici, al prezzo stracciato di soli 249 euro. È al suo minimo storico. Si tratta di un’ottima occasione per mettere sulla scrivania un display con caratteristiche e specifiche di fascia alta, a partire dal pannello con risoluzione 3440×1440 pixel e frequenza di aggiornamento da 165 Hz.
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Acer Nitro XZ2, monitor curvo da gaming: l’offertaI punti di forza sono davvero tanti: design ZeroFrame curato nei minimi dettagli con cornici ultrasottili per un look senza compromessi, tempo di risposta da 1 ms VRB, supporto alla tecnologia AMD FreeSync Premium, comparto audio con altoparlanti stereo integrati, rapporto di contrasto nativo fino 4.000:1, ingressi HDMI 2.0 e DisplayPort 1.4 per collegare qualsiasi dispositivo (dai PC alle console, senza dimenticare i lettori multimediali). Trovi tutte le altre informazioni che cerchi nella descrizione completa.
Non devi attivare coupon o inserire codici promozionali: lo sconto di 100 euro rispetto al listino è applicato in automatico e, in questo momento, ti permette di acquistare il monitor da gaming curvo Acer Nitro XZ2 al prezzo finale di soli 249 euro, nella versione da 34 pollici con risoluzione 3440×1440 pixel. Nella confezione sono inclusi l’alimentatore e un cavo HDMI. Si tratta di un affare da cogliere al volo.
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Due ricercatori di sicurezza hanno scoperto una vulnerabilità che consentiva di prendere il controllo di milioni di Subaru e tracciare gli spostamenti dei proprietari. Il bug, presente nel portale web del servizio Starlink (nessuna correlazione con l’omonimo servizio di SpaceX), è stato prontamente corretto dalla casa automobilistica giapponese.
Apertura e accensione da remotoLa vulnerabilità è stata scoperta il 20 novembre 2024 da Sam Curry insieme al collega Shubham Shah. Interessava le automobili connesse ad Internet tramite il servizio Starlink di Subaru e vendute in tre paesi (Stati Uniti, Canada e Giappone). Il bug consentiva di accedere all’account del proprietario del veicolo ed eseguire diverse azioni.
Erano necessarie solo alcune informazioni facilmente reperibili online e direttamente nel luogo dove risiede la vittima: nome, indirizzo email, numero di telefono, codice postale e targa. La vulnerabilità permetteva di accedere al portale web di amministrazione del servizio Starlink utilizzando l’account dei dipendenti di Subaru.
Nel codice della pagina di login era presente uno script che consentiva il recupero della password senza token di conferma. Era sufficiente conoscere l’indirizzo email del dipendente per resettare la password. Dopo aver effettuato l’accesso all’account era possibile disattivare l’autenticazione in due fattori.
Il ricercatore Sam Curry ha effettuato i test usando l’account della madre (proprietaria di una Subaru Impreza). Sfruttando il bug era possibile visualizzare la cronologia degli spostamenti con data e coordinate geografiche, tutti i dati personali degli utenti e alcuni dati del veicolo (come i Km percorsi).
La vulnerabilità consentiva inoltre di aprire/chiudere le portiere e accendere/spegnere il motore. Il proprietario del veicolo non riceveva nessuna notifica relativa all’accesso non autorizzato. In seguito alla segnalazione, Subaru ha corretto il bug in 24 ore.
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Nell’ottobre 2023, Mark Zuckerberg ha annunciato la possibilità di effettuare l’accesso con due account WhatsApp contemporaneamente, sullo stesso smartphone. La caratteristica è rimasta fino a oggi un’esclusiva dei dispositivi Android, ma le cose stanno per cambiare: è in arrivo anche su iOS.
WhatsApp su iOS: più account in un solo iPhoneAd accorgersene, come sempre, è stata la redazione del sito WABetaInfo, che ha pubblicato un articolo dedicato e lo screenshot che alleghiamo qui sotto. È tratto dalla versione beta 25.2.10.70 distribuita come parte del programma TestFlight. La funzionalità può tornare particolarmente utile, ad esempio, a chi ha un profilo personale e uno professionale, potendo così mantenere separate le conversazioni della vita privata e quelle inerenti al lavoro, evitando l’obbligo di trasportare ovunque due telefoni.
Così come già accade su Android, per poter gestire più account WhatsApp in contemporanea, sullo stesso smartphone, è necessario il supporto Dual SIM oppure alle eSIM. Le notifiche, le impostazioni e i backup (in locale e caricati sul cloud) rimangono separati e indipendenti.
Poter contare su una funzionalità ufficiale dedicata alla gestione di profili diversi costituisce un indubbio vantaggio anche per quanto riguarda la sicurezza: rende infatti superfluo ricorrere ad applicazioni di terze parti (non sempre affidabili) per svolgere il compito. Quello relativo alla privacy è un aspetto tenuto in considerazione da Meta, anche in conseguenza ai tanti passi falsi commessi in passato.
L’aggiunta di ulteriori account di WhatsApp su un unico dispositivo avviene attraverso le impostazioni dell’applicazione, mediante il processo di setup tradizionale (quello che si affronta dopo l’installazione) oppure effettuando la scansione del codice QR mostrato sul display di un altro device configurato.
Come sempre accade in questi casi, servirà tempo per completare la fase di test, raccogliendo feedback, apportando le modifiche necessarie e giungendo al rilascio della nuova funzionalità all’interno della versione finale. Non è possibile prevedere quanto.
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Il Parlamento italiano sta lavorando sodo a una riforma sostanziale della normativa sulle chiamate commerciali. Il suo obiettivo è quello di rafforzare la protezione dei consumatori dal telemarketing selvaggio e quindi dalle chiamate indesiderate.
Questa iniziativa legislativa al momento è in esame presso le commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera. La buona notizia, salvo impedimenti o emergenze dell’ultimo minuto, è che questa riforma potrebbe giungere a compimento già entro l’estate del 2025.
Ovviamente, come sempre può accadere, l’iter legislativo ancora in corso potrebbe subire modifiche. Tuttavia, l’orientamento generale sembra essere verso un rafforzamento significativo della tutela dei consumatori contro il telemarketing selvaggio, bilanciato dalla necessità di preservare la sostenibilità economica del settore.
Principali innovazioni legislative proposte contro il telemarketing selvaggioIl pacchetto di riforme in discussione, contro il telemarketing selvaggio e quindi le chiamate commerciali indesiderate, include misure tecniche e normative particolarmente interessanti.
- Implementazione del sistema opt-in: questo meccanismo richiederebbe il consenso esplicito del consumatore prima di poter essere contattato per finalità commerciali, invertendo l’attuale paradigma opt-out.
- Inasprimento del regime sanzionatorio: si prevede un’estensione della responsabilità lungo tutta la catena del valore, includendo non solo gli operatori dei call center, ma anche le aziende committenti e gli operatori di telecomunicazioni.
- Contromisure anti-spoofing: verranno introdotte misure tecniche per contrastare la falsificazione del Calling Line Identification (CLI), detta anche spoofing.
- Potenziamento della formazione: è previsto un rafforzamento dei programmi di formazione per il personale dei call center, con particolare focus sulla normativa a tutela dei consumatori.
- Istituzione di un Osservatorio Nazionale: questo organismo avrà il compito di monitorare l’applicazione e l’efficacia delle nuove disposizioni normative.
Durante le audizioni parlamentari, le associazioni dei consumatori hanno partecipato facendo emergere ulteriori necessità seguite da altrettante proposte tecniche da integrare.
- Registrazione obbligatoria delle conversazioni: questa misura mirerebbe a fornire prove tangibili in caso di pratiche commerciali scorrette.
- Registro delle Autorizzazioni: si propone l’istituzione di un database in cui i consumatori possano indicare proattivamente la loro disponibilità a ricevere comunicazioni commerciali, in contrapposizione all’attuale Registro Pubblico delle Opposizioni, risolvendo così le fasce di inefficacia di questo sistema.
La riforma contro il telemarketing selvaggio solleva questioni tecniche e operative significative per gli operatori del settore.
- Implementazione tecnica dell’opt-in. Sarà necessario sviluppare sistemi robusti per la gestione del consenso, probabilmente attraverso l’integrazione di database centralizzati e sistemi di Customer Relationship Management (CRM) aggiornati.
- Sfide tecniche anti-spoofing. L’implementazione di misure efficaci contro lo spoofing richiederà probabilmente l’adozione di protocolli di autenticazione avanzati a livello di rete, come STIR/SHAKEN (Secure Telephone Identity Revisited/Signature-based Handling of Asserted Information Using toKENs).
- Gestione dei dati e privacy. L’eventuale istituzione di un registro delle autorizzazioni solleverà questioni relative alla protezione dei dati personali e alla conformità con il GDPR, richiedendo un’attenta progettazione dell’architettura di sistema.
- Impatto sui sistemi di dialers e CRM. Gli operatori dovranno aggiornare i propri sistemi di composizione automatica e gestione dei contatti per garantire la conformità con le nuove normative.
Paul McCartney contro l'AI, l'appello al governo UK
Paul McCartney è incavolato nero con l’intelligenza artificiale. Il motivo? Il governo del Regno Unito sta pensando di cambiare le regole sul copyright in modo da permettere alle aziende tech di usare le canzoni degli artisti per addestrare i loro algoritmi, senza chiedere il permesso.
Paul McCartney contro la riforma sul copyright in UKPaul McCartney non le manda di certo a dire. In un’intervista alla BBC, ha puntato il dito contro il governo: “Noi siamo il popolo, voi siete lì per proteggerci. È il vostro mestiere, capito? Quindi, se fate una legge, assicuratevi di tutelare chi crea, chi pensa, chi fa arte. Altrimenti, ciao ciao artisti!“. Insomma, il messaggio è chiaro. Se il governo non sta dalla parte dei musicisti, è fuori strada!
Attenzione però. McCartney non è un nemico giurato dell’intelligenza artificiale. Anzi, l’anno scorso l’ha pure usata per ripulire una vecchia registrazione di John Lennon e tirare fuori l’ultima canzone dei Beatles: Now and then. Però teme che un’AI senza regole sul copyright possa essere una minaccia per gli artisti, soprattutto i più giovani.
McCartney fa l’esempio di un ragazzo che scrive una canzone bellissima e un poi un giorno sente la sua canzone alla radio, ma cantata da qualcun altro. Se non c’è una legge che lo protegge, chiunque può rubargli da sotto al naso quella canzone e usarla come gli pare, senza dargli un centesimo. “I soldi vanno da qualche parte“, ha dichiarato Paul, “ma dovrebbero andare a chi crea la musica, non a qualche colosso tech!“.
Paul McCartney si batte per i diritti degli artistiPaul McCartney quindi non ce l’ha con l’intelligenza artificiale in generale, ma con un uso scorretto dell’AI che rischia di danneggiare gli artisti, specialmente quelli emergenti. E chiede al governo britannico di fare la cosa giusta: proteggere la creatività e il lavoro di chi fa musica.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Sony ferma la produzione di Blu-ray, MiniDisc, MD Data e MiniDV
Sono trascorsi ormai quasi vent’anni da quando, su queste pagine, è stato pubblicato l’articolo Blu-ray al debutto europeo. Era il 9 marzo 2006. Poco meno di due decenni, nei quali il panorama dell’intrattenimento multimediale domestico è cambiato radicalmente, soprattutto in seguito all’arrivo dello streaming. In conseguenza al trend innescato dalla crescita di piattaforme come Netflix, ma anche dalla diffusione delle soluzioni cloud per la gestione di storage e backup, Sony ha deciso di interrompere definitivamente la produzione dei supporti fisici per alcuni formati, incluso il Blu-ray.
Addio ai Blu-ray e non solo: un futuro tutto digitale?La società giapponese lo ha reso noto con un comunicato stampa (fonte in giapponese). Fa riferimento anche ad altre tipologie di dischi e di cassette: MiniDisc, MD Data e MiniDV. La ragione è da ricercare nel forte calo della domanda registrato nel recente passato, con le vendite calate a picco, tanto da non rendere più il business profittevole.
A conti fatti, si tratta di un aggiornamento di un programma già annunciato. Lo scorso anno, infatti, Sony ha comunicato la volontà di dare il via alla fase di dismissione graduale delle linee di produzione attive nel suo impianto di Tagajo, città giapponese della prefettura di Miyagi.
Vale la pena precisare che lo stop riguarda solo i supporti vergini per la masterizzazione. Non ne saranno invece interessati quelli che escono dalla fabbrica per poi distribuire i film in alta definizione nei negozi, almeno per il momento.
Ad oggi, Sony ne offre in totale 11 versioni differenti, con capacità da 25 a 128 GB e con supporto sia a un singolo utilizzo sia alla riscrittura. Tra le altre realtà che li commercializzano c’è Verbatim. Dunque, acquistarli nel breve periodo non dovrebbe essere un problema.
Per quanto riguarda gli altri formati oggetto dell’annuncio, i MiniDisc (tornati in voga tra gli audiofili) sono stati lanciati nell’ormai lontano 1992. Il debutto dei dischi MD Data risale all’anno successivo e quello delle cassette MiniDV al 1995.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Canvas per OpenAI o1 con rendering per codice HTML e React
OpenAI ha appena aggiornato la sua funzione Canvas, rendendola disponibile anche per il modello o1. Prima, Canvas era accessibile solo con GPT-4o, ma ora anche l’ultimo modello di OpenAI può usarlo.
Canvas ora funziona con OpenAI o1 e raggiunge Claude SonnetSembra che OpenAI o1 ora se la giochi alla pari con Claude Sonnet, che con Artifacts finora era il top in questo campo. Peccato che Canvas non sia ancora disponibile per o1 Pro, ma solo per il modello standard. Ma c’è un escamotage: basta chiedere a o1 Pro di generare il contenuto per Canvas e poi passare a o1 standard per visualizzarlo.
Le sorprese non finiscono qui. OpenAI ha anche rilasciato le capacità di rendering per il codice HTML e React, rendendole accessibili a tutti gli utenti, compresi quelli con l’account gratuito. Queste funzioni, che erano in test da un po’, permettono di visualizzare le applicazioni React e le pagine HTML e di sperimentare con gli elementi dell’interfaccia in modo interattivo.
ChatGPT with canvas now works with OpenAI o1—and can render HTML and React. pic.twitter.com/d3T6HLyd0h
— OpenAI Developers (@OpenAIDevs) January 24, 2025
Canvas sbarca su ChatGPT per MacAltra novità: il supporto per Canvas arriva anche sull’app desktop di ChatGPT per macOS, per tutti i livelli di abbonamento. Gli utenti possono invocare l’opzione Canvas digitando il comando /slash nell’area del prompt.
Inoltre, OpenAI ha reso disponibile per tutti il modello o3 mini. Dopo alcune proteste da parte degli utenti, Sam Altman ha confermato che effettivamente si potranno fare centinaia di query al giorno.
Operator è solo l’inizio, altri agenti AI in arrivoSecondo le indiscrezioni Operator – appena lanciato – sarebbe solo l’inizio di una serie di strumenti basati su agenti AI che OpenAI ha in cantiere. Si vocifera che questo potrebbe avere a che fare con quel famoso agente per sviluppatori software di cui si parla da tempo. Qualcuno ricorderà quel misterioso tweet dell’account di ChatGPT dell’anno scorso che accennava al “software che crea software”. Insomma, ci aspettano sviluppi interessanti.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Apple Music: i vantaggi che la rendono superiore a soli 10,99€
Apple Music è tra i servizi di streaming musicale più completi e apprezzati sul mercato. Proprio per questo sceglierlo può rivelarsi vantaggioso sotto diversi aspetti. Avvia la prova gratuita a questo link. Dopo il primo mese pagherai solo 10,99€ al mese, senza vincoli.
Uno dei principali punti di forza di questa piattaforma è l’eccellente qualità audio offerta. Il servizio supporta lo streaming lossless fino a 24-bit/192 kHz. Questa tecnologia garantisce un’esperienza di ascolto di altissimo livello per gli appassionati più esigenti. Inoltre, grazie al supporto all’Audio Spaziale e Dolby Atmos, crea un’esperienza di ascolto immersiva e tridimensionale per i brani compatibili.
La qualità di Apple Music emerge anche dando un’occhiata al suo vasto catalogo musicale. Con oltre 100 milioni di brani disponibili, questa piattaforma vanta uno dei cataloghi più ampi nel settore dello streaming musicale. Questa vastità, confermata dalle costanti uscite e novità, assicura agli utenti di trovare praticamente qualsiasi artista o album desiderino ascoltare.
Apple Music è perfettamente integrata e offre funzionalità esclusiveIn quanto a integrazione ed esclusività Apple Music fa scuola a tutte le piattaforme disponibili sul mercato. Per gli utenti di dispositivi Apple questa è la prima scelta per ascoltare musica, integrata perfettamente con l’intero ecosistema, rappresentando un notevole vantaggio:
- controllo vocale tramite Siri;
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A questo si aggiungono anche funzionalità esclusive e caratteristiche uniche tra cui:
- Apple Music Sing che permette di cantare in karaoke regolando il volume delle voci;
- Apple Music Classical che offre una sezione dedicata alla musica classica, inclusa nel piano di abbonamento;
- Importazione di brani personali che consente di caricare e sincronizzare facilmente la propria libreria musicale su tutti i dispositivi;
- Interfaccia utente curata che offre un design pulito e attraente con copertine animate e interfaccia intuitiva per un’esperienza visiva piacevole durante l’ascolto;
- Scoperta musicale personalizzata che grazie ad algoritmi avanzati raccomanda playlist personalizzate, stazioni radio e nuova musica in base ai propri gusti;
- Assenza di pubblicità che permette di ascoltare musica senza interruzioni.
Perplexity vuole comprare TikTok e cede 50% al governo USA
Colpo di scena. Perplexity AI ha presentato una nuova proposta per fondersi con TikTok. E questa volta, il governo degli Stati Uniti potrebbe ottenere fino al 50% di proprietà della nuova entità. A dare la notizia in anteprima è stata l’Associated Press.
Perplexity ci riprova: nuova offerta per TikTokNon è la prima volta che Perplexity avanza proposte del genere. In passato aveva già suggerito di creare una nuova società unendo le forze con TikTok US e altri investitori. La novità questa volta sta nei dettagli: il governo otterrebbe la sua parte solo dopo un’offerta pubblica iniziale (IPO) dal valore minimo di 300 milioni di dollari. In più, ByteDance, l’attuale società madre cinese di TikTok, potrebbe comunque mantenere una quota di partecipazione nell’azienda.
Pare che Perplexity abbia rivisto la sua offerta in base ai feedback dell’amministrazione Trump. Il presidente, infatti, aveva detto di voler vedere gli Stati Uniti ricevere il “50% di proprietà“. Peccato che non fosse chiaro se intendesse il governo o gli investitori americani.
Oracle in corsa per TikTok?Nel frattempo, un altro report suggerisce che la Casa Bianca stia negoziando un accordo che vedrebbe Oracle (che già fornisce l’infrastruttura per il traffico americano di TikTok) prendere il controllo. Ma quando gli è stato chiesto, Trump ha detto di aver parlato con “molte persone di TikTok“, ma “non con Oracle“.
TikTok, una saga infinitaInsomma, la saga di TikTok continua. L’app era brevemente sparita lo scorso weekend, a causa di una legge che obbligava ByteDance a venderla o a essere bandita negli Stati Uniti. Poi è “resuscitata” dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo per estendere la scadenza della vendita. Ora, con questa nuova offerta di Perplexity, la partita si fa ancora più interessante. Chissà come andrà a finire.
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