La sete di elettricità del mondo: + 4% all'anno fino al 2027

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 11:32

Il mondo avrà sempre più “sete” di energia elettrica. La domanda globale aumenterà del 4% all’anno fino al 2027. Chi lo dice? L’Agenzia Internazionale dell’Energia. Un ritmo frenetico che mette a dura prova la nostra capacità di produrre energia.

I “vampiri” dell’energia elettrica?

Ma chi sono i principali “vampiri” di elettricità? Al primo posto troviamo l’industria, che richiede sempre più potenza per le sue attività. Seguono i data center, che hanno bisogno di alimentazione costante, giorno e notte, per gestire i nostri dati. Infine, con l’aumento delle temperature globali, cresce anche l’uso dei condizionatori d’aria.

E chi pensa che siano solo i paesi ricchi a bere elettricità a più non posso, si sbaglia. L’85% della crescita arriverà dalle economie emergenti e in via di sviluppo. In testa c’è la Cina, il “dragone” energetico che da solo rappresenterà il 6% dell’aumento annuale. Merito (o colpa) delle sue industrie in rapida espansione, dai pannelli solari alle batterie, passando per i veicoli elettrici.

Ma gli Stati Uniti non saranno da meno. Anche se la loro sete di elettricità crescerà meno di quella cinese, aggiungeranno comunque una domanda pari a quella dell’intera California entro il 2027. I data center americani sono stati al centro dell’attenzione, ma sono solo una parte del problema.

Un barlume di speranza verde

C’è però una buona notizia. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia le fonti a basse emissioni di carbonio, come le rinnovabili e il nucleare, copriranno quasi tutta la crescita della domanda. Un barlume di speranza per un futuro più sostenibile. Anche se la sete di elettricità del nostro mondo sembra inesauribile.

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Amazon posticipa ancora il lancio della nuova Alexa

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 11:16

Doveva essere la protagonista assoluta dell’evento organizzato da Amazon per il 26 febbraio. Invece il lancio della nuova Alexa è stato nuovamente posticipato. Secondo le fonti del Washington Post (quotidiano di Jeff Bezos), l’azienda di Seattle non ha ancora risolto tutti i problemi incontrati durante lo sviluppo.

Lancio posticipato a fine marzo?

In base ai messaggi interni visti dal Washington Post e dalle informazioni ricevuta da un dipendente, il lancio della versione più intelligente dell’assistente digitale è stato posticipato di almeno un mese, quindi non sarà disponibile prima del 31 marzo. Unendo i cinque differenti inviti si ottiene la parola “alexa“, ma la promessa non verrà mantenuta.

Durante i test, la nuova Alexa ha fornito risposte sbagliate ad alcune domande, quindi non garantisce l’affidabilità minima. L’assistente sarà accessibile su oltre 500 milioni di dispositivi (principalmente smart speaker). Le nuove funzionalità AI verranno offerte solo in abbonamento (5 o 10 dollari/mese). Gli utenti potranno avere conversazioni più naturali ed eseguire varie attività, come ordinare cibo da asporto o chiamare un taxi.

I dirigenti di Amazon hanno dichiarato che l’azienda spenderà 100 milioni di dollari per l’addestramento dei modelli. Oltre a quelli proprietari (Nova) verrà utilizzato il modello Claude di Anthropic (finanziata da Amazon con 8 miliardi di dollari). L’azienda di Seattle dovrà convincere gli utenti a sottoscrivere l’abbonamento per cercare di recuperare l’investimento.

Come ha verificato il Washington Post, anche l’attuale versione di Alexa fornisce risposte sbagliate e non aggiornate agli utenti statunitensi. Secondo l’assistente, lo specchio d’acqua che confina con il Texas si chiama Golfo del Messico.

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Antivirus e VPN in un unico pacchetto: scopri Norton 360 Advanced

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 11:03

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E per chi ha figli minorenni a casa, il controllo parentale garantisce un ambiente digitale sicuro anche ai più piccoli. Il servizio di ripristino dell’identità, invece, ti supporta in caso di furto di dati personali e persino se il tuo portafoglio viene rubato. In sintesi, Norton 360 Advanced è progettato per offrirti una protezione affidabile, sempre aggiornata e facile da gestire anche ai meno esperti del web.

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Proteggi le tue password in pochi clic: NordPass è a metà prezzo!

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 11:00

Gestire tante password in modo sicuro e senza stressarsi non è semplice. Soprattutto oggi, con decine di servizi diversi che ogni volta richiedono nuove credenziali. Per fortuna c’è NordPass, uno dei migliori password manager disponibili sul mercato.

Ma come funziona? Ti permette di conservare tutte le credenziali in un archivio crittografato, generare password complesse e compilare automaticamente i form di accesso.

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NordPass non si limita a salvare le tue credenziali: grazie alla funzione di autosave e autofill, puoi accedere rapidamente a siti e app senza dover copiare e incollare le password manualmente. Inoltre, con il Password Health Scanner, puoi verificare se alcune delle tue password sono deboli, riutilizzate o troppo vecchie, riducendo così il rischio di violazioni.

La sicurezza è fondamentale per NordPass, per questo esegue scansioni del web per rilevare eventuali fughe di dati, avvisandoti se le tue informazioni sono esposte. Ma non finisce mica qui: tra le sue funzionalità ci sono anche l’autenticazione multifattore e la protezione biometrica, garantendo che solo tu possa accedere al tuo archivio.

Tutto questo con la comodità della sincronizzazione automatica tra dispositivi. Cosa significa? In pratica, che tu stia utilizzando un PC, uno smartphone o un tablet, NordPass mantiene sempre aggiornate le tue credenziali, così da accedere senza interruzioni.

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Windows 11 non salverà più la posizione dell'utente

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 10:48

Il 2025 è iniziato in sordina per Windows 11, almeno sul fronte delle funzionalità rimosse o deprecate. Dopo le sforbiciate del 2023 e del 2024, Microsoft ha aspettato fino ad ora per riprendere la sua opera di “potatura”. E la prima a cadere sotto la sua scure è la Cronologia delle posizioni.

Microsoft rimuove la funzione che raccoglieva e memorizzava i dati sulla posizione dell’utente nelle ultime 24 ore su Windows 11

Ma di cosa si tratta esattamente? In soldoni, è un’API che permette a Cortana e ad altre app di accedere agli ultimi 24 ore di dati sulla posizione del dispositivo (fino a un massimo di 3.600 posizioni). Così, queste app possono fornire informazioni rilevanti, consigli, promemoria geo-localizzati e altro ancora, senza dover richiedere ogni volta la posizione attuale.

Ora, però, Microsoft ha annunciato la fine di questa funzionalità nell’ultima build di anteprima di Windows 11 per gli insider dei canali Dev e Beta. In pratica, i dati sulla posizione non saranno più salvati localmente e le relative impostazioni spariranno dalla pagina Privacy e sicurezza > Posizione in Impostazioni.

Attenzione però: questo non significa che Windows 11 non potrà più ricevere la posizione del dispositivo per fornire informazioni pertinenti. L’unico cambiamento è che questi dati non saranno più archiviati.

Altre funzionalità in pensione

La Cronologia delle posizioni non è l’unica ad andare in pensione di recente. Tra le altre “vittime illustri” ci sono le Azioni suggerite (una funzionalità molto utile ma, a quanto pare, poco utilizzata), Paint 3D, i servizi DRM legacy e altro ancora. L’elenco completo delle funzionalità deprecate di Windows è disponibile nella documentazione ufficiale.

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Vision Pro: Apple Intelligence ad aprile?

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 10:05

Il noto Mark Gurman aveva anticipato il futuro supporto per Apple Intelligence a fine giugno 2024. Il giornalista di Bloomberg ha ora ricevuto dalle sue fonti informazioni più dettagliate sulle funzionalità AI che verranno aggiunte al Vision Pro. L’azienda di Cupertino vuole anticipare Google e Samsung.

Apple Intelligence con visionOS 2.4 ad aprile?

Apple Intelligence è disponibile su iPhone, iPad e Mac, ovvero i dispositivi più venduti da Apple. Il visore per la realtà mista è un prodotto di nicchia, considerato il prezzo di 3.500 dollari, ma non è stato abbandonato. L’azienda di Cupertino cercherà di incrementare le vendite con l’aggiunta di alcune funzionalità AI.

Il Vision Pro integra un processore Apple M2 e 16 GB di RAM, quindi supporta l’elaborazione AI on-device. Secondo le fonti di Mark Gurman, Apple offrirà agli utenti le funzionalità Writing Tools, Genmoji e Image Playground. Writing Tools permetterà di scrivere testo e generare riassunti anche con l’aiuto di ChatGPT. Non ci sarà invece la nuova Siri perché è necessario correggere alcuni bug (il lancio potrebbe essere posticipato a maggio).

Apple Intelligence dovrebbe arrivare con visionOS 2.4 ad aprile. Verrà anche aggiunta una nuova app per la visualizzazione dei contenuti spaziali, incluse le immagini 3D e panoramiche. Apple aggiornerà inoltre la modalità ospite. Sarà possibile prestare il visore ad un’altra persona, sfruttando una procedura di configurazione tramite iPhone (non sul Vision Pro come avviene ora).

Il supporto per Apple Intelligence arriverà prima del lancio del visore per la realtà mista di Samsung con Android XR, il nuovo sistema operativo sviluppato da Google che supporta Gemini.

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Proteggi le tue bollette dagli aumenti: attiva Octopus Fissa 12M entro il 20 febbraio

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 10:00

Ci sono occasioni che passano velocemente e che vanno colte immediatamente, come quella offerta da Octopus con la tariffa a prezzo fisso per un anno per l’energia elettrica e il gas. Si tratta di un’opportunità irrinunciabile considerando come tutte le previsioni (che si stanno già avverando) indicano come nei prossimi mesi assisteremo a un importante aumento dei costi dell’energia. Octopus Fissa 12M consente di bloccare il prezzo della materia prima luce e gas ed evitare i rincari.

Affrettati: Octopus Fissa 12M scade il 20 febbraio

Perché passare a Octopus

Una famiglia media con due figli ha un consumo annuo di energia tale (3.900 kWh di elettricità e 1.800 metri cubi di gas) da richiedere un costo di 2.450€. Adottando la tariffa a prezzo fisso di Octopus, invece, si andrebbero a pagare 1.980€, risparmiando in un anno ben 470€.

Similmente un professionista che lavorerà per un anno presso un’altra città o uno studente fuori sede che vive in un appartamento da solo, spendono di bollette circa 1.180€ all’anno (considerando 1.800 kWh di elettricità e 800 metri cubi di gas). Con Octopus Fissa 12M andrebbero invece a pagare 890€ risparmiando 290€ all’anno.

Una differenza non di pochi euro che rende l’offerta di Octopus davvero allettante. Anche perché non ci sono vincoli (al termine dei 12 mesi si è liberi di cambiare tariffa) e il risparmio potrebbe essere anche più alto con il possibile aumento dei rincari.

L’offerta Octopus Fissa 12M è attivabile fino al 20 febbraio, potendo usufruire anche di uno sconto di 25€ sulla bolletta (attivando solo l’offerta luce) o di 50€ (attivando l’offerta luce e gas). Metti al sicuro i tuoi risparmi e affronta i prossimi mesi con serenità senza la preoccupazione dell’arrivo delle bollette energetiche.

Attiva ora Octopus Fissa 12M

L’attivazione è semplice, richiede pochi minuti e può avvenire comodamente online inserendo i propri dati personali, quelli della fornitura e il metodo di pagamento utilizzato.

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7 prompt di ChatGPT per trovare il lavoro dei propri sogni

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 09:30

Trovare un nuovo impiego può essere scoraggiante. Dopo aver inviato decine di curriculum senza ottenere alcuna risposta, o peggio ancora, ricevendo un rifiuto dopo l’altro, è facile sentirsi persi. Ma non bisogna disperare. Esiste un alleato insospettato che può aiutare a dare una svolta alla propria carriera: ChatGPT.

In un mercato del lavoro sempre più agguerrito, la capacità di sapersi adattare conta più di tutto. E il chatbot di OpenAI può trasformarsi nel miglior compagno di avventure nella caccia al lavoro ideale. Come sostengono oramai in molti, non sarà l’AI a portarci via il lavoro, ma chi sa usare l’AI… ergo?

Trovare lavoro con l’aiuto di ChatGPT: 7 prompt per sfruttarlo al massimo 1. Ottenere consigli di lavoro personalizzati

Per ottenere suggerimenti mirati, basta dare a ChatGPT un quadro dettagliato delle proprie skill, esperienze e passioni. Il chatbot proporrà ruoli cuciti su misura, scovando anche posizioni interessanti, che magari non si sarebbero considerate.

Si può copiare e incollare manualmente il CV nella chat oppure allegarlo. Un consiglio: è meglio eliminare i dati sensibili come numero di telefono e email, ma vanno incluse tutte le proprie esperienze, mansioni e durata di ogni impiego. Si possono aggiungere anche quei lavoretti o hobby che di solito si omettono dal curriculum, come il volontariato al canile, il teatro o suonare in una band indie rock. Come si dice, tutto fa brodo.

Questa è anche l’occasione per svelare a ChatGPT dettagli che si eviterebbero come la peste in un colloquio, come il terrore di parlare in pubblico o l’ansia di non essere mai all’altezza. La cosa bella è che il chatbot di OpenAI non ci giudica per le nostre stranezze (ancora per il momento). Più informazioni si forniscono, meglio saprà scovare il lavoro perfetto.

Ecco il prompt da dare in pasto a ChatGPT: “Ho cinque anni di esperienza nel digital marketing, con particolare attenzione alle strategie per i social media. Quali ruoli dovrei considerare?

ChatGPT potrebbe suggerire alcuni ruoli scontati come Digital Marketing Manager e Social Media Manager. Ma anche consigliare di passare alla consulenza, un ambito decisamente meno ovvio.

2. Identificare le competenze da acquisire

Si vorrebbe cambiare settore ma il timore è di non avere le skill giuste? Niente panico: ChatGPT può aiutare a individuare le proprie lacune e suggerire corsi o tutorial per colmarle, spesso low cost o addirittura gratis.

Mettiamo che si voglia passare da un ruolo commerciale a quello di business analyst. Dopo aver snocciolato a ChatGPT le proprie esperienze e competenze, si può chiedere quali abilità si dovrebbero sviluppare per fare il grande salto e dove si potrebbero apprendere. L’AI indicherà non solo le skill mancanti, ma anche corsi per acquisirle e aumentare le chance di essere assunti.

E se si è a corto di budget per la formazione? Non è il caso di farsi prendere dallo sconforto: ChatGPT ha in serbo un mare di risorse low cost o gratuite. Dai tutorial di YouTube alle lezioni aperte su piattaforme come Coursera, esistono mille modi per sviluppare nuove competenze senza svenarsi.

Ecco il Prompt di esempio: “Quali competenze devo sviluppare per passare da un ruolo di vendita a una posizione di business analyst e dove posso impararle?

3. Restare aggiornati sulle ultime tendenze

Restare al passo con le novità del proprio settore è cruciale, soprattutto se si sta valutando un cambio di rotta. ChatGPT può riassumere i trend più recenti. Il figurone ai colloqui è assicurato.

Grazie alla sua capacità di cercare info sul web in tempo reale, è possibile personalizzare le richieste per coprire tutti gli aspetti di proprio interesse. Se per esempio si è appassionati di digital marketing, ChatGPT può fare una panoramica sulle nuove piattaforme social come Bluesky o le strategie migliori per attirare nuovi clienti nel 2025. Il bello di ChatGPT è che pesca da una marea di fonti, offrendo tutto ciò che serve in un colpo solo. Naturalmente, è possibile anche chiedere di sintetizzare i contenuti in punti chiave.

4. Scoprire di più sui potenziali datori di lavoro

Magari si adocchia un’azienda interessante? Basta chiedere a ChatGPT informazioni sulla sua cultura, i suoi valori e le ultime novità. In questo modo non ci si fa trovare impreparati e si dimostra il proprio interesse. Il segreto è distinguersi dalla massa.

Prompt: “Parlami della cultura aziendale e delle recenti novità di [nome azienda].

5. Creare CV e lettera di presentazione su misura

ChatGPT può aiutare a scrivere il CV e la lettera di presentazione. Basta copiare e incollare l’offerta di lavoro nella chat e chiedere all’AI di mettere in risalto le proprie esperienze e competenze più pertinenti. Un modo infallibile per spiccare tra i candidati!

Certo, chi fa lo store manager e ambisce a un posto alla NASA, forse dovrebbe rivedere i suoi piani… Adattare il curriculum a un ruolo in linea con il proprio background è senza dubbio una mossa azzeccata. Il chatbot di OpenAI può aiutare a dimostrare di essere la persona giusta per quella posizione, facendo risaltare i propri punti di forza.

Prompt: “Ecco la descrizione di un’offerta di lavoro come content strategist: [incollare la job description]. Come dovrei adattare il mio curriculum e la mia lettera di presentazione per questo ruolo?

6. Prepararsi al meglio per i colloqui

Una volta ottenuto un colloquio grazie al proprio CV stellare, è il momento di allenarsi con ChatGPT. Bisogna giocare d’astuzia e anticipare le domande che il recruiter potrebbe fare per non restare spiazzati. La cosa migliore è simulare il colloquio chattando con ChatGPT. Il chatbot può impersonare un recruiter e formulare domande specifiche in base al ruolo desiderato. Può anche fornire consigli su come migliorare le risposte e gestire le domande a trabocchetto (es. Che opinione hai della tua azienda? o Che rapporto ha con il fallimento?).

Prompt: “Quali sono le domande più frequenti in un colloquio per il ruolo di project manager e come dovrei rispondere?

7. Imparare strategie di networking efficaci

Spesso trovare il lavoro giusto è tutta una questione di contatti. Ma se la propria rete è un po’ scarna, niente paura: ChatGPT può aiutare anche a fare networking. Può suggerire come approcciare i professionisti del proprio settore e come scrivere messaggi accattivanti. Si può persino “presentare” a ChatGPT una persona che si vorrebbe contattare, condividendo il suo profilo LinkedIn e chiedendo all’AI di comporre una nota per rompere il ghiaccio.

Prompt: “Come posso fare networking in modo efficace nel settore tech per scoprire opportunità lavorative?

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Se vieni convocato via email dai Carabinieri è una truffa

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 09:00

Dopo le false email della Polizia, ora i cybercriminali stanno diffondendo una nuova truffa che sfruttano come esca fantomatiche convocazioni dai Carabinieri. Purtroppo queste tecniche di raggiro, sfruttando modelli di ingegneria sociale, fanno leva sulla preoccupazione del destinatario di queste comunicazioni, generandogli panico per disorientarlo.

Infatti, nel testo della mail si legge che il destinatario è indagato a livello penale con l’accusa di visione e detenzione di materiale pedopornografico. Un’accusa gravissima che, ragionando a bocce ferme, non viene mai notificata a mezzo email da qualsiasi militare delle forze dell’ordine. Proprio per questo primo motivo dovrebbe generare dubbi.

Nondimeno, l’utilizzo dei loghi ufficiali dell’arma dei Carabinieri in queste email rende più complicato riconoscere una truffa da parte della potenziale vittima. Questi messaggi hanno un solo obiettivo: convincere il destinatario della convocazione a contattare i truffatori che si fingeranno carabinieri a disposizione per chiarire l’accaduto.

Come? Prima di tutto cercheranno di ottenere informazioni sensibili e dati personali del povero malcapitato, registrando così nome e cognome, dati di contatto come numero di telefono ed eventuale indirizzo email e altre informazioni utili. Dopodiché concluderanno l’opera estorcendo denaro per archiviare il caso e non procedere a livello penale.

Come difendersi dalla truffa delle false email dei Carabinieri

Difendersi dalla truffa delle false email dei Carabinieri non è molto complicato. Basta adottare buone abitudini e acquisire uno spirito critico di fronte a qualsiasi comunicazione ricevuta tramite mail. Alcune best practices sono condivise nell’individuare altre truffe email simili, ma anche completamente differenti.

La prima cosa che gli esperti consigliano di fare è leggere attentamente il messaggio non prendendo per vero e sicuro quanto scritto. In questo modo sarà più facile non lasciare che panico e urgenza prendano il sopravvento sulla ragione. A questo punto è necessaria un’altra operazione fondamentale.

Tutti dovremmo sempre verificare l’indirizzo email per esteso, così da riconoscere se quella comunicazione arriva veramente dai Carabinieri oppure si tratta di una truffa ben congegnata. In questo caso specifico, l’indirizzo email con cui i criminali stanno diffondendo questo raggiro è carabinieri@btconnect.com, differente da quello ufficiale.

Infine, errori grammaticali e informazioni imprecise, come l’inserimento del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza che fa parte della Polizia di Stato, cooperano nell’importante operazione di smascheramento della truffa.

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Prenota ora le tue prossime vacanze: Volo + Hotel da soli 214€ su lastminute.com

Punto Informatico - Dom, 02/16/2025 - 08:00

Grazie a lastminute.com oggi le tue vacanze estive costano meno. Questo è il momento perfetto per prenotarle e così risparmiare su tantissime destinazioni a partire da soli 214€ con la soluzione volo + hotel. Niente male vero? Allora non perdere altro tempo! Dai subito un’occhiata e scegli la tua prossima destinazione.

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Vent'anni di YouTube, la nuova televisione

Zeus News - Sab, 02/15/2025 - 22:30
News -

Microsoft, pietra tombale sulla realtà virtuale

Zeus News - Sab, 02/15/2025 - 15:00
Flash - Lo sviluppo dei visori Hololens Ú cessato definitivamente.

Instagram testa il pulsante Non mi piace per i commenti

Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 10:58

Instagram ha deciso di dare agli utenti un nuovo strumento per esprimere il loro dissenso: un bottone per segnalare i commenti che non piacciono o non sono rilevanti. La novità, ancora in fase di test, comparirà sia nei post del Feed che nei Reel.

Arriva il pulsante “Non mi piace” su Instagram per i commenti

Adam Mosseri, il capo di Instagram, ha spiegato su Threads che nessuno saprà se si segnala un commento e non ci sarà un conteggio pubblico dei “non mi piace“. Lo scopo è offrire un modo discreto per segnalare i commenti poco graditi. In futuro, i dislike potrebbero influenzare l’ordine in cui i commenti vengono mostrati, spingendo quelli meno apprezzati in fondo alla lista.

Un portavoce di Meta ha confermato che il test mira a contribuire al miglioramento della qualità della sezione commenti. “Stiamo lavorando a modi per aiutare le persone a controllare meglio la loro esperienza su Instagram e ciò che vedono sull’app“, ha dichiarato. Il test coinvolgerà inizialmente un gruppo molto ristretto di utenti.

Sulla scia di Reddit, ma con cautela

Il meccanismo del “downvote” non è certo una novità. Reddit ad esempio, lo usa da anni per ordinare i commenti in base ai voti positivi e negativi. Meta sembra voler seguire una strada simile, ma non è ancora chiaro quanto peso darà ai dislike rispetto alla piattaforma rivale.

Insomma, Instagram sta provando a dare agli utenti uno strumento in più per esprimere il loro gradimento (o mancato gradimento) verso i commenti altrui. Un modo per rendere le conversazioni più piacevoli e rilevanti, senza però esporsi al rischio di trasformare il “non mi piace” in un’arma di distruzione di massa.

Meta punta sui robot umanoidi: in arrivo un grande investimento

Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 09:53

Meta ha deciso: il futuro è dei robot umanoidi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il colosso di Menlo Park sta per fare un “investimento importante” in questo campo, creando un nuovo team all’interno della divisione Reality Labs.

Meta scommette sui robot umanoidi: previsto un grande investimento

La nuova squadra di Meta non scherza. Al timone ci sarà Marc Whitten, ex CEO di Cruise, con un curriculum che passa per Amazon, Sonos e Microsoft, dove ha contribuito a fondare il team Xbox.

Ma creare robot umanoidi non è una passeggiata. Replicare il movimento del corpo umano richiede hardware e design sofisticati. E poi c’è il rischio del “Cognitive Anthropomorphism“, ovvero l’attribuzione di stati mentali ai robot che non possiedono. Un terreno scivoloso che potrebbe sollevare dilemmi etici e aspettative irrealistiche.

Meta si allea con Unitree e Figure AI

Per affrontare questa sfida, Meta è già in trattativa con due aziende: Unitree Robotics e Figure AI. Quest’ultima, in particolare, ha raccolto 500 milioni di dollari da Microsoft e OpenAI lo scorso anno. Un campo affollato, quello dei robot umanoidi, con concorrenti del calibro di Tesla (Optimus), Boston Dynamics (Atlas), Samsung. Persino Apple sarebbe interessata a produrre robot umanoidi, come riferito dal noto analista Ming-Chi Kuo.

Diciamolo: Meta non è esattamente un’esperta di hardware. A parte gli occhiali smart Ray-Ban e i visori VR, l’azienda non sembra avere molta esperienza in questo campo. Ma i dirigenti sono ottimisti: il vantaggio di Meta, dicono, sta nei dati e nella vasta esperienza con l’AI.

Le ambizioni di Meta

L’obiettivo di Meta non è solo costruire i propri robot umanoidi, ma diventare la piattaforma di riferimento per l’intera industria della robotica. Proprio come Google nel mondo del web, Meta vuole offrire software, sensori e AI per permettere ad altri produttori di costruire i loro robot. Un’impresa non da poco!

Perché scegliere un Copilot+ PC: vantaggi e caratteristiche

Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 09:30

I Copilot+ PC sono in commercio da poco meno di un anno ma in molti si chiedono ancora cosa sono e quali sono le differenze rispetto ai modelli “tradizionali”. Questa nuova categoria di computer con sistema operativo Windows si estende su diversi formati, inclusi laptop, desktop e tablet. Ad accomunarli è la presenza di una componente hardware (NPU) che gestisce i carichi IA in locale per rispondere al meglio alle esigenze dei software con funzioni IA integrate.

Durante la presentazione della sua nuova linea di PC AI-Based lanciata a marzo 2024, Microsoft li ha descritti come “i PC Windows più veloci e intelligenti mai realizzati”, Ma si tratta di mero marketing o ci sono valide motivazioni a supporto di questa affermazione? Di seguito, scopriremo le caratteristiche distintive, i pro e i contro dei Copilot+ PC per capire al meglio come si posizionano rispetto ai modelli “tradizionali”.

Cosa distingue i PC Copilot+?

La peculiarità dei Copilot+ PC è la presenza di una NPU (unità di elaborazione neurale) dedicata. In sostanza, questa componente migliora la capacità di eseguire elaborazioni avanzate di machine learning (apprendimento automatico) e di svolgere funzioni basate sull’IA generativa direttamente sul computer, senza gravare sulle risorse della CPU o della GPU. Questi PC vengono comunemente definiti AI-Based, in quanto si differenziano dai modelli classici per la capacità di svolgere funzioni IA localmente, senza appoggiarsi a server esterni.

Non si tratta quindi di un semplice aggiornamento tecnico, bensì di un approccio completamente nuovo alle potenzialità offerte dai PC.

L’IA arriva sui dispositivi consumer

L’arrivo dei Copilot+ PC e di altri dispositivi AI-Based sul mercato consumer segna un punto di svolta importante nel panorama tecnologico. Fino a pochi anni fa, l’intelligenza artificiale era una tecnologia riservata ai contesti specialistici o a grandi data center, mentre oggi è diventata parte integrante dell’esperienza quotidiana di milioni di utenti. Ma se basta una connessione a internet per accedere a Chat GPT e altri sistemi IA senza spendere un euro, che senso ha acquistare un PC con IA integrata? 

Per rispondere brevemente potremmo dire che, per certi versi, le differenze sono minime. Tuttavia il discorso cambia radicalmente se si fa uso di software che integrano l’IA e sfruttano le risorse locali.

Quali sono i vantaggi della NPU dedicata?

Abbiamo già detto che i Copilot+ PC sono in grado di gestire meglio i software con funzioni IA grazie alla potenza di elaborazione della NPU. Ma facciamo qualche esempio pratico per capire come questi PC possano offrire dei vantaggi concreti in diversi ambiti:

Live Captions

Questa funzione presente anche sui PC Windows privi di una NPU dedicata, consente di aggiungere sottotitoli in tempo reale a qualsiasi contenuto video, comprese le videochiamate. Nei Copilot+ PC, Live Captions può fare affidamento su una modalità di traduzione istantanea, che rende possibile sottotitolare e tradurre simultaneamente i contenuti.

Cocreator

Disponibile in applicazioni come Paint e altre app di Windows, questa funzione basata sull’intelligenza artificiale permette di generare immagini in base ai suggerimenti o alle richieste dell’utente (simile a DALL-E). Come nel caso di Live Captions, è disponibile anche sui PC Windows senza NPU dedicata, ma con una grande differenza: sui modelli tradizionali, il lavoro viene distribuito tra CPU e GPU, mentre sui Copilot+ PC viene svolto interamente dalla NPU. Questo consente di sfruttare al meglio la funzione ottenendo elaborazioni più veloci senza gravare sulle prestazioni del PC.

Windows Studio Effects

Studio Effect è una suite di effetti che migliorano la qualità delle chiamate video e audio. Ad esempio, consente di sfocare lo sfondo della videocamera, aggiungere illuminazione artificiale per il viso (portrait light), mantenere l’inquadratura automatica del soggetto e isolare la voce dai rumori di fondo. Sebbene molte piattaforme di videochiamata offrano funzioni simili, la differenza chiave è che Windows Studio Effects esegue queste elaborazioni localmente, sul tuo PC, migliorandone la reattività e la qualità complessiva. 

Questo li rende simili alle funzionalità presenti sui Mac, come la modalità Center Stage, ma con prestazioni generalmente più fluide grazie all’elaborazione hardware dedicata. In questo caso, la differenza tra PC tradizionali e Copilot+ PC è più marcata: grazie alla NPU, Windows Studio Effects esegue elaborazioni video e audio in tempo reale senza gravare sulla CPU o sulla GPU garantendo prestazioni nettamente superiori, con effetti più fluidi e una latenza quasi inesistente, anche durante videochiamate di lunga durata.

Applicazioni professionali e creative

Oltre alle funzionalità pensate per il grande pubblico, i Copilot+ PC rappresentano una risorsa cruciale per i professionisti. I software di editing video come Adobe Premiere Pro e gli strumenti di modellazione 3D come Blender possono trarre enormi vantaggi dall’elaborazione locale dell’AI, riducendo drasticamente i tempi di rendering e migliorando la gestione delle risorse. Nel campo dell’audio, applicazioni come FL Studio o Pro Tools potrebbero utilizzare la NPU per la pulizia automatica delle tracce o per suggerire arrangiamenti basati sullo stile del progetto in corso. Anche gli sviluppatori software possono sfruttare queste capacità per addestrare modelli di machine learning direttamente sul dispositivo, senza doversi necessariamente appoggiare a server esterni.

Funzione Recall: cos’è e perché non convince?

Come sempre, non sono tutte rose e fiori. I Copilot+ PC hanno anche qualche neo, uno su tutti la funzione Recall, molto criticata fin dal lancio dei primi modelli. In sostanza, questa funzione offre una cronologia visiva delle attività del PC creata tramite la cattura periodica di screenshot che vengono archiviati in un database. Questa funzione permette di “tornare indietro nel tempo” e visualizzare istantanee di ciò che si stava facendo in un momento specifico.

Tuttavia, Recall non si limita a catturare immagini statiche dello schermo, ma utilizza localmente modelli di intelligenza artificiale per analizzare il contenuto e il contesto di ogni screenshot. Questo permette di cercare informazioni specifiche all’interno della cronologia usando parole chiave. Un po’ come si fa quando si cerca una parola all’interno di un documento di testo, basta accedere alla funzione cerca e inserire la parola chiave per tornare a tutte le attività correlate. Inserendo, ad esempio, la parola “vacanze”, comparirebbero tutte le schermate in cui si stavano guardando foto di vacanze, cercando voli, hotel per le ferie e via dicendo.

Con la stessa funzione è possibile visualizzare schermate di siti web o mail nelle quali compare il soggetto o la parola ricercata. Per certi aspetti, Recall ricorda la funzione Spotlight di macOS o la defunta Timeline di Windows 10. Tuttavia, ci sono differenze fondamentali: mentre Timeline si basava su un database compilato dalle applicazioni e Spotlight scansiona i file locali e quelli cloud, Recall analizza direttamente ciò che appare sullo schermo, sfruttando l’intelligenza artificiale per comprendere il contesto. Pur trattandosi di una funzione comoda e oggettivamente utile, quali rischi comporta per la privacy degli utenti?

I rischi per la privacy

Ipoteticamente, chiunque abbia accesso al database può visualizzare le attività svolte sul PC. Sebbene Microsoft abbia implementato misure di sicurezza come la crittografia e l’autenticazione tramite Windows Hello, il rischio di esposizione accidentale delle attività personali permane. Questo vuol dire che, seppur oggettivamente utile, la funzione Recall comporta dei rischi per la privacy.

La gestione di queste problematiche sarà cruciale per il successo dei Copilot+ PC. Finora l’approccio di Microsoft, più prudente rispetto ad altre aziende, è stato accolto favorevolmente dagli esperti del settore. Tuttavia, rimangono alcune questioni aperte: in che modo l’utente potrà esercitare un controllo completo sulla cronologia di Recall? Ci saranno opzioni avanzate per cancellare in modo selettivo determinati frammenti del passato digitale? Questi interrogativi potrebbero fare la differenza tra un’accettazione entusiasta e una diffidenza di massa.

Uno sguardo al futuro: la nuova frontiera dei PC

Siamo solo all’inizio del viaggio per i Copilot+ PC. Nei prossimi anni queste tecnologie potrebbero espandersi ben oltre il settore consumer, entrando nel mondo della sanità, della ricerca scientifica e della realtà aumentata. La vera domanda da porsi non è se i PC AI-Based diventeranno lo standard, ma quanto rapidamente lo faranno e quali nuovi scenari apriranno per il nostro modo di lavorare e comunicare.

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Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 09:07

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Perplexity lancia Deep Research come Gemini e ChatGPT

Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 09:07

Perplexity lancia il guanto di sfida a Google e OpenAI con Deep Research. La funzione scava a fondo nei meandri del web per fornire report completi e accurati su qualsiasi argomento.

Perplexity lancia Deep Research per competere con ChatGPT e Gemini

Deep Research non è certo una novità assoluta. Gemini di Google e ChatGPT di OpenAI hanno già introdotto funzionalità simili, capaci di analizzare temi complessi e generare report con citazioni pertinenti. Ma Perplexity non si fa intimidire e porta la sua versione di Deep Research sul ring.

Ma come funziona Deep Research di Perplexity? In tre semplici passi. Prima, esegue una ricerca web basata sulla query dell’utente. Poi, legge i risultati, li analizza e li elabora. Infine, prepara un report completo, il tutto in meno di 3 minuti per la maggior parte delle ricerche.

Il processo di Deep Research di Perplexity ricorda da vicino il metodo di ricerca di un essere umano. L’AI affina la sua comprensione man mano che approfondisce l’argomento, proprio come farebbe un ricercatore in carne e ossa.

Una volta valutate tutte le fonti, sintetizza le informazioni in un report chiaro e completo. Ma Perplexity non si ferma qui. Permette anche di esportare il report finale in formato PDF o documento, o di trasformarlo in una Perplexity Page da condividere con colleghi e amici.

Disponibilità di Deep Research

Seguendo l’esempio di OpenAI e Google, Perplexity offre Deep Research sia agli utenti gratuiti che a quelli a pagamento. Gli utenti Pro avranno accesso illimitato alla feature, mentre quelli free dovranno accontentarsi di un numero limitato di query al giorno.

Ma come si posiziona Perplexity rispetto alla concorrenza? Secondo i dati forniti dall’azienda, Deep Research ha ottenuto un punteggio di accuratezza del 20,5% sull’Humanity’s Last Exam, superiore a Gemini Thinking, o3-mini, o1 e DeepSeek-R1. Certo, OpenAI rimane in testa, ma Perplexity si sta facendo strada.

Al momento, Deep Research è disponibile sull’esperienza web di Perplexity, ma presto arriverà anche su iOS, Android e Mac. Per utilizzarla, basta selezionare “Deep Research” dal selettore di modalità nella casella di ricerca.

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OpenAI respinge all'unanimità l'offerta di acquisto di Elon Musk

Punto Informatico - Sab, 02/15/2025 - 08:42

Elon Musk ci ha provato, ma OpenAI non ci sta. Il consiglio di amministrazione ha respinto “all’unanimità” l’offerta del miliardario di acquistare la non profit che governa OpenAI.

OpenAI rigetta l’offerta d’acquisto di Elon Musk

Bret Taylor, presidente del consiglio di OpenAI, non ha usato giri di parole. In una dichiarazione condivisa sull’account X di OpenAI, ha definito l’offerta di Musk “un tentativo di destabilizzare la concorrenza“. “OpenAI non è in vendita“, ha chiosato. Ha precisato che, se ci saranno cambiamenti nell’organizzazione dell’azienda, è per assicurarsi che lo sviluppo dell’AGI avvenga nell’interesse di tutta l’umanità.

"OpenAI is not for sale, and the board has unanimously rejected Mr. Musk's latest attempt to disrupt his competition. Any potential reorganization of OpenAI will strengthen our nonprofit and its mission to ensure AGI benefits all of humanity."

—Bret Taylor, Chair, on behalf of…

— OpenAI Newsroom (@OpenAINewsroom) February 14, 2025

OpenAI avrebbe inviato anche una lettera all’avvocato di Musk affermando che l’offerta “Non è nel migliore interesse della missione di OpenAI“. Come promemoria, lunedì Musk, xAI e un gruppo di investitori avevano offerto 97,4 miliardi di dollari per acquistare il ramo non profit di OpenAI. Sam Altman e il consiglio di amministrazione avevano rapidamente – ma non formalmente – respinto la proposta non richiesta.

Elon Musk vs Sam Altman: una battaglia legale in corso

Non è un mistero che tra Musk e OpenAI non corra buon sangue. L’anno scorso il miliardario, co-fondatore di OpenAI, ha intentato una causa contro la società e Altman, accusandoli di comportamento anticoncorrenziale e frode, tra le altre cose.

OpenAI, nata come non profit, sta attraversando una fase di riorganizzazione per diventare una società for profit, nello specifico una “public benefit corporation“. Ma Musk, attraverso la sua causa legale, sta cercando di bloccare questa conversione.

Musk si è dichiarato pronto a ritirare l’offerta, ma a una condizione. Solo se il consiglio di OpenAI fermerà la conversione a for profit. OpenAI, dal canto suo, ha definito la mossa di Musk “Un’offerta impropria per minare un concorrente“.

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A San Valentino niente fiori: meglio uno spazio cloud a vita, al 50% di sconto

Punto Informatico - Ven, 02/14/2025 - 19:46

A San Valentino fai un regalo originale: non fiori o anelli, ma uno spazio cloud che duri per la vita. Approfitta della promozione limitata pCloud per acquistare tutti i piani a vita (fino a 10 TB!) con uno sconto del 50%. Un’unica spesa, per un servizio che durerà per sempre, senza canoni mensili e annuali, in cui potrai conservare tutti i tuoi ricordi – fotografie, video, documenti e tanto altro.

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Cloud a vita: con pCloud da 199 euro

Sono tanti i servizi cloud disponibili online. Noi ti consigliamo pCloud perché è uno dei pochi che mette a disposizione piani A VITA, che saranno tuoi per sempre. Puoi caricare tutte le tue foto, i tuoi video, le immagini, senza il rischio che vadano perduti. Oppure puoi conservare importanti documenti di lavoro per averli sempre a disposizione, grazie alla sincronizzazione automatica su ogni dispositivo.

Ma pCloud offre anche tanti vantaggi che lo rendono una scelta più indicata rispetto alla concorrenza. Innanzitutto la piattaforma garantisce la massima sicurezza grazie al protocollo TLS/SSL, che protegge il trasferimento dei file dal tuo dispositivo ai server. Inoltre, con la crittografia avanzata, sai che tu e tu soltanto accedi ai tuoi dati.

Con pCloud, condividere file con colleghi, amici o familiari diventa semplice grazie a diverse opzioni integrate nell’interfaccia web e nelle applicazioni dedicate. Poi, è compatibile con qualsiasi dispositivo: così accedi ai tuoi file sempre e ovunque. Il servizio si integra perfettamente con desktop, tablet e smartphone. Infine, hai la possibilità di effettuare il backup automatico da altre piattaforme, come Dropbox, Google Drive, Google Photos e anche Facebook.

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La promozione speciale per San Valentino di pCloud è valida solo per un periodo limitato: è il momento giusto per approfittarne e risparmiare così metà prezzo sul tuo prossimo spazio cloud a vita.

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Netflix in arrivo sull'app Apple TV, verso l'integrazione?

Punto Informatico - Ven, 02/14/2025 - 18:47

Dopo anni di diffidenza, pare che Netflix stia per fare un passo verso l’integrazione con l’app Apple TV. Un “matrimonio” che, se confermato, porterebbe i contenuti Netflix a spiccare il volo sull’interfaccia di Cupertino, fianco a fianco con i “colleghi” di Disney+, Max e Amazon Prime Video, che proprio oggi ha rinnovato l’app con i controlli touch, una ricerca migliorata e nuove funzionalità di accessibilità.

Netflix verso l’integrazione con Apple TV: i contenuti in arrivo sull’app Apple

Il primo a notare la cosa è stato il sito FlatpanelsHD, che ha ricevuto un misterioso messaggio sulla propria Apple TV 4K. Incuriositi, hanno attivato l’integrazione e… sorpresa! I titoli Netflix hanno iniziato a fare capolino nella sezione “Continua a guardare” dell’app Apple TV. Ma non è finita qui: ora si possono aggiungere le proprie serie del cuore, da Stranger Things a Squid Game, alla watchlist universale di Apple.

Am I dreaming? Netflix integration in the Apple TV app? pic.twitter.com/yMeWk6x2US

— FlatpanelsHD (@Flatpanels) February 14, 2025

Attenzione però a non cantare vittoria troppo presto: l’integrazione sembra ancora un diamante grezzo. Stando alle indiscrezioni, al momento funziona solo con i titoli originali Netflix, lasciando fuori i contenuti in licenza. E pare che sia un’esclusiva USA, non disponibile sulle app Apple TV per altre piattaforme come le Smart TV.

La notizia ha del clamoroso, se si pensa che nel 2018 il co-fondatore di Netflix Reed Hastings aveva sbattuto la porta in faccia ad Apple TV, dichiarando di preferire che i clienti gustassero i contenuti direttamente sul servizio. Ora, invece, sembra che il vento stia cambiando.

Netflix tace, ma i segnali ci sono tutti…

Sia Apple che Netflix mantengono il riserbo sulla questione, senza rilasciare dichiarazioni ufficiali. Non è dato sapere quando (e se) l’integrazione varcherà i confini USA. Ma la notizia arriva a stretto giro dagli ultimi aggiornamenti di Netflix, che ha ritoccato i prezzi verso l’alto e introdotto un nuovo pulsante di download per scaricare intere stagioni in un batter d’occhio.

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