Dieci chatbot AI influenzati dalla propaganda russa

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 17:56

Gli esperti di NewsGuard hanno scoperto che i dieci chatbot più popolari sono stati influenzati dalla propaganda russa. Attraverso una rete di siti web sono stati pubblicati oltre 3,6 milioni di articoli nel 2024 con false notizie che vengono riportate nelle risposte.

Attenzione alle risposte dei chatbot

NewsGuard ha effettuato i test con ChatGPT-4o di OpenAI, Smart Assistant di You.com, Grok di xAI, Pi di Inflection, Le Chat di Mistral, Copilot di Microsoft, Meta AI, Claude di Anthropic, Gemini di Google e Perplexity su un campione di 15 fake news pubblicate su 150 siti pro-Cremlino tra aprile 2022 e febbraio 2025.

Lo scopo della rete di disinformazione è manipolare i modelli AI attraverso la diffusione di milioni di articoli. NewsGuard ha trovato 207 notizie false, tra cui quella di laboratori ucraini in cui gli Stati Uniti creano armi biologiche. Le fake news vengono scritte in quasi 50 lingue diverse per incrementare la loro popolarità nel maggior numero di paesi.

In base ai risultati di NewsGuard, i dieci chatbot AI riportano le notizie false nel 33,55% dei casi. In particolare sono state esaminate 450 risposte (45 per ognuno dei chatbot) a 15 domande. Complessivamente sono stati citati 92 articoli fasulli (due chatbot hanno citato 27 articoli).

Secondo sei dei dieci chatbot, il Presidente dell’Ucraina ha bloccato Truth Social nel paese perché c’erano post critici nei suoi confronti. In realtà, il social network di Donald Trump non è mai stato disponibile in Ucraina. I chatbot sono stati “inondati” dalla propaganda russa. La tecnica è nota come LLM grooming.

Bloccare le fonti è praticamente impossibile perché vengono continuamente aggiunti domini e siti web alle rete di disinformazione. Gli utenti non devono quindi fidarsi ciecamente dei chatbot, ma verificare le notizie su altre fonti.

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Sequestrati domini del crypto exchange Garantex

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 16:57

Lo U.S. Secret Service ha sequestrato i domini e i server di Garantex, un exchange russo utilizzato dai cybercriminali per convertire in moneta corrente le criptovalute ricevute come riscatto dopo gli attacchi ransomware. All’operazione hanno partecipato anche FBI, Europol e le forze dell’ordine di Finlandia, Olanda, Estonia e Germania. Gli amministratori sono stati accusati di riciclaggio di denaro e violazione delle sanzioni.

Transazioni per oltre 96 miliardi di dollari

Lo scorso 24 febbraio, Garantex è stato sanzionato dal Consiglio dell’Unione europea per aver consentito alle banche russe di aggirare le precedenti sanzioni. L’exchange ha successivamente comunicato sul canale Telegram che Tether ha bloccato i wallet, quindi i servizi sono stati sospesi.

Il Dipartimento del Tesoro aveva sanzionato Garantex nel 2022 per aver gestito le transazioni (oltre 100 milioni di dollari) di vari gruppi e dark market, tra cui Conti e Hydra. L’exchange operava illegalmente perché aveva perso la licenza a febbraio 2022. Il 6 marzo sono stati sequestrati domini e server, recuperato i database dei clienti e congelato fondi per 26 milioni di dollari.

Il Dipartimento di Giustizia ha accusato due amministratori di violazione delle sanzioni e riciclaggio di denaro per conto dei cybercriminali. Aleksej Besciokov (cittadino lituano di 46 anni residente in Russia) era responsabile tecnico e supervisionava le transazioni, mentre Aleksandr Mira Serda (cittadino russo di 40 anni residente negli Emirati Arabi Uniti) era co-fondatore e Chief Commercial Officer.

Mira Serda rischia fino a 20 anni di prigione, mentre la pena massima per Besciokov è 45 anni di prigione. Ovviamente se verranno arrestati e condannati. Garantex non ha confermato il sequestro sul canale Telegram, ma ha avvisato i clienti che alcuni truffatori fingono di aver ripristinato i servizi per rubare le criptovalute.

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Il terminale di Linux arriva su Android

Zeus News - Dom, 03/09/2025 - 16:30
News - Google ha iniziato la trasformazione di Android in un vero sistema operativo desktop.

Apri HYPE Premium e ottieni subito 25€ di bonus con questo codice

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 15:51

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Scopri Revolut, il conto perfetto per bambini e adolescenti

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 15:32

Educare i bambini e gli adolescenti alla gestione del denaro è fondamentale per renderli adulti più responsabili e consapevoli. Con Revolut <18, il conto dedicato ai giovani dai 6 ai 17 anni, puoi aiutarli a sviluppare una sana indipendenza finanziaria, mantenendo però sempre il pieno controllo delle loro spese. Per aprirlo basta andare sul sito ufficiale di Revolut: ci vorranno due minuti per iscriverti. Ma andiamo a scoprire questo conto nel dettaglio.

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Indipendenza per loro, tranquillità per te: ecco il conto di Revolut dedicato ai più piccoli

Il conto Revolut <18 offre una carta di debito personalizzabile, pensata per permettere ai ragazzi di fare acquisti in negozio o prelevare contanti, con la sicurezza aggiuntiva di poter bloccare e sbloccare la carta tramite l’app. I genitori possono impostare limiti di spesa, monitorare le transazioni in tempo reale e gestire ogni aspetto del conto direttamente dal proprio smartphone.

Uno degli aspetti più interessanti è la possibilità per i ragazzi di inviare e ricevere denaro da amici, aggiungendo un tocco divertente con GIF e note personalizzate. Un’opzione ideale per insegnare loro a dividere le spese e gestire il denaro in modo responsabile.

Con Revolut <18, tuo/a figlio/a può progettare la propria carta di debito, rendendola davvero unica. Può utilizzarla per pagamenti contactless o per prelievi in tutto il mondo. Inoltre, se necessario, puoi bloccarla o sbloccarla in pochi secondi, garantendo sempre la massima sicurezza.

Aprire un conto Revolut <18 è semplicissimo:

  1. Scarica l’app: se tuo figlio ha meno di 13 anni, dovrai essere tu a creare il suo conto tramite l’app Revolut;
  2. Approvazione veloce: per i ragazzi dai 14 anni in su, riceverai una notifica per confermare l’apertura del conto direttamente dall’app;
  3. Personalizza e inizia subito: ordina la carta Revolut <18, personalizzala insieme a tuo figlio e, se ha l’età minima richiesta, aggiungila ad Apple Pay o Google Pay.

Dai ai tuoi ragazzi la possibilità di imparare a gestire il denaro in autonomia, ma senza mai rinunciare alla sicurezza e al controllo. Apri ora un conto Revolut <18 e inizia a costruire insieme a loro una solida educazione finanziaria.

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Le opinioni espresse all'interno dei contenuti sono esclusivamente dell'autore e non riflettono le opinioni e convinzioni di Revolut. Tuttavia, questo sito guadagna una commissione attraverso i link di affiliazione

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Rayhunter rileva i simulatori di celle telefoniche

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 11:49

La Electronic Frontier Foundation (EFF) ha rilasciato un tool gratuito, denominato Rayhunter, che permette di rilevare i simulatori di celle telefoniche, noti come IMSI Catcher, tra cui il famigerato Stingray. Deve essere installato sul router 4G Orbic RC400L che può essere acquistato su Amazon o eBay per circa 20 dollari, ma potrebbe funzionare anche su altri hotspot mobile con chip Qualcomm e Linux.

Come funziona Rayhunter

I simulatori di celle telefoniche (CSS) sono utilizzati dalle forze dell’ordine per individuare i telefoni cellulari tramite il numero IMSI (International Mobile Subscriber Identifiers) e quindi la posizione geografica del proprietario. Permettono inoltre di intercettare le comunicazioni, quindi possono essere sfruttati a scopo di sorveglianza o dai cybercriminali per truffe, spam e altre attività illecite.

Per rilevare un CSS vengono solitamente usate app Android su smartphone rooted oppure costose apparecchiature radio. EFF ha sviluppato una soluzione quasi a costo zero e open source (il codice è su GitHub). Rayhunter intercetta il traffico in tempo reale tra l’hotspot mobile sul quale è installato e la cella telefonica alla quale è connesso l’hotspot, senza monitorare le attività dell’utente.

In particolare vengono individuate richieste inusuali alla cella, come il downgrade alla connessione 2G, oppure le richieste del numero IMSI da parte della cella (fasulla). In caso di traffico sospetto, Rayhunter mostra una notifica all’utente (una linea di colore rosso sullo schermo), consentendo di scaricare un log in formato PCAP tramite l’access point Wi-Fi del dispositivo.

L’obiettivo della EFF è scoprire dove sono utilizzati i CSS nel mondo. L’uso di Rayhunter non dovrebbe violare nessuna legge negli Stati Uniti. Per gli utenti in altri paesi viene consigliato di chiedere informazioni ad un avvocato.

Come vedere Che Tempo Che Fa del 9 marzo in streaming

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 11:47

Che Tempo Che Fa è oramai un appuntamento fisso della domenica sera. Anche oggi, domenica 9 marzo, dalle 19:30, lo show di Fabio Fazio andrà in onda con un mix unico di informazione e intrattenimento. Come sempre, la puntata sarà trasmessa in diretta sul Nove. Per vedere in streaming Che Tempo Che Fa, invece, basta collegarsi a Nove.tv, il sito ufficiale del canale televisivo che permette di seguire tutti i programmi, rivedere video e scoprire contenuti esclusivi.

Per vedere Che Tempo Che Fa in streaming dall’estero, invece, può essere necessario attivare una VPN, andando a selezionare un server italiano per realizzare il collegamento e poi collegarsi a Nove.tv per seguire la diretta della puntata dello show di Fabio Fazio.

La VPN da utilizzare è NordVPN, vero e proprio punto di riferimento del settore. Si tratta di un servizio ottimo per chi vive all’estero e vuole evitare i blocchi geografici durante la navigazione online. Con il piano biennale, inoltre, NordVPN ora costa 3,39 euro al mese, con anche 30 giorni di garanzia di rimborso.

Per accedere alla promozione esclusiva basta visitare il sito ufficiale di NordVPN, tramite il link qui di sotto.

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Che Tempo Che Fa del 9 marzo: gli ospiti in programma

La puntata di oggi, 9 marzo, di Che Tempo Che Fa vedrà diversi ospiti a partire da Giuseppe Conte. Presenti anche Gaia ed Achille Lauro, a distanza di poche settimane da Sanremo, oltre che Sabrina Ferilli e Luciano Spalletti. Non mancano, momenti comici e di intrattenimento oltre che il consueto angolo dedicato all’approfondimento dei temi di attualità.

Per vedere la puntata di Che Tempo Che Fa del 9 marzo è sufficiente:

  • collegarsi a Nove sul digitale terrestre
  • collegarsi a Nove.tv per la diretta streaming

Chi si trova all’estero può utilizzare una VPN come NordVPN per collegarsi a Nove.tv.

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Monopolio ricerca: rimedi alternativi di Google

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 10:45

Dopo quelli del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Google ha depositato in tribunale i rimedi alternativi per rispettare la sentenza di primo grado. L’azienda di Mountain View ha elencato una serie di impegni (PDF) per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca che ovviamente non prevedono la vendita di Chrome.

Google non imporrà accordi a terzi

Google aveva comunicato i rimedi alternativi a dicembre 2024. Nel weekend ha presentato la versione finale. Invece della vendita di Chrome (o Android), l’azienda di Mountain View promette di non sottoscrivere accordi esclusivi con produttori e operatori telefonici. Non imporrà inoltre vincoli per l’uso dei servizi.

In dettaglio, Google non sottoscriverà accordi con produttori di smartphone e tablet venduti negli Stati Uniti che prevedono la concessione della licenza per Google Play e altri software solo se vengono installati anche Google Search e Chrome o la licenza per Google Search, Google Play e Chrome solo se vengono installati anche Google Assistant e Gemini.

L’azienda californiana non obbligherà produttori e operatori telefonici a non installare motori di ricerca, browser e chatbot AI di terze parti per ottenere la licenza di Google Play e altri software.

Google non sottoscriverà accordi che prevedono pagamenti per impostare Google Search come motore di ricerca predefinito nei browser di terze parti (come Safari di Apple). Questo impegno viene meno se lo sviluppatore può impostare annualmente un differente motore di ricerca per ogni sistema operativo.

Le udienze sui rimedi inizieranno il 21 aprile e finiranno il 9 maggio. Indipendentemente dalla decisione del giudice, Google presenterà appello contro la sentenza di primo grado.

Meta, continua la causa per violazione del copyright

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 09:50

Immaginiamo di essere uno scrittore. Di aver sudato sette camicie per dare vita alla nostra opera, di averci messo l’anima. E poi scopriamo che un colosso tech l’ha usata per addestrare la sua intelligenza artificiale, senza chiedere il permesso né pagare un centesimo… brutto, eh?

È esattamente quello che sostengono Richard Kadrey, Sarah Silverman, Ta-Nehisi Coates e altri autori che hanno fatto causa a Meta. L’accusa? Violazione del copyright. La prova del crimine? I modelli di AI Llama, che secondo loro sarebbero stati nutriti con i loro libri, dopo aver rimosso le informazioni sui diritti d’autore.

Il giudice dà il via libera (ma non su tutto)

Meta si difende invocando il fair use e contestando agli autori il diritto di fare causa. Ma il giudice federale Vince Chhabria non ci sta. Nella sentenza di venerdì, dà il via libera alla causa per violazione del copyright, bollandola come un danno concreto. E riconosce che gli autori hanno portato prove sufficienti per sostenere che Meta abbia intenzionalmente rimosso le informazioni sul copyright per coprire le sue tracce.

Insomma, per il giudice Kadrey e soci un punto l’hanno portato a casa. Ma non su tutta la linea. Chhabria, infatti, ha respinto le loro accuse sulla violazione della legge californiana sulla privacy informatica. Il motivo? Gli autori non hanno dimostrato che Meta abbia messo le mani sui loro computer o server, ma solo sui loro dati (cioè i libri).

I segreti di Meta sul copyright

Intanto, la causa sta già sollevando il velo su come Meta gestisce la spinosa questione del copyright nell’era dell’AI. Dalle carte depositate dagli autori emergono dettagli succosi. Tipo che Mark Zuckerberg in persona avrebbe dato il via libera al team Llama per usare opere protette da copyright per l’addestramento. O che altri membri del team avrebbero discusso dell’uso di contenuti “legalmente discutibili” per far imparare l’AI.

Quella tra Kadrey e Meta è solo una delle tante battaglie legali in corso sui diritti d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale. Anche il New York Times, per dire, ha portato OpenAI in tribunale. Insomma, la partita è appena iniziata e promette scintille.

Diritto d’autore vs intelligenza artificiale

Ma al di là dei singoli casi, la domanda di fondo è: come conciliare il sacrosanto diritto degli autori a vedere tutelate le loro opere con le esigenze di un’intelligenza artificiale che per evolversi ha bisogno di “nutrirsi” di dati a più non posso?

Se le big tech potessero usare qualsiasi opera senza chiedere permesso né pagare il dovuto, gli autori si vedrebbero espropriati delle loro creazioni e dei legittimi guadagni. Ma se mettessimo troppi paletti all’uso delle opere per addestrare l’AI, rischieremmo di frenare l’innovazione.

La sfida è trovare un nuovo punto di equilibrio. Un patto tra diritto d’autore e intelligenza artificiale che garantisca agli autori il giusto riconoscimento e compenso, ma che non leghi le mani al progresso tecnologico.

Come trasformare Copilot su Word in un partner di scrittura

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 09:30

Chi scrive per lavoro, inevitabilmente, ha un rapporto di amore e odio con la scrittura. Da un lato, è fantastico poter dare vita alle proprie idee e trasformarle in parole. Dall’altro, trovarsi davanti a una pagina bianca può mettere un’ansia tremenda. Ma Copilot su Microsoft Word può diventare un alleato prezioso, soprattutto in caso di sindrome da pagina bianca.

Copilot su Word per scrivere, revisionare e analizzare contenuti

Copilot può aiutare a trasformare gli spunti in bozze complete, revisionare i testi, ma anche analizzare e ottimizzare i documenti esistenti. Naturalmente, per accedere a Copilot su Word, è necessario un piano Microsoft 365 Copilot.

1. Dalla pagina bianca alla bozza completa

Copilot sa come sbloccare la creatività quando ci si trova davanti a un documento vuoto. Basta cliccare sull’icona di Copilot sul margine sinistro e aprire la finestra “Bozza con Copilot“. Qui si può scrivere un prompt semplice o una richiesta più articolata, e lasciare che l’AI faccia tutto il resto. Ma Copilot non si limita a generare testo dal nulla.

Se si ha un testo già scritto, si può usare il pulsanteIspirami” per far sì che l’assistente continui a scrivere basandosi sul contenuto esistente. È una funzione interessante, soprattutto nei momenti di esitazione o quando la creatività è temporaneamente fuori uso…

Una volta che Copilot ha generato del testo, si ha il pieno controllo su come utilizzarlo. Si può accettare, scartare o chiedere una nuova versione. È possibile navigare tra i suggerimenti usando le frecce, o cambiando il prompt iniziale se si vuole un approccio diverso. E per migliorare il tono o lo stile della risposta, basta aggiungere ulteriori istruzioni nella casella di composizione.

2. Riscrivere e migliorare i testi

E se capita di aver buttato giù qualcosa e si vuole semplicemente migliorare? Niente paura: Copilot sa come trasformare una prima bozza in un capolavoro. Basta selezionare il testo, cliccare sull’icona di Copilot e scegliere “Riscrivi automaticamente“. In un attimo, l’assistente proporrà diverse opzioni di riscrittura tra cui scegliere.

Se non si trova subito la versione perfetta, non è un problema: si può cliccare su “Rigenera” per ottenere nuove proposte, o aggiungere istruzioni più specifiche per indirizzare Copilot. Alla fine, basterà usare le frecce per navigare tra le varie versioni e scegliere quella che convince di più.

3. Trasformare il testo in tabelle e grafici

Copilot non è solo un mago delle parole: sa anche trasformare il testo in formati più visivi e accattivanti. Prendiamo le tabelle, per esempio. Se si ha una lista di informazioni nel documento, si può selezionare, cliccare su Copilot e scegliere “Visualizza come tabella“. E voilà, l’elenco si trasforma in una bella tabella ordinata.

Per migliorare il risultato, come sempre, basta inserire istruzioni più dettagliate nella casella di composizione, come aggiungere una colonna vuota o scambiare righe e colonne. Copilot eseguirà le richieste alla lettera, permettendo di ottenere esattamente la tabella che si ha in mente.

3. Analizzare e riassumere documenti

Ma questo strumento sa fare molto di più che generare e migliorare i testi. Ad esempio, si può chiedere di analizzare e sintetizzare i documenti, per capire subito il succo del discorso.

Immaginiamo di avere tra le mani un report di 50 pagine e di dover estrapolare i punti chiave per una presentazione. Invece di perdere ore a leggere e rileggere, si può chiedere a Copilot di fare il lavoro al posto nostro. Basta inserire un prompt come “Riassumi questo documento” o “Questo testo contiene una call to action efficace?“, l’assistente analizzerà il contenuto e fornirà una risposta sintetica. Da notare: Copilot permette anche visualizzare i riferimenti con le citazioni da cui ha tratto le informazioni nel documento.

Copilot può generare anche idee, tabelle o elenchi che da copiare e incollare nel proprio documento. E se si ha una domanda specifica a cui il testo non risponde direttamente, si può provare a chiedere all’assistente. Se l’informazione non è presente, Copilot proverà a generare un nuovo contenuto per approfondire l’argomento.

Cosa può fare Copilot su Word?

Si vogliono esplorare tutte le potenzialità di Copilot? Semplicissimo: basta andare nella scheda “Home” di Word, cliccare sull’icona dedicata e si aprirà il pannello con tutti gli strumenti a disposizione. Qui si trova anche la casella di composizione, dove si possono inserire i prompt e le istruzioni. E se si è a corto di idee, c’è anche l’opzione “Visualizza prompt” che apre una galleria di suggerimenti su come sfruttare al meglio questo strumento.

L’aspetto più interessante di Copilot è che si può interagire con lui in modo naturale. Di volta in volta, si possono affinare le richieste per ottenere esattamente ciò che si vuole. A ogni prompt, l’assistente passa di nuovo in rassegna il documento e genera una nuova risposta, ricavando le informazioni chiave o trasformando il testo a proprio piacimento. Basta fornire più contesto e dettagli per ottenere risultati sempre migliori.

I limiti di Copilot (e come aggirarli)

Certo, anche Copilot ha i suoi limiti. Per i riassunti può gestire al massimo circa 80.000 parole. Se il testo è più lungo, bisogna suddividerlo in più parti e chiedere la sintesi di ogni blocco.

Il limite più grande di Copilot (ma è in buona compagnia), è che a volte può generare contenuti non accurati o inventati di sana pianta. È il famoso fenomeno dell’allucinazione, che spinge i modelli AI a produrre affermazioni plausibili ma completamente false.

Ecco perché è fondamentale passare al setaccio i contenuti generati dall’AI prima di utilizzarli, soprattutto se si tratta di documenti importanti o testi che richiedono una precisione assoluta. L’assistente può accelerare enormemente il lavoro, ma non può sostituire il proprio giudizio e la propria competenza.

Nonostante questi limiti, Copilot può dare una gran bella mano. Invece di partire da zero e arrancare per mettere insieme una bozza decente, si può contare su una sorta di coautore. Ci vuole un po’ per abituarsi a questo modo di lavorare. All’inizio, inserire continuamente prompt e istruzioni può sembrare una perdita di tempo. Ma dopo poco, ci si rende conto che il tempo risparmiato nella fase di stesura e rielaborazione è decisamente superiore a quello investito inizialmente.

Copilot non è per forza una minaccia per chi scrive, può essere anche un’opportunità. È chiaro che non bisogna affidarsi ciecamente ai suoi output. Va utilizzato come uno strumento di supporto, quando si ha bisogno di spunti e suggerimenti. Come tutti gli strumenti di scrittura AI, anche Copilot non può (e non deve) essere un surrogato della nostra creatività.

Digitale Terrestre: perché e come effettuare la ricerca automatica dei canali

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 09:00

Il digitale terrestre è in continua evoluzione, risultando la piattaforma radiotelevisiva più soggetta ad aggiornamenti e modifiche di questi tempi. Proprio per questo è importantissimo effettuare una ricerca automatica dei canali, frequentemente e regolarmente. Altrimenti, è molto probabile perdere dei canali dalla propria lista o avere problemi di segnale nelle trasmissioni.

Il procedimento è molto semplice e veloce. Una volta avviato e completato, garantisce la ricezione di tutti i canali disponibili nell’area in cui vivi, aggiornando così la lista dei canali disponibili e le frequenze di trasmissione, per un risultato sempre ottimale. Gli esperti consigliano di avviare una ricerca dei canali automatica almeno una volta al mese e ad ogni aggiornamento sulla piattaforma DTT.

Per farlo vai al “Menù” del tuo telecomando e seleziona la sezione dedicata alla “Ricerca Canali“. Poi vai su “Risintonizzazione Automatica” oppure “Ricerca dei canali” e seleziona “Avvia” o simili. Seleziona quindi la modalità di sintonizzazione DTV, che sta per digitale terrestre, quando richiesto. Il processo terminerà dopo alcuni minuti.

Una volta completata la scansione, potrebbe essere necessario risolvere dei conflitti LCN del digitale terrestre. Fatto anche questo, qualora fosse necessario, salva le modifiche così da confermare la nuova lista canali disponibile.

Digitale Terrestre: la lista canali automatica aggiornata

Dopo aver completato la ricerca automatica dei canali verifica che la lista canali automatica del digitale terrestre corrisponda a quanto trovato dal tuo televisore o decoder.

1 Rai 1 HD
2 Rai 2 HD
3 Rai 3 TGR Regione****
4 Rete4 HD
5 Canale5 HD
6 Italia1 HD
7 LA7 HD
8 TV8 HD
9 NOVE
10 Emittente locale
11 Emittente locale
12 Emittente locale
13 Emittente locale
14 Emittente locale
15 Emittente locale
16 Emittente locale
17 Emittente locale
18 Emittente locale
19 Emittente locale
20 20Mediaset HD
21 Rai 4 in conflitto LCN con Rai 4 HD
22 Iris HD
23 Rai 5
24 Rai Movie HD
25 Rai Premium in conflitto LCN con Rai Premium HD
26 Cielo
27 27Twentyseven HD
28 TV2000
29 LA7d HD
30 La5 HD
31 Real Time
32 QVC HD
33 Food Network
34 Cine34 HD
35 Focus HD
36 RTL 102.5
37 Warner TV
38 GIALLO
39 TOPcrime HD
40 Boing HD
41 K2
42 Rai Gulp
43 Rai YoYo
44 frisbee
45 Boing Plus
46 Cartoonito HD
47 Super!
48 Rai News 24 in conflitto LCN con Rai News 24 HD
49 Mediaset Italia2 HD
50 Sky TG24
51 TGCOM24 HD
52 DMAX
53 Italia 53 (Casa Italia 53)*
54 Rai Storia HD
55 Mediaset Extra HD
56 HGTV – Home&Garden
57 Rai Scuola HD
58 Rai Sport HD
59 Motor Trend
60 SPORTITALIA HD
61 TRAVEL TV*
62 DONNA SPORT TV (DONNA TV)*
63 CS24.LIVE (CANALE 63)
64 SUPERTENNIS
65 ALMA TV*
66 RADIO 105
67 R101 TV
68 BOM CHANNEL
69 Deejay TV HD
70 RadioItaliaTV

75 France 24 HD (Valle d’Aosta)
76 RTS Un HD (Valle d’Aosta)
77 TV5 MONDE EUROPE (Valle d’Aosta)

100 Rai 4K Test********
101 Rai 4K***
103 Rai 3 HD
104 Rete4 HD
105 Canale5 HD
106 Italia1 HD
107 LA7 HD
108 TV8 HD
109 NOVE
120 20Mediaset HD
121 ITALIA 121*
122 CUSANO ITALIA TV
123 ITALIA CHANNEL
124 ARTE ITALIA 124*
125 ARTE ITALIA 125*
126 ITALIA 126*
127 ITALIA 127*
128 GOLD TV ITALIA
129 LA 4 ITALIA
130 CHANNEL 24
131 RETE ITALIA
132 LINEAGEM
133 ArteIN
134 ITALIA 134*
135 ITALIA 135*
136 ITALIA 136*
137 LUXURY CHANNEL 137
138 TELECAMPIONE*
139 DELUXE 139
140 STARMARKET
141 Italia 141 (Italia 53)
142 ITALIA 142 (ITALIA 136)
143 ITALIA 143 (ITALIA 135)
144 CENTRO SERENA
145 PADRE PIO TV
146 Rai Scuola HD***
147 FIRE TV
148 ITALIA 148 (ITALIA 127)
149 PRIMASET
150 Italia 150 (Italia 53)
151 EQUtv
152 Tesory Channel
153 TV 153
154 ITALIA 154 (ITALIA 136)
155 ITALIA 155 (ITALIA 134)
156 ITALIA 156 (ARTE ITALIA 124)
157 FASCINO TV (FASCINO TV 157 HD)
158 RADIO KISS KISS TV
159 ITALIA 159 (ITALIA 127)
160 ITALIA 160 (ARTE ITALIA 125)
161 ITALIA 161 (ITALIA 121)
162 CANALE 162
163 CANALE 163 (ODEON 24)***
164 ITALIA 164 (ITALIA 134)
165 Canale 165 (FASCINO TV 165)
166 ORLERTV*
167 VH1
168 CANALE168
169 CANALE169
170 PRIMA FREE*

200 Test HEVC main10*****

201 RaiPlay***
202 Rai Radio 2 Visual HD
203 RaiPlay Sound***
204 PROMO FOOD (CHANNEL 24)
205 PROMO TRAVEL (STARMARKET)
206 PROMO HOME (RETE ITALIA)
207 PROMO LIVING (LUXURY CHANNEL 137)
209 PROMO SHOPPING******
221 ITCHANNEL***
222 RADIO ROMA NETWORK***
225 Teleshopping
226 WELCOME IN***
220 AP CHANNEL (269ITALIA)
228 Tesory Channel
229 LA7d HD
230 CANALE 230 (LUXURY CHANNEL 137)
232 CANALE 232***
233 RTL 102.5 CALIENTE***
234 CUSANO NEWS 7
235 CANALE 235***
237 CANALE 237 (LUXURY CHANNEL 137)
240 GENIUS 240
241 ITALIA 241 (ITALIA 126)
242 SICILIA 242
244 BABEL***
245 PAROLE DI VITA*
246 Radio 24
248 TCI***
251 MOMENTO TV***
252 RADIO LIBERTA’***
253 Radio Radio TV***
254 ADNPLAY***
255 Maria Vision
256 Onair tv***
257 GAMBERO ROSSO***
258 RADIOFRECCIA
259 BIKE***
260 URANIA***
262 Byoblu
264 NTR RADIO 264 MUSIC TV
265 RDS Social TV
266 RADIO ZETA
268 CANALE 268******
269 269ITALIA (CANALE 269 AP CHANNEL)

402 My Plus Tv***
410 PREMIO LIVE (MADE IN BUSINESS)***
412 AUTOMOTO***
441 ITALIAN FISHING TV CHANNEL***
454 PREMIO CLUB***
455 ARTE E CULTURA (ARTE ATELIER)***

500 tivù la guida
501 Rai 1 HD (provvisorio)
502 Rai 2 HD (provvisorio)
503 Rai 3 HD (provvisorio)
504 Rete4 HD
505 Canale5 HD
506 Italia1 HD
507 LA7 HD
508 TV8 HD
509 NOVE
520 20Mediaset HD
521 Rai 4 HD***
522 Iris HD
523 Rai 5 HD***
524 Rai Movie HD***
525 Rai Premium HD***
527 27Twentyseven HD
528 TV2000
529 LA7d HD
530 La5 HD
531 RADIO ZETA
532 RADIOFRECCIA
533 RTL 102.5 CALIENTE***
534 Cine34 HD
535 Focus HD
536 RTL 102.5
537 Warner TV
539 TOPcrime HD
540 Boing HD
542 Rai Gulp HD***
543 Rai YoYo HD***
545 Boing Plus
546 Cartoonito HD
548 Rai News 24
549 Mediaset Italia2 HD
551 TGCOM24 HD
554 Rai Storia HD***
556 Mediaset Extra HD
558 Rai Sport HD
560 SPORTITALIA HD
561 TRAVEL TV
566 RADIO 105
567 R101 TV
569 Deejay TV HD
570 RadioItaliaTV

701 Rai Radio 1
702 Rai Radio 2
703 Rai Radio 3
704 Rai GR Parlamento***
705 Rai Isoradio***
706 Rai Radio 3 Classica***
707 Rai Radio Kids***
708 Rai Radio Live Napoli***
709 Rai Radio Techete’***
710 Rai Radio Tutta Italiana***
711 Rai Radio 1 Sport***
712 No Name Radio powered by Rai***
713 Radio Capital
714 Radio Deejay
715 Radio m2o*******
724 RDS Social TV
728 inBlu2000
733 RADIO VATICANA ITALIA
736 RTL 102.5
737 RADIO ZETA
738 RADIOFRECCIA
739 RTL 102.5 TRAFFIC***
740 RTL 102.5 BEST***
741 RTL 102.5 NAPULE’***
742 RTL 102.5 DISCO***
743 RTL 102.5 CALIENTE***
744 RTL 102.5 BRO&SIS***
770 R Italia SMI
771 Radio R101
772 Radio Monte Carlo
785 RADIO 105
786 VIRGIN RADIO
789 Radio Maria

801 Rai 3 TGR Valle d’Aosta**
802 Rai 3 TGR Piemonte**
803 Rai 3 TGR Liguria**
804 Rai 3 TGR Lombardia**
805 Rai 3 TGR Veneto**
806 Rai 3 TGR Trentino Alto Adige Bolzano**
807 Rai 3 TGR Trentino Alto Adige Trento**
808 Rai 3 TGR Südtirol**
809 Rai 3 TGR Friuli Venezia Giulia**
810 Rai 3 TGR Furlanija Krajina (Rai 3 Bis)**
811 Rai 3 TGR Emilia-Romagna**
812 Rai 3 TGR Toscana**
813 Rai 3 TGR Marche**
814 Rai 3 TGR Umbria**
815 Rai 3 TGR Lazio**
816 Rai 3 TGR Abruzzo**
817 Rai 3 TGR Molise**
818 Rai 3 TGR Campania**
819 Rai 3 TGR Puglia**
820 Rai 3 TGR Basilicata**
821 Rai 3 TGR Calabria**
822 Rai 3 TGR Sardegna**
823 Rai 3 TGR Sicilia**

825 Radio Margherita Piu’***

829 LA7 Test
831 RTV San Marino
833 SUPERSIX***
888 Caccia e Pesca***
899 Radio TV Serie A con RDS***
907 LA7 TEST
908 TV8 News On Demand
929 LA7 Servizi on demand
997 LA7 on demand (LA7 HD)
998 LA7 TEST
999 LA7d TEST (LA7d HD)

Guida per la lettura della nuova numerazione LCN nazionale del digitale terrestre:

  • * Disponibile anche in HD/HQ con tecnologia HbbTV.
  • ** Canale Rai 3 TGR sintonizzabile secondo Mux Regionale Rai disponibile nella propria zona. Ci sono alcune versioni già in HD.
  • *** Canale visibile in streaming attraverso tecnologia HbbTV.
  • **** Programmazione nazionale di Rai 3 disponibile in HD. Selezionare la versione regionale Rai 3 TGR da collocare nella LCN 3. Nei TGR viene applicato Pid dinamico e viene attivata la versione regionale di Rai 3. Alcune versioni in HD, mentre altre in SD.
  • ***** Canale accessibile solo con decoder o televisore compatibile con standard DVB-T2 HEVC Main 10.
  • ****** Altri canali disponibili in streaming attraverso menu HbbTV.
  • ******* m2o TV disponibile con tecnologia HbbTV.
  • ******** Canale trasmesso con risoluzione UHD 3840 x 2160p pixel 25fps Main 10@L5.1@Main; chroma = 4:2:0 (Type 0); bit depth = 10 bits (HDR compliant).
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Scegli Iliad, la Fibra più veloce ed economica d'Italia, solo 21,99€

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 08:00

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Cloud storage a vita: risparmia fino a 700€ con pCloud

Punto Informatico - Dom, 03/09/2025 - 07:22

Il servizio di cloud storage svizzero pCloud offre fino a 700 euro di sconto sui suoi piani a vita, grazie ai quali è possibile beneficiare di uno spazio di archiviazione fino a 10 TB. La promozione in corso include inoltre una garanzia di rimborso della durata di 14 giorni, così da poter provare il servizio per un mese ed eventualmente richiedere il rimborso dell’importo speso.

Con pCloud non si ottiene solo un cloud storage a vita, ma anche una protezione dei propri file avanzata. Il merito è da attribuire alle severe leggi sulla privacy svizzere, tra le più rigide al mondo riguardo ai dati personali degli utenti, autentico fiore all’occhiello di un servizio cloud che conta oltre 20 milioni di utenti.

Vai all’offerta di pCloud

L’offerta sui piani a vita di pCloud

Lo sconto più alto, quindi 700 euro, dell’ultima offerta sui piani a vita di pCloud è per lo spazio di archiviazione da 10 TB. Sono poi previsti sconti rispettivamente di 100 e 200 euro sui piani da 500 GB e 2 TB. Ecco il riepilogo completo dei prezzi scontati di tutti i piani.

Piani a vita cloud storage pCloud

  • Premium 500GB: 199 euro invece di 299 euro (pagamento unico)
  • Premium Plus 2TB: 399 euro invece di 599 euro (pagamento unico)
  • Ultra 10TB: 1.190 euro invece di 1.890 euro (pagamento unico)

In alternativa ai piani a vita, pCloud propone soluzioni di abbonamento annuali a partire da 49,99 euro per uno spazio di archiviazione da 500GB. Di seguito i prezzi.

Piani di abbonamento annuali pCloud

  • Premium 500GB: 49,99 euro l’anno invece di 59,88 euro
  • Premium Plus 2TB: 99,99 euro l’anno invece di 119,88 euro
  • Ultra 10TB: 199,99 euro l’anno invece di 239,88 euro

La terza opzione, infine, è rappresentata dai piani mensili. Ecco i prezzi di ciascun piano della durata di un mese.

Piani di abbonamento mensili pCloud

  • Premium 500GB: 4,99 euro al mese (59,88 euro in un anno)
  • Premium Plus 2TB: 9,99 euro al mese (119,88 euro in un anno)
  • Ultra 10TB: 19,99 euro al mese (239,88 euro in un anno)

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La IA di Mistral diventa open source per sfidare DeepSeek

Zeus News - Dom, 03/09/2025 - 00:00
News - Con la condivisione dei risultati tutti ci guadagnano, dalle aziende agli utenti: ne Ú convinto il CEO Arthur Mensch.

Windows 11: due nuove versioni preliminari

Punto Informatico - Sab, 03/08/2025 - 18:38

Microsoft ha annunciato la disponibilità di due nuove versioni preliminari del sistema operativo per gli iscritti al programma Insider. La build 22635.5025 (KB5053661) presente nel canale Beta di Windows 11 23H2 include novità per Esplora file e menu Start. La build 2708 presente nel canale Canary (non relativa ad una particolare versione di Windows 11) include un piccolo aggiornamento per il Task Manager (Gestione attività).

Novità delle build per Windows 11

La prima novità della build 22635.5025 riguarda Esplora file. Se viene effettuato l’accesso con account Microsoft o locale, gli utenti vedranno una sezione per i file consigliati, scelti in base alle attività (usati più frequentemente, recentemente scaricati o aggiunti alla galleria). Sono mostrati come un carosello di miniature che svelano il contenuto.

Nella sezione Elementi consigliati del menu Start vengono ora suggerite le due app che l’utente apre insieme più frequentemente (ad esempio Esplora file e WhatsApp). Microsoft usa il termine “snap group” per le coppie di app.

L’unica novità di rilievo della build 2708 riguarda il Task Manager. L’azienda di Redmond ha cambiato il modo in cui viene calcolato l’uso della CPU nelle pagine Processi, Prestazioni e Utenti. La metrica scelta per indicare il carico di lavoro è identica a quella standard usata da altri tool.

Gli utenti che installano le build presenti dei canali Canary e Dev potranno installare una nuova versione del Microsoft Store. È stato modificato il design della home page per mostrare più contenuti e aggiunta una sezione alla pagina dei download per mostrare separatamente le app di Microsoft e quelle di altri sviluppatori.

App store: obbligo di verifica dell'età nello Utah

Punto Informatico - Sab, 03/08/2025 - 17:59

Lo Utah è il primo stato con una legge che obbliga Apple e Google ad implementare un sistema di verifica dell’età a livello di app store. Festeggiano i principali sostenitori di questo metodo, tra cui Snap, Meta e X. I critici affermano invece che si tratta di una violazione della privacy e della Costituzione.

Dati sensibili nelle mani di terzi?

La legge SB 142, nota come App Store Accountability Act, impone ai proprietari degli app store di verificare l’età degli utenti e, in caso di minorenni, richiede il controllo parentale dei genitori. Il Governatore dello Utah (Spencer Cox, repubblicano) ha tempo fino al 1 aprile per firmare la legge o porre il veto.

Una simile legge, approvata nel 2023, prevedeva l’obbligo della verifica dell’età ai social media, ma è stata bloccata da un giudice federale per la violazione del Primo Emendamento. Anche altri stati hanno introdotto leggi sulla verifica dell’età, senza successo.

Chamber of Progress, organizzazione che rappresenta le aziende su vari temi come leggi antitrust e moderazione dei contenuti, ha evidenziato che la legge dello Utah rappresenta un rischio per la privacy e la libertà di parola. Gli utenti e i genitori dei minori dovranno condividere molti dati sensibili con gli app store, prima di scaricare le app. Le informazioni dovranno essere nuovamente inviate se lo sviluppatore cambia la classificazione in base all’età e la descrizione dell’app.

Google non ha rilasciato nessun commento. Apple ha invece sottolineato l’importanza della minimizzazione dei dati raccolti, indicando la soluzione introdotta a fine febbraio. Quasi certamente verranno presentati ricorsi in tribunale, se la legge verrà firmata dal Governatore.

Monopolio ricerca: brutte notizie per Google negli USA

Punto Informatico - Sab, 03/08/2025 - 16:48

Il piano di Google è fallito. Anche dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, il Dipartimento di Giustizia ha mantenuto quasi tutte le richieste fatte a novembre 2024 che dovrebbero ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca. Il rimedio principale rimane la vendita di Chrome.

Google può investire in Anthropic

Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e una coalizione di 38 Procuratori Generali hanno depositato in tribunale la versione finale dei rimedi (PDF) che il giudice dovrebbe imporre a Google in seguito alla sentenza di monopolio di agosto 2024. Rispetto alla versione preliminare (PDF) c’è solo una differenza a favore dell’azienda di Mountain View.

Il DOJ aveva chiesto che Google non dovrà investire in nessun prodotto AI concorrente e annullare gli investimenti esistenti, considerata l’importanza crescente della tecnologia nel settore della ricerca online. In base alla versione finale dei rimedi, Google può mantenere l’attuale investimento in Anthropic, mentre gli investimenti futuri dovranno essere notificati al governo per una valutazione e approvazione.

Confermato invece il rimedio principale: Google deve vendere Chrome e non può ritornare nel mercato dei browser prima di cinque anni. Rimane anche l’opzione di vendere Android, se i rimedi non saranno efficaci o se Google non rispetterà gli obblighi.

Confermato inoltre il rimedio relativo agli accordi che prevedono Google come motore di ricerca predefinito. L’azienda di Mountain View dovrà annullare tutti i contratti e quindi non dovrà più pagare Apple, Mozilla e Samsung. Apple potrà ricevere pagamenti solo per servizi non correlati alla ricerca.

Un portavoce di Google ha ribadito quando già detto in precedenza, ovvero che i rimedi proposti dal DOJ vanno oltre la sentenza di primo grado. Le udienze sui rimedi inizieranno il 21 aprile e finiranno il 9 maggio. Lo scontro legale proseguirà ancora perché Google presenterà appello.

Bonifici gratuiti e più libertà con SelfyConto di Banca Mediolanum

Punto Informatico - Sab, 03/08/2025 - 14:17

Prova SelfyConto di Banca Mediolanum, un conto corrente online pensato per chi desidera semplificare la gestione delle proprie finanze ricco di vantaggi interessanti. Con SelfyConto, hai a disposizione uno strumento versatile e conveniente, ideale per chi vuole risparmiare senza complicazioni.

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SelfyConto: tutto ciò che serve per risparmiare, senza costi nascosti

SelfyConto offre la possibilità di effettuare bonifici SEPA online, sia ordinari che istantanei, senza alcun costo per il primo anno. E restano gratis fino al compimento dei 30 anni per i clienti più giovani, rendendo il conto particolarmente vantaggioso per gli under 30.

Ma non è tutto: il canone di tenuta conto è azzerato per tutti nei primi 12 mesi e, per i clienti under 30, rimane gratuito fino al trentesimo compleanno. Dal secondo anno in poi, il costo è contenuto a soli 3,75€ al mese, con addebito trimestrale.

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Western Digital dice addio agli SSD

Zeus News - Sab, 03/08/2025 - 14:00
News - Si concentrerà soltanto sugli hard disk, diventati sempre più importanti a causa della IA.

Microsoft non userà più i modelli di OpenAI in Copilot?

Punto Informatico - Sab, 03/08/2025 - 13:22

Microsoft è attualmente il principale investitore in OpenAI (circa 14 miliardi di dollari), ma in futuro le strade potrebbero separarsi. Secondo le fonti di The Information, Mustafa Suleyman (responsabile della divisione AI) vuole ridurre la dipendenza dalla startup californiana. L’azienda di Redmond ha completato lo sviluppo di una famiglia di modelli, noti internamente come MAI, che offrono prestazioni simili a quelli di OpenAI.

Copilot con modelli proprietari?

Da alcune settimane, Microsoft non è più il provider cloud esclusivo di OpenAI. Quest’ultima può ora sottoscrivere accordi con altre aziende se Azure non garantisce una potenza di calcolo sufficiente. Le rimanenti condizioni contrattuali rimangono valide fino al 2030. Una di esse è lo scambio di informazioni su ricerca e sviluppo dei modelli.

Su questo punto ci sarebbe stato uno scontro tra Mustafa Suleyman e l’ex CTO Mira Murati di OpenAI. La startup californiana non avrebbe fornito la documentazione sulla catena di pensiero seguita dal modello o1 prima di rispondere alle domande degli utenti, violando gli accordi contrattuali.

Secondo le fonti di The Information, Suleyman avrebbe pianificato il “divorzio” da OpenAI. I ricercatori di Microsoft hanno completato lo sviluppo dei modelli MAI che offrono prestazioni simili a quelli della startup californiana. Alcuni modelli sono basati sul ragionamento, come o1. Sarebbero già in corso test con versioni di Copilot che sfruttano questi modelli proprietari al posto di GPT.

La divisione AI di Microsoft ha inoltre testato i modelli di Anthropic (Claude), xAI (Grok), Meta (Llama) e DeepSeek (R1). L’obiettivo di Suleyman è ridurre la dipendenza da OpenAI fino a raggiungere l’autosufficienza. I modelli MAI dovrebbero essere rilasciati entro fine anno e saranno accessibili agli sviluppatori tramite API.

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