SSD portatile da 1 o 2 TB: l'occasione ORICO C10 è su Amazon
Sono in corso gli sconti sulle unità SSD portatili da 1 e 2 TB della gamma ORICO C10: approfittane semplicemente attivando i coupon proposti da Amazon. È la soluzione ideale per il backup e l’archiviazione, ma anche e soprattutto per avere sempre con sé i propri contenuti, dai documenti del lavoro ai file multimediali da riprodurre nel tempo libero.
SSD portatile: risparmia su ORICO C10
ORICO C10: SSD portatili in offertaIl design è studiato sia per proteggere l’integrità dei dati, grazie a una scocca robusta realizzata in n lega di allumini resistente alle polvere e alle cadute accidentali, che per la portabilità con un gancio da agganciare ad esempio allo zaino. Le dimensioni sono davvero compatte, pari a 132 mm di lunghezza, 34 mm di larghezza e 12 mm di spessore. Non ci sono compromessi in termini di prestazioni, potendo raggiungere la velocità di 1.050 MB/s nei trasferimenti. Guarda la scheda del prodotto per altri dettagli.
Il cavo di collegamento incluso nella confezione integra a un’estremità il connettore USB-C, dall’altro quello USB-C con adattatore USB-A in modo da rendere l’unità compatibile con tutti i dispositivi, dai computer desktop e laptop agli smartphone e ai tablet. Ecco le due versioni in forte sconto con l’attivazione dei coupon.
SSD portatile: risparmia su ORICO C10
La vendita è gestita dallo store ufficiale del marchio sull’e-commerce, mentre della spedizione si occupa direttamente la rete logistica di Amazon: in questo modo l’affidabilità è garantita in ogni fase. Se decidi di effettuare l’ordine adesso riceverai l’articolo già entro domani con la consegna gratis.
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Kali Linux 2025.1a è l’ultima versione della nota distribuzione Linux per i test di penetrazione di rete, da poco disponibile al download, che porta con se tante novità a cominciare dall’ambiente desktop: il sistema viene infatti finalmente aggiornato a KDE Plasma 6 dopo alcune settimane di attesa da parte degli utenti.
Kali Linux 2025.1a: Plasma 6 e altre novitàIl ritardo nell’adottare Plasma 6 nella distribuzione è stato causato da un bug scoperto all’ultimo in uno dei pacchetti, che ne ha fatto saltare l’implementazione nella versione 2025.1. Ciò ha costretto gli sviluppatori a rinominare l’aggiornamento in Kali Linux 2025.1a, producendo in tempi rapidi delle immagini aggiornate.
Questa versione passa nello specifico a Plasma 6.3, la quale offre un’interfaccia completamente rinnovata e una grafica desktop consequenzialmente aggiornata. Ovviamente non mancano aggiornamenti anche per l’edizione con Xfce, che passa alla versione 4.20 con migliorie che perfezionano maggiormente l’esperienza utente: gli sviluppatori hanno introdotto nuove utili scorciatoie da tastiera per gli utenti che passano da altri sistemi operativi, per una navigazione sul desktop più veloce e intuitiva.
Oltre a ciò, Kali Linux 2025.1a continua la tradizione degli sviluppatori di rinnovare il tema generale per ogni nuovo anno solare, motivo per cui la versione 2025.1a ha ora un’estetica rinnovata, con menu di avvio aggiornati, insieme a una schermata d’accesso più accattivante e una serie di sfondi più eleganti per il desktop nelle edizioni Kali e Kali Purple.
Per quanto riguarda il supporto hardware, la nuova versione continua ad ampliare i dispositivi Raspberry su cui è possibile eseguire l’installazione del sistema, incorporando un nuovo kernel e una gestione migliorata. Sempre per le schede SBC Raspberry è stato rinnovato lo schema per le partizioni, in modo da allinearsi maggiormente alle convenzioni del sistema operativo Raspberry Pi, contribuendo a ridurre la complessità.
Come per ogni aggiornamenti, infine, Kali Linux 2025.1a rinnova il comparto strumenti introducendo qualche nuovo software, come il generatore di payload shell inverso di Windows hoaxshell, oltre ad aggiornamenti per numerosi altri pacchetti. Come di consueto, gli utenti che vogliono ricevere l’aggiornamento non dovranno fare altro che eseguire il comando “sudo apt full-upgrade” nel terminale, mentre chi vuole eseguire una nuova installazione può trovare i download nel sito. Tutti i dettagli sui cambiamenti sono disponibili dell’annuncio.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}L'archivio per la conservazione di Internet... a fine mandato
40 milioni di euro per SPID sono davvero mal spesi?
Quella posta nel titolo è una domanda su cui invitiamo a riflettere e per la quale non abbiamo una risposta. Perché, alla fine, il nocciolo della questione è da ricercare proprio nel costo di mantenimento di SPID, un sistema che rischia di salutarci tra un anno. Non nella sua sovrapposizione a quanto è e sarà possibile fare con CIE (carta di identità elettronica): dopotutto, se non si trattasse di un problema meramente economico, perché disfarsi di un sistema largamente diffuso e utilizzato quotidianamente dai cittadini?
L’addio a SPID farebbe risparmiare…I fatti sono questi. Il governo, lo stesso che ormai da tempo spinge per un passaggio di consegne, nelle scorse settimane ha stanziato 40 milioni di euro per rinnovare gli accordi con i provider coinvolti nell’iniziativa, contribuendo a coprire i costi sostenuti. Potrebbe però essere l’ultimo assegno staccato, come si evince dalle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’esecutivo, in particolare dalle parole di Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione.
Il nostro obiettivo è rafforzare il sistema di identità digitale in un’ottica di efficienza e interoperabilità, garantendo continuità e sostenibilità agli operatori del settore.
La parola chiave, qui, è efficienza. Se accostata al principio di sostenibilità economica che ogni buon amministratore pubblico non solo è legittimato, ma è anche in dovere di perseguire, si traduce inevitabilmente nella prospettiva di un taglio.
… ma sarebbe davvero conveniente?Vale però davvero la pena abbandonare SPID per risparmiare 40 milioni di euro all’anno?
I numeri ufficiali del monitoraggio ci dicono che sono 40 milioni o poco più anche le identità fin qui erogate. Al netto di chi ne gestisce più di una (la possibilità è prevista), possiamo affermare che il costo della tecnologia ammonta a 1 euro all’anno per ogni cittadino che ha scelto di richiederla. Complessivamente, la spesa non è trascurabile, ma il beneficio derivante dalla sua eliminazione dalle voci del bilancio pubblico giustifica il privare gli italiani di un sistema con cui hanno ora preso confidenza, non sempre senza passare attraverso una serie di difficoltà?
I tempi in cui SPID è stato imposto dall’alto, attraverso una politica di adozione quasi forzata, li ricordiamo bene. Ci riferiamo, ad esempio, a quando realtà come INPS e Agenzia delle Entrate hanno scelto di percorrere questa strada, nel nome di una semplificazione che molti hanno fatto fatica a digerire. Non sarà facile spiegare il perché di un addio a pochi anni di distanza dall’introduzione, considerando altresì come diversi provider stiano monetizzando il loro impegno su questo fronte, oltre a incassare parte di quei 40 milioni di soldi nostri.
Al tempo stesso, vale la pena sottolineare che le CIE emesse hanno superato la quota dei 51 milioni. Purtroppo il nuovo sito dell’app IO ha incomprensibilmente eliminato la sezione che rendeva note le statistiche ufficiali in merito ai metodi di autenticazione impiegati, utili per capire come SPID fosse quello preferito dalla grande maggioranza degli italiani.
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ASUS ha annunciato un nuovo mini PC con i recenti processori mobile di Intel. Il NUC 15 Pro+ offre prestazioni sufficiente per l’esecuzione di qualsiasi compito, anche quelli più complessi, come le funzionalità di intelligenza artificiale. Grazie alle ridotte dimensioni può essere posizionato sulla scrivania o sotto la TV occupando poco spazio.
ASUS NUC 15 Pro+: specifiche completeIl NUC 15 Pro+ ha un telaio in alluminio che garantisce resistenza (certificazione MIL-STD-810H) e leggerezza (600 grammi). Le dimensioni sono 144x112x42 millimetri. ASUS ha curato anche il design offrendo la possibilità di aggiornare facilmente memoria e storage.
Queste sono le specifiche: processori Intel Core Ultra 5 225H/235 vPro, Ultra 7 255H/265H vPro e Ultra 9 285H (Arrow Lake), fino a 96 GB di RAM DDR5-6400, SSD PCIe Gen 4 fino a 2 TB (formati M.2 2280/2242), connettività Wi-Fi 7, 2.5G Ethernet e Bluetooth 5.4, audio fino a 7.1 canali. La NPU integrata nei processori raggiunge i 13 TOPS (trilioni di operazioni al secondo), quindi non è un Copilot+ PC (il requisito minimo è 40 TOPS).
Frontalmente ci sono pulsante di accensione, due porte USB 3.2 Gen2 Type-A e una porta USB Gen2x2 Type-C. Sul retro ci sono invece connettore di alimentazione, porta RJ-45, due uscite HDMI 2.1, due porte USB Type-A (3.2 Gen2 e 2.0), due porte Thunderbolt 4 (supporto USB4 e DisplayPort 1.4). Il mini PC supporta fino a quattro monitor con risoluzione 4K.
Il sistema operativo è ovviamente Windows 11. Gli utenti possono acquistare anche la versione senza memoria e sistema operativo. ASUS non ha ancora comunicato il prezzo in Europa. Negli Stati Uniti viene venduto a partire da 560,00 dollari.
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HUAWEI MatePad 11.5 è in offerta a tempo su Amazon e in questo momento lo puoi acquistare al prezzo di soli 209 euro, il più basso da quando è in vendita. Le caratteristiche in dotazione lo rendono il tablet multimediale perfetto, adatto allo streaming grazie al suo ampio display FullView da 11,5 pollici con risoluzione 2.2K, ma non solo.
Risparmia sul tablet (minimo storico)
L’ottima offerta sul tablet HUAWEI MatePad 11.5La versione in forte sconto integra 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, con il processore octa core KirinT80 in grado di erogare una notevole potenza di calcolo. Ci sono poi una fotocamera posteriore da 13 megapixel, una frontale da 8 megapixel, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 e la batteria da 7.700 mAh, molto capiente e di conseguenza con autonomia elevata. Per quanto riguarda invece il comparto software, la piattaforma è HarmonyOS con accesso allo store per il download delle applicazioni. L’immagine qui sotto mette in evidenza i punti di forza del suo design elegante in metallo unibody: spessore ridotto a soli 6,85 millimetri e peso di appena 499 grammi. Scopri di più nella descrizione completa.
HUAWEI MatePad 11.5 al prezzo di soli 209 euro è l’affare del giorno nel segmento tablet, considerando quanto appena descritto. La colorazione è Space Gray, quella visibile in queste immagini. È in promozione anche la versione 8/256 GB a 279 euro.
Risparmia sul tablet (minimo storico)
È un’offerta a tempo e potrebbe scadere da un momento all’altro. Se lo acquisto subito arriverà a casa tua entro domani con la consegna gratis, venduto e spedito da Amazon senza passare da intermediari. Ti segnaliamo infine che il voto medio ricevuto dalle recensioni pubblicate sull’e-commerce è superiore a 4/5.
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Dimentichiamoci i robot impacciati e goffi. Atlas, l’ultima creazione di Boston Dynamics, sa muoversi con un’agilità e una grazia che farebbero invidia a molti di noi…
Il robot Atlas di Boston Dynamics sa ballareNel video appena rilasciato dall’azienda, Atlas sfoggia un repertorio di movimenti che lascia a bocca aperta: cammina, fa la ruota, si lancia in un po’ di breakdance. E no, non stiamo parlando di animazioni al computer. Questo è un robot vero, in metallo e circuiti, che si muove come se avesse un’anima.
Ma come fa Atlas a essere così bravo? Il segreto sta nell’uso sapiente dell’apprendimento per rinforzo, una tecnica di AI che permette al robot di imparare dai suoi errori e perfezionare i suoi movimenti.
In pratica, i ricercatori di Boston Dynamics hanno “mostrato” ad Atlas una serie di movimenti catturati con il motion capture e animati al computer. Poi hanno lasciato che il robot ci provasse e riprovasse, imparando dai suoi fallimenti e migliorando a ogni tentativo. Il risultato? Un robot che non solo sa camminare e correre, ma che riesce a eseguire movimenti complessi e spettacolari come capriole e passi di danza.
La collaborazione con NvidiaMa Boston Dynamics non è sola in questa impresa. L’azienda collabora con diversi partner, tra cui il Robotics and AI Institute e NVIDIA. Il colosso dei semiconduttori, durante il keynote del GTC 2025, ha presentato il suo modello GR00T per la robotica, frutto della collaborazione con Boston Dynamics. E non è finita qui: le due aziende hanno annunciato di voler approfondire ulteriormente la loro partnership, con l’obiettivo di portare l’intelligenza artificiale nel mondo dei robot.
In particolare, Boston Dynamics utilizzerà la piattaforma di computing Jetson Thor di NVIDIA per eseguire sofisticati modelli di intelligenza artificiale. Saranno in grado di elaborare simultaneamente diversi tipi di dati (ad esempio, immagini, testi e comandi vocali), e lavoreranno in perfetta sinergia con i sistemi di controllo di Boston Dynamics.
Gli sviluppatori Ubuntu abbandonano le liste mail per Discourse
Canonical ha annunciato che le mailing list di Ubuntu verranno gradualmente abbandonate a favore di Discourse, una piattaforma moderna pensata per le discussioni online. Questo cambiamento mira a migliorare l’accessibilità e l’usabilità per la comunità di Ubuntu, rendendo più facile per gli utenti partecipare alle discussioni, cercare informazioni e collaborare. Le mailing list tradizionali, pur essendo state uno strumento fondamentale per anni, sono infatti considerate meno intuitive per i nuovi utenti e difficili da gestire rispetto alle soluzioni moderne come Discourse.
Ubuntu: gli sviluppatori vogliono passare completamente a Discourse per le comunicazioniIl processo di transizione in Ubuntu è già iniziato, dove alcune mailing list sono già state migrate o chiuse. Gli utenti sono quindi incoraggiati a registrarsi su Discourse e a familiarizzare con la nuova piattaforma, che offre funzionalità come thread organizzati, ricerca avanzata e notifiche personalizzabili. Canonical ha assicurato che gli archivi delle mailing list saranno preservati e accessibili per riferimento futuro.
Si tratta di un passaggio che riflette una tendenza più ampia nel mondo open-source verso piattaforme di comunicazione più centralizzate e facili da usare. Tuttavia, alcuni membri della comunità hanno espresso preoccupazioni riguardo alla dipendenza da una singola piattaforma e alla possibile perdita dello spirito “decentralizzato” delle mailing list. Canonical ha risposto sottolineando i benefici in termini di efficienza e coinvolgimento della comunità.
Finora, le mailing avevano rappresentato la piattaforma principale per le comunicazioni tra sviluppatori Ubuntu, come praticamente accade per il resto delle distribuzioni Linux. Se da un lato questa offre diversi vantaggi, come la decentralizzazione e il fatto di essere basata su email, oltre a essere accessibili online e ideali per le comunità più tecniche, dall’altro non mancano gli svantaggi quali appunto la difficoltà di seguire le discussioni per gli utenti più nuovi e alle prime armi, oltre a una mancanza di interfaccia grafica e una ricerca negli archivi decisamente meno intuitiva.
Passando a Discourse, gli sviluppatori Ubuntu vogliono eliminare questi svantaggi, per rendere tutto notevolmente più fruibile. Per maggior informazioni, è possibile visualizzare le discussioni in corso in merito a questo passaggio.
Streaming senza limiti all'estero: PrivadoVPN sblocca Netflix a 1,11€
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L’organizzazione noyb, guidata dal noto avvocato Max Schrems, ha presentato una denuncia contro OpenAI per la violazione del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). A causa delle allucinazioni, ChatGPT ha scritto falsamente che un cittadino norvegese è stato condannato per omicidio. Si tratta della seconda denuncia dopo quella di fine aprile 2024.
False informazioni e diffamazioneLe allucinazioni sono il problema principale dei chatbot. Possono inventare notizie che, in alcuni casi, hanno conseguenze per la vita delle persone. È proprio quello che ha scoperto un cittadino norvegese (Arve Hjalmar Holmen) usando ChatGPT. Quando ha chiesto informazioni su se stesso, il chatbot ha fornito una risposta falsa e diffamatoria.
Secondo ChatGPT, l’utente è stato condannato a 21 anni di prigione per aver ucciso due dei tre figli. La storia inventata contiene alcuni elementi reali, come il numero dei figli e la città di residenza (Trondheim). Quindi il chatbot non ha solo inventato la notizia, ma ha anche utilizzato dati personali. Si tratta di una chiara violazione dell’art. 5(1)(d) del GDPR.
OpenAI deve accertarsi che i dati siano esatti e, in caso contrario, di modificarli o eliminarli se chiesto dall’utente (come previsto dal GDPR). L’azienda californiana ha invece dichiarato che può solo bloccare il prompt per evitare risposte sbagliate. La falsa informazione rimane nel sistema. OpenAI ha aggiornato il chatbot e ora non fornisce più la risposta sbagliata perché effettua una ricerca su Internet.
L’organizzazione noyb ha comunque presentato una denuncia al garante della privacy norvegese chiedendo la cancellazione della risposta diffamatoria e la modifica del modello, oltre all’imposizione di una sanzione amministrativa.
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Nella stragrande maggioranza dei casi, si guardano i video di YouTube alla massima risoluzione disponibile, se la risoluzione del proprio schermo è sufficiente. Inoltre, la stessa piattaforma di streaming può passare a una risoluzione inferiore quando rileva un calo della larghezza di banda, consentendo di continuare la visione senza interruzioni. Ma quando accade senza motivo, allora è un problema.
Video YouTube in bassa qualità? È un bugQuesto è quello che hanno notato alcuni utenti negli ultimi giorni. Su Reddit, ad esempio, un utente si è lamentato del fatto che ogni volta che “apre un video o uno Short di YouTube, si apre con una qualità molto, molto bassa, come 144p”. Altri segnalano la stessa cosa, iniziando a 360p prima di tornare a 1080p dopo pochi secondi. Ogni volta si sospetta che la connessione non sia responsabile.
Chiaramente, è sempre possibile modificare manualmente la qualità del video, ma questo può causare un fastidioso ritardo dovuto al buffering, che normalmente non dovrebbe essere così prolungato. La situazione peggiora per alcuni utenti che, nonostante i tentativi, non riescono proprio a cambiare l’impostazione della risoluzione.
YouTube sta risolvendo il problemaIl problema si verifica sull’app YouTube per iOS, sul sito web e sull’applicazione dedicata alle Smart TV. E riguarda sia i video tradizionali che gli Shorts. YouTube ha confermato ufficialmente che si tratta di un bug e ha segnalato il problema circa 15 ore fa. Al momento, i team tecnici sono al lavoro per trovare una soluzione, ma non hanno ancora fornito indicazioni precise su quando verrà risolto.
-100€ per OnePlus Nord 4: lo smartphone scende al minimo storico
Ecco una grande offerta su OnePlus Nord 4, lo smartphone di ultima generazione che unisce un design ricercato a prestazioni avanzate. A proporle è Amazon, con uno sconto di 100 euro sul listino che in questo momento permette di acquistarlo al suo prezzo minimo storico, nella versione con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna.
L’offerta di Amazon su OnePlus Nord 4 è imperdibileCitiamo le specifiche tecniche più importanti tra quelle in dotazione, per capire cosa lo rende un ottimo affare. Ci sono il display da 6,74 pollici con risoluzione 2772×1240 pixel e frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, il potente processore Qualcomm Snapdragon 7 Plus Gen 3 con chip grafico Adreno 732, una doppia fotocamera posteriore con sensore principale Sony LYTIA da 50 megapixel, doppio flash LED e registrazione video 4K, connettività 5G (Dual SIM), Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.4, GPS, NFC e la batteria da 5.500 mAh con supporto alla ricarica ultrarapida SUPERVOOC da 100 W. Non mancano nemmeno gli altoparlanti stereo per un’esperienza multimediale di alto livello. Il sistema operativo è Android con personalizzazione OxygenOS e accesso alla piattaforma Google Play per il download delle applicazioni. Dai uno sguardo alla scheda del telefono per conoscere tutti gli altri dettagli.
Approfitta dello sconto di 100 euro sul listino e acquista lo smartphone OnePlus Nord 4 al suo prezzo minimo storico di 399 euro (invece di 499 euro come da listino ufficiale). Puoi anche scegliere la colorazione che preferisci tra Obsidian Midnight e Oasis Green, la spesa non cambia.
È venduto e spedito da Amazon con la consegna gratuita prevista già entro domani se lo ordini adesso. Il voto medio assegnato da centinaia di recensioni è 4,5/5.
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Tu e la tua famiglia siete davvero stanchi di spaventarvi ogni volta che vi arriva la bolletta? È arrivato il momento di scegliere Octopus Energy. Grazie a questo provider hai Luce e Gas a un prezzo mai visto prima, super conveniente e soprattutto bloccato per un anno. Così hai zero sorprese in fattura e puoi dormire sempre sonni tranquilli.
Non sappiamo quando ricapiterà un risparmio così interessante. Per questo dovresti approfittare subito di questa incredibile occasione offerta da uno dei fornitori più amati al momento da tutti i suoi clienti. Dai un’occhiata nello specifico alle tariffe che ti stanno aspettando con prezzo bloccato su luce e gas per 12 mesi.
- Octopus Fissa 12M
- Materia Prima Luce (Monoraria)
- 0,1397 €/kWh
- 96€/anno commercializzazione
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- 0,513 €/Smc
- 96€/anno commercializzazione
- Materia Prima Luce (Monoraria)
Ricordiamo che l’IVA e le imposte sono escluse. Invece, le perdite sono incluse. Inoltre, la potenza del contatore luce e la classe del contatore gas rimarranno invariate rispetto al tuo contratto attuale in essere. Potrai modificarle in seguito, appena ti verrà attivata Octopus Fissa 12M. Massima personalizzazione quindi e prezzo davvero competitivo.
Octopus propone anche Luce e Gas a prezzo indicizzatoOctopus Energy non è solo Fissa 12M. Infatti, questo provider propone anche Octopus Flex, la tariffa per Luce e Gas con prezzo della materia prima indicizzato. Una soluzione interessante per chi vuole approfittare dell’andamento del mercato sui prezzi della materia prima per risparmiare. Sono due le proposte attivabili oggi.
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- Materia Prima Luce (Monoraria)
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- Materia Prima Luce (Multioraria)
- F1 F2 F3: PUN + 0,011 €/kWh
- Materia Prima Gas
- PSVDAm + 0,08 €/Smc
- 108€/anno commercializzazione
- Materia Prima Luce (Monoraria)
Per ottenere il meglio sul prezzo di luce e gas devi solo selezionare “La voglio!” sotto la tariffa che preferisci! Tutto è veloce, trasparente e chiaro. Persino le bollette lo sono. Con Octopus Energy dimenticati le brutte sorprese, ma goditi tutta la fornitura che vuoi senza pericoli.
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Immaginiamo di puntare la fotocamera dell’iPhone su un oggetto, un testo o una scena qualsiasi e di chiedere: “Cosa sto guardando?“. In un attimo, un’intelligenza artificiale risponde, identificando gli elementi, leggendo le scritte e spiegando il contesto. Tutto questo, senza bisogno di connessione Internet e nel pieno rispetto della privacy.
HuggingSnap, l’app iOS che dice cosa si guardaÈ esattamente quello che fa HuggingSnap, la nuova app per iOS lanciata da Hugging Face. Un’app che fa una sola cosa, ma la fa bene: descrivere ciò che si inquadra con la fotocamera del telefono. Il segreto di HuggingSnap si chiama smolvlm2 ed è il modello di visione artificiale sviluppato internamente dalla startup. Un sistema che analizza in tempo reale ciò che il telefono “vede“, senza inviare alcun dato nel cloud.
Basta puntare la fotocamera, fare una domanda o chiedere una descrizione e HuggingSnap farà il resto: identificherà oggetti, spiegherà scene, leggerà testi e cercherà di dare un senso a ciò che si sta inquadrando.
L’idea di un’app che “vede” e descrive il mondo non è certo una novità (Google Lens lo fa da una vita!). Ci sono già molte applicazioni AI che fanno qualcosa di simile, per non parlare della suite Apple Intelligence integrata negli iPhone. Ma HuggingSnap ha alcuni assi nella manica. Primo, funziona offline, senza bisogno di connessione Internet. Secondo, è super efficiente dal punto di vista energetico, quindi non prosciuga la batteria. Terzo, elabora tutti i dati direttamente sul proprio telefono, garantendo il massimo della privacy.
“È utile quando fai shopping, viaggi, studi o semplicemente esplori ciò che ti circonda“, scrive Hugging Face nella descrizione dell’app su App Store. “HuggingSnap porta l’intelligenza artificiale visiva smart nel tuo iPhone.”
Non solo iPhone: c’è anche la versione per Mac e Vision ProHuggingSnap non è solo per iPhone. L’app è compatibile anche con i dispositivi macOS e con l’Apple Vision Pro. Sì, chi ha la fortuna di possedere il visore di Apple, può usare l’app anche lì.
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Apple C1 è il primo modem 5G dell’azienda di Cupertino. È stato integrato nel nuovo iPhone 16e e verrà utilizzato anche negli iPhone 17. Non può competere con i modem di Qualcomm, ma le prestazioni sono migliori del previsto. Ookla ha effettuato un confronto con il modem Qualcomm X71 5G dell’iPhone 16.
Buone prestazioni senza mmWaveI test sono basati sui risultati ottenuti con Speedtest dagli utenti statunitensi che usano le reti 5G di AT&T, T-Mobile e Verizon tra il 1 marzo e il 12 marzo. Il modem C1 di Apple supporta solo le frequenze sub-6GHz, mentre quello di Qualcomm supporta anche le frequenze mmWave (bisognerà attendere la versione aggiornata e il modem C2).
Considerando i test effettuati sulle reti dei tre operatori telefonici, il modem C1 ha raggiunto i 560,4 Mbps in download per la maggioranza degli utenti. Il modem X71 ha raggiunto invece i 756,13 Mbps.
Come previsto, i risultati dipendono fortemente dalla qualità della rete. Sulla rete di T-Mobile è stata raggiunta una velocità media di 264,71 Mbps contro i 226,90 Mbps di AT&T e i 140,77 Mbps di Verizon. Il modem X71 dell’iPhone 16 raggiunge invece i 357,47 Mbps. La differenza è dovuta principalmente alle limitate capacità del modem C1 sulle reti 5G SA (standalone), come quella di T-Mobile. Sulle reti 5G NSA di AT&T e Verizon, il modem di Apple è più veloce del modem di Qualcomm in download.
Per quanto riguarda invece le prestazioni in upload, il modem C1 offre prestazioni quasi simili al modem X71 sulla rete di T-Mobile, mentre supera nettamente il rivale sulle reti di AT&T e Verizon. La velocità massima rilevata è 14,91 Mbps.
Nonostante l’assenza del supporto mmWave, Apple ha progettato un ottimo modem 5G. Tra l’altro è anche più efficiente del modem di Qualcomm. L’autonomia massima della batteria dell’iPhone 16e è 26 ore (riproduzione video), mentre quella dell’iPhone 16 è 22 ore.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Perché i vinili sono tornati a vendere come nel 1984?
Non è sempre facile comprendere quali siano le dinamiche che regolano un mercato complesso come quello discografico. Si potrebbe limitare l’analisi ai soli effetti riconducibili alla legge della domanda e dell’offerta, senza tenere in considerazione aspetti e fattori che nulla hanno a che vedere con i freddi numeri. Anzi, che proprio da questi ultimi si allontanano, dando vita a scenari impossibili da prevedere o da decifrare se non attraverso la lente di ciò che smuove la passione. È il caso del trend che sta interessando i vinili.
Non è più un trend momentaneo: il ritorno dei viniliSul fatto che 33 e 45 giri siano tornati un oggetto del desiderio ci sono ben pochi dubbi. È così ormai da anni, da quando tanti hanno iniziato ad avvertire una sorta di ostilità nei confronti della musica fluida, impalpabile. Se è innegabile il valore da associare ai download prima e allo streaming poi, anche e soprattutto in termini di comodità e fatturato per un’industria a lungo in difficoltà, lo è altrettanto che molti soffrono la privazione dell’elemento fisico che per decenni ha accompagnato l’esperienza di ascolto.
Ecco dunque spiegato perché il nuovo report annuale di RIAA (PDF) mette nero su bianco il boom di vendite e introiti fatto registrare dai vinili nel corso del 2024: 44 milioni di pezzi solo negli Stati Uniti, il volume più alto dal 1984, per un fatturato che si attesta a 1,4 miliardi di dollari. Per intenderci, non accadeva da quando nei negozi sono arrivati l’album di esordio dei Run-D.M.C. e Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen. E anche in Italia la situazione è simile, come certifica FIMI ormai da tempo.
Nell’era del processo creativo musicale che mostra il fianco alle interferenze dell’intelligenza artificiale e del dominio di piattaforme come Spotify, c’è ancora chi preferisce dedicare all’ascolto un tempo che sappia andare oltre la semplice pressione del tasto Play. Difficile prevedere per quanto sarà così, molto dipenderà dall’interesse che le nuove generazioni mostreranno nei confronti di una tecnologia che non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi a chi la ritiene ormai obsoleta.
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Le indiscrezioni riguardo i futuri pieghevoli di casa Samsung, il Galaxy Z Fold7 e il Galaxy Z Flip7, si susseguono ormai da diverso tempo a questa parte e hanno permesso di farsi un’idea abbastanza chiara di quelle che saranno le loro principali caratteristiche e il prezzo. A tal riguardo, nelle scorse ore sono emerse alcune interessanti informazioni relative alla velocità di ricarica e purtroppo nono è in programma una rivoluzione.
Samsung: ricarica a 25W per Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7Le certificazioni 3C del Galaxy Z Fold7 e del Galaxy Z Flip7 rivelano che entrambi i dispositivi supporteranno una ricarica a 25W. Non ci sarebbe quindi alcun cambiamento rispetto all’ultima generazione e neppure rispetto alle alle altre quattro precedenti.
I dispositivi apparsi nel database 3C potrebbero essere le varianti cinesi del Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7. Le certificazioni, nello specifico, rivelano che entrambi i deivce sono stati testati con un caricabatterie modello EP-TA800 (9V / 2.77A), con un massimo di 25W.
È bene precisare che i documenti non confermano che Samsung manterrà la ricarica da 25W, ma indicano che entrambi gli smartphone sono stati testati con un caricabatterie rapido da 25W. In sostanza, c’è un chiaro indizio e formulare un’ipotesi non è difficile, ma attualmente manca ancora l’ufficialità della cosa.
Ricordiamo che il Galaxy Z Fold7 e il Galaxy Z Flip7 dovrebbero essere lanciato unitamente a una versione più economica del pieghevole a conchiglia, ovvero il Galaxy Z Flip FE, e forse anche unitamente al primo tri-fold della sudcoreana.
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Fino a qualche ora addietro, tra le offerte primaverili su Steam era presente anche un gioco che in realtà celava un malware. Più precisante, a essere infetta era la versione demo di “Sniper: Phantom’s Resolution”. Il gioco è stato prontamente rimosso dalla piattaforma di Valve, ma gli utenti che ne hanno eseguito il download sono invitati a sbarazzasene il prima possibile.
Steam: malware nella versione demo di “Sniper: Phantom’s Resolution”In base a quanto segnalato, “Sniper: Phantom’s Resolution” ha tentato di aggirare le difese di Steam ospitando una demo gratuita su un sito esterno. Un utente di Reddit ha segnalato il gioco dopo aver notato diversi segnali d’allarme, quali la presenza di una demo esterna, l’uso di una grafica generica e un messaggio diretto non richiesto su Discord. Ulteriori indagini hanno rivelato che il sito dello sviluppatore era stato registrato di recente e che alcuni asset del gioco erano riciclati.
Testando poi la demo del gioco in una macchina virtuale, un altro utente ha scoperto file progettati per eludere Windows Defender, imitare il motore Unity, aumentare i privilegi ed eseguire l’intercettore del traffico di rete Fiddler. VirusTotal ha difficoltà a rilevare il malware, suggerendo che sia nuovo o creato su misura, mentre Windows Defender segnala che si tratta di un trojan.
Da notare che nonostante il collegamento esterno della pagina di Steam indirizzasse gli utenti verso un sito indipendente probabilmente gestito dallo sviluppatore, il payload dannoso proveniva dal repository GitHub del gruppo.
Anche se non è insolito che i giochi Steam ospitino download al di fuori del client, gli utenti dovrebbero prestare estrema attenzione quando fanno clic sui link che portano a siti web esterni. Gli avvertimenti di Valve riguardanti i collegamenti esterni possono sembrare fastidiosi, ma esistono per un motivo ben preciso.
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